Cultivar: Lavagnina 98%, Taggiasca 2%.
Metodo di raccolta: a mano per la maggior parte; con agevolatori meccanici il resto.
Molitura-estrazione: ciclo continuo a freddo. Le olive sono frante entro 24 ore dalla raccolta.
Bottiglie prodotte: l’equivalente di 1000 litri in diversi formati.
Confezionamento: bottiglie da 50 e 75 cl.
Data scadenza: luglio 2010 (50 cl)
Esame organolettico ed altre considerazioni
Aspetto: limpido. Colore: giallo con riflessi verdi. Odore: intenso, persistente, con netti sentori vegetali di erbe appena tagliate, carciofo e lieve di cardo e mela verde. Sapore: quasi dolce, molto sapido, leggermente piccante, con piacevole percezione amara, di buona pienezza e persistenza. Retrogusto: mandorla e pinolo. Impiego gastronomico: a crudo su sformato di broccoli, peperone arrostito farcito d’acciuga, risotto con fiori di zucchini, zuppa di zucca, pasta alla salsa di pomodoro, costata di vitello sulla griglia. In cottura con peperonata, fegato alla veneziana, agnello con carciofi in fricassea, coniglio con pinoli e uvetta in umido. Per acquistarlo: direttamente. I prezzi delle bottiglie: 50 cl € 6,00; 75 cl € 9,00; in lattine da tre e cinque litri a € 12,00 al litro.
Note: L’Azienda Agricola Bellagamba è stata fondata nel 1906 da Luigia e Domenico Bellagamba, che l’hanno condotta fino al 1945. Dopo un lungo periodo di mezzadria, l’azienda nel 1976 ritornò alla famiglia passando alla nipote Angela. E proprio in quell’anno, il vecchio oliveto subì un ringiovanimento. L’oliveto che si estende per 2 ettari, tra 1 anno, raddoppierà sia la superfice che la produzione. Per la felice posizione climatica, non sono usati prodotti di sintesi. Una coltivazione biologica naturale. Quasi la totalità di quest’olio è esportata in Ecuador e, perlopiù consumata nei propri ristoranti Riviera e da Luigi, considerati tra i migliori del Paese. Non solo, molti degli ingredienti usati in cucina, sono prodotti in azienda ed esportati. Ora a guidare l’azienda è Paolo Passano, figlio di Angela e Luigi, neolaureato a pieni voti in Scienze Gastronomiche all’Università di Pollenzo. I Passano sono anche scrittori e editori. L’anno scorso hanno scritto un bel ed interessante volume dal titolo La Cucina dei Due Mondi, dedicato all’Ecuador e al resto dei Paesi del Sudamerica. Inoltre pubblicano Riviera, una rivista a colori che, oltre a parlare del loro omonimo ristorante, illustrano e valorizzano i prodotti agroalimentari dell’Ecuador e dell’Italia.
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