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Lettera ad un amico all'estero

di Filippo Ronco

Quello che segue è un testo scritto di getto, senza quasi essere riletto, in risposta a questo scritto di un carissimo amico che mi ha sempre dato una grande mano (soprattutto di motivazione, coraggio ed entusiasmo) in molte delle mie attività in rete a partire da TerroirVino, sua è l'idea del nome di questo evento, per esempio: Mike Tommasi, una delle persone più colte mai conosciute in ambito enogastronomico con numerose altre qualità personali e imprenditoriali. Ne approfitto per rispondere a tutti coloro che hanno criticato e biasimato il mio voto al #m5s che se non sarà giusto per tutti, almeno è venuto dal cuore.


Caro Mike,

ci conosciamo da anni e, credo, con reciproca stima. Siccome rientro tra coloro che hanno votato movimento cinque stelle vorrei provare a dirti il perché nella speranza che tu possa comunque conitnuare a nutrire una positiva considerazione di me, nonostante questo mio "scellerato" voto.

Sono cresciuto in una famiglia che potrei definire di sinistra moderata. Vabbè, mia madre faceva le notti di occupazione con Capanna nel '68 ma era un momento così poi si è data una calmata e in fondo, se ci pensate, meno male che quei ragazzi ci sono stati. Non che mi abbiano mai inculcato qualcosa ma son cose che si vivono da piccoli e si respirano. Mi hanno mandato a catechismo, ho fatto la comunione ma non siamo mai andati a messa - o se ci andavamo era un'eccezione - sarebbe stato ovvio aspettarsi un figlio discretamente laico. Pregare prego ma detesto i clericalismi e penso che il rapporto con la religione debba essere più un rapporto interiore e personale che mediato, chiusa parentesi.

Famiglia di sinistra dicevo.
Da quando ho possibilità di votare ho sempre votato a sinistra o centro-sinistra. Scherzando, agli amici dicevo che votavo "per gli altri" perchè più venivo su e più mi riconoscevo un liberale convinto ma nel contempo riconoscevo alla sinistra di incarnare, almeno dal punto di vista ideologico, tutta una serie di tematiche sul sociale che ritenevo comunque preziose anche se non ne sentivo direttamente l'essenzialità per me stesso (non allora, oggi già di più).

In altre parole, mi sembrava la cosa più giusta da fare, tanto, pensavo, qualcuno che avrebbe votato a destra per tener su l'equilibrio ci sarebbe sempre stato. Quando arrivò la lega ne rimasi colpito ma in senso negativo. Non ho mai votato lega e mai voterei lega perché sono decisamente un moderato e meno male alla luce dello schifo emerso negli ultimi anni. 

Non posso dire di essere un democristiano, Dio me ne scampi, ma di certo non sono né un fanatico di destra dalla testa rasata (se me la dovessi rasare sarebbe solo perchè ho caldo, eventualmente), né un frequentatore abituale di centri sociali (anche se l'ambiente ha una serie di cose spesso lontane da me che mi hanno sempre attratto e che in alcuni periodi della vita ho sicuramente condiviso).

Insomma, una persona normale ma in mezzo, più laica che cattolica, che votava a sinistra per gli altri. Buffo e drammatico allo stesso tempo. Sono andato avanti così per vari anni, quelli dell'adolescenza dove tanto pensi (i più credo) che tanto il tuo voto non servirà a cambiare le cose, dove se non hai la politica dentro ti fai più consigliare dai parenti e dagli amici, dove assorbi quasi tutto quello che di buono respiri in casa e pensi, se lo fanno loro, sarà la cosa migliore o meno peggio (quante volte ho sentito dire i miei che si dovevano turare il naso, oggi capisco meglio di allora).

Sono passati 20 anni Mike. Venti anni. E una delle porcate più incredibili che ho visto fare a questi governi che si sono succeduti, giusto per citarne una, è stata quella del rimpatrio dei capitali scudati al 5% alla faccia di tutte quelle persone in gamba che hanno sempre lavorato e pagato le tasse onestamente come me, come i miei genitori e come molti miei amici. 

