Not in my nameTweet

di Filippo Ronco

Grazie alla rassegna di Enofaber su Vinix, ho appena appreso in un articolo del buon Angelo Peretti dell'evoluzione 2.0 della pratica marchettara. La marchetta "conto terzi", dice, quel fenomeno per il quale un tale ti chiede soldi a mio nome senza che io ne sappia nulla. Non credo che ce ne sia bisogno ma melius abundare quam deficere dicevano i latini, quindi: nessuno in alcun modo è mai stato e sarà mai autorizzato da TigullioVino, da Vinix o da altre attività a noi connesse a chiedervi denaro per la recensione di vini.

Non è mai accaduto in 12 anni di lavoro pulito online, non abbiamo certo intenzione di cominciare adesso a sporcarci le mani. Se qualcuno dovesse pertanto bussare (o scrivere) alla vostra azienda, chiedendo soldi per la nostra attività di degustazione o articoli o altro connesso all'attività editoriale - che è sempre stata e sempre resterà gratuita - non solo è un millantatore da mettere immediatamente alla porta ma è anche un truffatore da segnalarci immediatamente affinché possiamo prendere gli opportuni provvedimenti con l'autorità giudiziaria.

Per ulteriore precisione, l'unica cosa che vendiamo, tramite la concessionaria di pubblicità online VinoClic è la pubblicità tramite banner, chiara, visibile, trasparente e completamente svincolata dai contenuti editoriali.

Pubblicato il 05 novembre 2012 in Marketing