Sabato 9 luglio sono stato a Bajardo (IM) per il terzo appuntamento con Rossese Style, la manifestazione organizzata dal Comune di Bajardo in collaborazione con Massimo Sacco, amico e sommelier in costa azzurra. Me ne sono tornato a casa con una manciata di considerazioni.
1) Bajardo è fottutamente lontana. Specialmente si ci arrivi da levante. Non solo devi attraversare quel tratto di auto-strada allucinante tra Voltri e Pegli ma arrivato ad Arma di Taggia ti aspetta il vero viaggio, quello che per una ventina di chilometri si inerpica per uliveti, vigneti e poi boschi sempre più lontani dal mare. Il paesello è caratteristico e l'antica rocca è davvero ricca di fascino con un panorama mozzafiato sulle colline del confine francese.
2) Una manifestazione per avere un senso deve avere due fondamentali caratteristiche: la prima è il contenuto, la seconda è il contenitore. C'erano entrambe le cose a Rossese Style. Mancava la terza, cioè l'organizzazione, un filo caotica per via di una comunicazione errata prima (la manifestazione inizialmente era stata segnalata per la seconda domenica di luglio) e della mancanza per impegni improrogabili del regista, Massimo Sacco. Tutto è filato più o meno liscio ma ritrovarsi in minoranza (noi che dovremmo raccontarne) nei confronti dei produttori (che dovrebbero avere un riscontro da parte di operatori e stampa) probabilmente non era esattamente l'idea di partenza.
3) Il Rossese è un grandissimo vitigno, un patrimonio che il ponente ligure deve conservare con cura perché sarà sempre di più il portabandiera dei grandi rossi di Liguria. Un livello medio/alto su 8 campioni su 9 conferma le straordinarie capacità del vitigno e la mano ormai discretamente sicura delle giovani leve del rossese che da Dolceacqua - capitale storico-politica di questo vino - sta lentamente spostando il proprio epicentro a Soldano e dintorni (capitale operativa).
4) Il Rossese è un vino di grande eleganza.
5) Il Rossese è un vino che a dispetto di quanto si potrebbe pensare ha anche interessanti capacità evolutive, specialmente attraverso le espressioni dei propri cru migliori come per esempio il Luvaira. Il colore, già abbastanza scarico di suo ab origine, tende a mattonare con il tempo ma il sorso resta integro e vivo grazie ad un corredo sapido e ad una speziatura da vitigno e da terroir estremamente intensi.
6) La spaziatura, il salmastro, lo iodato, il balsamico in alcuni casi, sono proprio tratti distintivi di questo vino di facile e gioviale beva se di annata e di elegante complessità in fase più matura.
7) Tra i produttori di Rossese esiste una bellissima amicizia. Sono praticamente tutti amici molto legati, si parlano e collaborano cosa più unica che rara nel nostro panorama nazionale. Giovanna Maccario (in Dringenberg) aka Lady Rossese, è fonte di ispirazione e miglioramento per il produttore-cacciatore uomo delle colline soldanesi. Apparentemente appariscente, racchiude un mondo non detto dentro di sé, così come il suo vino, specchio dell'anima.
8) Il Sindaco di Bajardo è persona simpatica e gioviale, disponibile. Titolare di alcuni ristoranti di successo in Costa Azzurra, pare condurre una vita d'altri tempi, alla Conte Max, con una moglie elegante e di gran fascino che si prodiga nella produzione di Bajoccoli (tipica rarità dolciaria del paese a base di solo extravergine, no burro) e di un intenso e fragrante extravergine di oliva locale.
9) Il numero di ristoranti di Bajardo è inversamente proporzionale al numero di Hotel.
10) La locanda del Ghiro Sveglio è un luogo dove una volta l'anno dovreste portare i vostri bambini o dove, in mancanza di prole, ritornar tali, magari indossando panni da druidi.
Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova nel 2003, ho fatto pratica legale in uno studio per circa 2 anni ma non ho mai provato a dare...
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Inserito da Roberta Repaci
il 11 luglio 2011 alle 22:08Maurizio Anfosso