Io Mike dopo 20 anni ero schifato dalla politica ben prima degli scandali sessuali di Berlusconi e di tutto lo schifo impressionante che ne è seguito. Nel contempo però coltivavo sogni, progetti, provavo addirittura a realizzarne qualcuno e tu ne sai qualcosa visto che in questi anni di crescita personale mi sei sempre stato molto vicino e te ne sono molto grato.

A un certo punto arriva Grillo e il movimento 5 stelle. Un movimento che dal nulla in tre anni, proponendo con forme NON VIOLENTE (se non verbali ma con la violenza anche sferzante del sarcasmo che rispetto, sempre) incontri democratici per discutere punti essenziali. Il primo grande botto furono le 300.000 firme che Grillo e il suo movimento raccolse con alcuni, pochi ma condivisibilissimi punti per il rinnovamento e la pulizia della classe dirigente. Quelle firme giacciono ancor oggi, alla faccia di quelle 300.000 persone, in qualche sperduto cassetto di Roma. 

Non avrei sinceramente mai pensato che già a queste politiche questo movimento avrebbe avuto questo successo ma dopo il trionfalistico e ben congeniato momento della traversata dello stretto a nuoto del nostro (è comunicazione anche quella, apprezzabile se non altro perché ci ha messo molto olio di gomito nuotandosela da solo anzichè pagare qualche esperto di pr per trovare qualche frase ad effetto, piccole cose che la gente comune apprezza) ma quando ho visto il treno passare mi è sembrato l'unico treno rimasto possibile, costasse quel che costasse, costasse anche buttare giù tutto per rifare tutto da capo tanto un castello di merda così ha un puzzo ormai che non consente più di vivere dignitosamente, né in Italia, né nel resto del mondo. Peggio di così non poteva andare, non per un idealista sognatore come me.

Tra i 25 e i 37 ho sentito crescere in me il rifiuto verso un certo genere di comportamenti. Ben conscio dei limiti di un piccolo uomo solo, chino con la testa di fronte a cose più grandi di lui, avevo però mandato a memoria le straordinarie parole di un grande uomo dei nostri tempi, Paolo Borsellino:

"La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità."



Borsellino era un uomo di stato e probabilmente non avrebbe votato Grillo ma sono certo che ne avrebbe avuto quanto meno simpatia, per l'idea che rappresenta, per lo spirito che incarna. Ho dovuto abdicare ad un minimo della mia adolescenziale intransigenza apocalittica e assolutista, certo, ma questa volta c'era davvero la possibilità di fare una modifica sostanziale in quelle stanze del potere, c'era la possibilità concreta di vedere dentro al parlamento e al senato gente giovane - magari incompetente, magari estremista ma ci sarà di tutto essendo un movimento trasversale ed era mai possibile far peggio di quanto aveva messo dentro la destra? - a cui mi sono sentito di dare una chance.

Se non altro, ho pensato, questi non hanno ancora rubato niente perchè è la prima volta che mettono piede là dentro.

Non incarno perfettamente l'elettore di Grillo credo, sono troppo moderato e rientro sicuramente tra coloro che a caldo hanno messo un virtuale "mi piace" all'appello di Viola Tesi (una normale venticinquenne italiana nel mondo) di stringere una qualche alleanza programmatica con il PD, terrorizzata, proprio come te caro amico mio, di ciò che sarebbe potuto accadere. Ma Grillo ha ribadito la sua volontà di non allearsi e di discutere, eventualmente, legge per legge, sul modello dell'assetto siciliano, sia pur dopo una indispensabile "fiducia programmatica" necessaria tecnicamente per dare via ai giochi.

