Il newbie del vino è senza tettoTweet

di Filippo Ronco

Sempre più spesso mi rendo conto di essere un tipo strano. Corsi e ri-corsi, per dire. Pensavo che valessero anche per il mondo dell'informazione online, che quello che diceva caio 10 anni fa lo avrebbe ripreso tizio, da capo, 5 anni fa. Quando iniziammo alla fine degli anni '90, eravamo in pochi a fare informazione sul web nel settore del vino e chi iniziava l'avventura editoriale, spesso lo faceva insieme a quella personale in questo fantastico mondo. Veniva naturale partire dai fondamentali, dedicare tempo ed energie alle insidie della c.d. "tecnica di degustazione", perdersi tra le varie sfumature di rosato (è un cerasuolo o un rosso cipolla?) o ricercare la differenza tra equilibrio ed armonia in un vino. Cose così.

E invece?
Oggi, salvo i contributi di qualche volenteroso blogger dell'ultimo minuto, mi riesce difficile trovare post basici, per newbie ("niubbi" per gli amici) sulle testate online più affermate. Forse è perché si è già scritto tutto e il contrario di tutto negli ultimi 10-15 anni di informazione enogastronomica online ma mi accorgo che siamo sempre più attenti ad occuparci di massimi sistemi, spesso trascurando quella inesauribile linfa vitale di lettori rappresentata dai nuovi appassionati, coloro che entrano per la prima volta in questo nostro mondo così spesso chiuso ed autoreferente.

Pensavo allora che sarebbe bello, per non terrorizzare loro e al contempo per stimolare noi, affiancare alle liturgiche sessioni sui massimi sistemi la trattazione di qualche tema noto o meglio, arcinoto. E' un po' l'errore che si fa nei consessi webbaroli, quando ci si mette a parlare di twitter, sharing o device, per esempio, dando per scontato che la platea sappia di cosa si sta parlando. A volte occorre ritornare sui propri passi, ripassare, ribadire. Come in un mantra.