Tante volte gli amici mi chiedono come faccia a mettere insieme una manifestazione come TerroirVino avendo nel frattempo da gestire alcune altre cose come tigulliovino, vinix e vinoclic. Non è semplice è chiaro ma ci si rimboccano le maniche e si fa, anche grazie al prezioso aiuto di mia moglie Elena e dei tanti collaboratori, amici, colleghi con i più vari ruoli. Quest'anno poi, complice quella che ormai tutti chiamano "crisi" ma che io preferisco definire penuria di spleen, riuscire ad offrirvi una lista di aziende nazionale con un livello molto alto, senza scendere a compromessi, è stato ancora più difficile e, inutile girarci attorno, avremo circa 1/4 di produttori in meno rispetto alla media.
La crisi, la concomitanza con Vinexpo di Bordeaux, la stanchezza per la formula del banco d'assaggio (è così?), la polarizzazione verso le fiere "etichettate" naturali, i troppi eventi nel corso dell'anno, quello che volete ma che i produttori liguri, per primi, siano i principali assenti di questa manifestazione che ha dato così tanto loro in questi anni è la cosa che più mi perplime. Meno male che li trovate tutti a Vini d'Amare. Poi vabbè, mancano diversi amici, produttori alla cui presenza ti sei ormai abituato come a un qualcosa di scontato ma necessario, mancanza compensata solo in parte da ingressi miracolosi (l'anno scorso è stato Josephus Mayr, quest'anno Haderburg e via così).
Non cerco conforto psichiatrico, analizzo la questione, freddamente.
Quando sono arrivato a Genova - se vieni dalla provincia portare una tua cosa a Genova è come un piccolo traguardo - come prima cosa ho cercato di fare sistema: tra il Porto Antico, gli esercenti di zona, l'amministrazione locale, la camera di commercio, gli agenti, perfino Eataly.
Ricordo che di fronte al mio debordante entusiasmo al Porto Antico - meglio, ai Magazzini del Cotone - mi dissero qualcosa del tipo: "auguri", con un'espressione a metà tra la comprensione paterna e il ghigno sarcastico.
Alla camera di commercio - dove per pudore e deferenza andai solo dopo un paio di anni al momento dello spostamento da Palazzo Ducale al Porto Antico - da uno scambio epistolare privato giuntomi casualmente (mi avevano messo in copia per errore), appresi di essere stato immediatamente taggato come quel tale "presuntuosetto ed arrogante" da uno dei funzionari di turno. Sarà stata l'enfasi nel racconto dell'evoluzione della fiera, magari aveva ragione lui, chissà). Non andai con grandi speranze ma fu l'ultima volta che provai ad avere un contatto con un'istituzione, a parte i patrocini, s'intende, che quelli vengono via gratis.
Gli esercenti locali vennero ad una riunione che organizzai per coinvolgerli. Su una ventina di attività locali si presentarono in due, con uno scazzo che mi rimase ben impresso, era il tipico scazzo genovese da "torta di riso finita".
Bravissimi gli agenti di zona invece che mi colpirono un sacco e che, udite udite, furono gli unici ad accorrere in massa ad un incontro dedicato. Pallidina ma presente anche la risposta da parte degli hotel di zona che poi ogni anno fanno il tutto esaurito sotto data... Chi lavora duro risponde meglio forse, non so dirvi ma quell'abbraccio degli agenti me lo ricordo ancora e alcuni di loro non ci sono più.
Con Eataly probabilmente non ho avuto abbastanza forza o perseveranza io per andare fino in fondo, provai diversi tentativi di incontro ma poi troppe telefonate, appuntamenti, "si dai poi ne parliamo" e morì lì. Peccato, se ne sarebbero potute fare di cose assieme.
La nona edizione
Siamo alla nona edizione, una cosa che solo ad arrivarci vi lascio immaginare, ad un passo dalla decima, un bel traguardo per una roba messa su da un paio di ragazzetti ostinati che oggi hanno parecchi capelli bianchi. Ho capito che le cose te le devi fare da solo e che o ti apri una finta associazione per fare finte robe associtative per ottenere veri vantaggi fiscali e veri contributi istituzionali e piena flessibilità economica o se sei un libero imprenditore privato nessuno ti si fila se non ha un tornaconto personale o, comunque, è molto difficile.
Ho anche conosciuto la grettezza delle persone anche ai più alti livelli di cariche importanti nel mondo del vino italiano e cosa sono capaci di farti se pesti loro i piedi. Persone senza scrupoli che possono arrivare ad osteggiare il tuo lavoro, provare - senza riuscirci, grazie a voi - a farti il vuoto attorno, metterti i bastoni tra le ruote in molti modi diversi che mai avresti immaginato. Ma io sempre giù, a testa bassa, del resto ho fatto del problem solving una ragione di vita.
La crisi del settimo anno è passata da un pezzo ma non ha molto senso, se ci pensi, lavorare 7-8 mesi per una cosa che ti restituisce solo soddisfazioni morali insieme ad una mole inaudita di stress e menate burocratiche, fiscali, angherie, ecc. Almeno, non ha senso se la tua principale attività nella vita non è amministrare grandi eredità, occuparti del cambio dei filtri della piscina, rasare il pratino all'inglese e coltivare il lavoro (soprattutto quello degli altri) come un passatempo.
Nonostante tutto, l'entusiasmo e la spinta al rinnovo sono sempre ai massimi livelli. Anche quest'anno, completamente alla cieca e senza avere la benchè minima idea se avrei poi avuto abbastanza soldi per coprire le spese, mi sono impegnato su più fronti:
Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova nel 2003, ho fatto pratica legale in uno studio per circa 2 anni ma non ho mai provato a dare...
ArchivioOVERTIME FESTIVAL 2020: DEGUSTAZIONI GRATUITE DI VINI AZIENDA NEVIO SCALA
il 03.10.2020 alle 13:04
4 Ristoranti Borghese, domani si va sul Conero
il 13.05.2020 alle 08:28
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 20.02.2020 alle 20:41
Inserito da Luca Risso
il 15 aprile 2013 alle 18:29La crisi economica c'è davvero e la Liguria è da sempre terra avara e matrigna. Ma bisogna insistere insistere insistere...