Andremo tutti a gambe all'aria?
Non te lo so dire ma so che questa gente incarna oggi la cosa più simile ad una rivoluzione civile non armata, non ci sono fucili ma le coscienze pulite e un po' incredule di questi giovani, dentro un luogo che hanno sempre visto solo alla televisione. Fuori, all'estero, il cassico sguardo dall'alto verso il basso che ci siamo ormai abituati ad accettare supini, salvo qualche scatto d'orgoglio da riconoscere al nostro ultimo e ancora pimpante Presidente della Repubblica, dovreste essere orgogliosi di noi che stiamo cercando di rovesciare tutto questo fango sulle teste di chi l'ha creato.

E' un miracolo che solo in un paese assurdo come questo poteva succedere e lo si può guardare con ottimismo o con ostracismo. Io ho scelto la prima via, in ogni caso non poteva andar peggio, un prosieguo del governo Monti con un pil sotto del 2,4% già adesso, una crisi economica galoppante e non capita ancora completamente né dai media, né dalle istituzioni, richiedevano una sferzata di vento nuovo, fresco. Di battaglia.

Serviva rompere per ricostruire con una visione completamente nuova e diversa che mettesse al centro le questioni dell'etica, della moralità, della redistribuzione della ricchezza, dell'ambiente, dei servizi sociali. Serviva una luce di speranza per continuare a credere di poter lavorare dignitosamente e onestamente in questo paese di olgettine, ti dico di più, se questo movimento mostrerà di essere all'altezza di un compito di questa portata, se sarà sufficientemente responsabile, non escludo in futuro di impegnarmi ancora di più per dare una mano concreta.

Concedimi il beneficio del dubbio almeno e concediamolo alle tante persone oneste che ci hanno creduto.


[photo credit: http://revolution-francaise.net]

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6 Commenti

Inserito da Enzo Zappalà

il 02 marzo 2013 alle 05:55
#1
caro Fil,
questa volta non ho ancora votato 5 stelle. Ho provato, ancora, a dare fiducia a un'Italia che -speravo- avesse capito lo schifo in cui era caduta con le sue stesse mani. Ho quindi rivotato, tappandomi un po' il naso, il PD. La vera delusione non è stata la pochezza del partito di fronte a un momento in cui si dovevano tirare fuori gli attributi, ma il numerto ancora altissimo di italiani che si fanno turlupinare dal piccoletto di Arcore.

Ma è proprio così? Oppure i messaggi detti e non detti del cavaliere avevano colpito veramente una massa enorme di italiani, ben convinti di ciò che facevano. Quali italiani? I soliti evasori, a loro strizza l'occhio il cav. Se votate me potrete continuare a evadere, in piccolo e in grande. Basta che non permettiate che mi mandino in galera e poi viva i ricchi. Tanto, un po' di fessi che mi votano anche se sono poveri (o perchè tifano il Milan o perchè mi invidiano per le donnine a pagamento o perchè proprio idioti) li trovo sempre. Se ciò non è successo questa volta (o almeno l'ha reso molto più faticoso del solito) è stato Grillo e coloro che hanno avuto il coraggio di buttarsi in un buco cieco. Sicuramente la prossima volta lo farò anch'io.

Sentire Bersani che promette di cambiare la legge elettorale, supportato dal grande sorriso di Arcore, quando hanno avuto un anno per farlo e non hanno voluto farlo, mi fa vomitare. So che Grillo ha mille difetti, ma sono anch'io stufo di vedere il cav. e i suoi tanti amici evasori prenderci per fessi...

Riguardo alla mafia e a Borsellino... Hai notato quali sono le regioni in cui il PDL è il primo partito? Tutte quelle in cui c'è una qualche forma di mafia... (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia...). Sarà ovviamente un caso...

Sono stato varie volte in Giappone. Sapete perchè non c'è criminalità in giro per le strade (anche senza un poliziotto ogni due metri)e si vedono ragazzine e ragazzini in giro a notte fonda e nei posti più bui e per noi terribili? Perchè un criminale sarebbe scartato da tutta la popolazione. Nessuno lo guarderebbe più in faccia, sarebbe estromesso dalla società. E questo spaventa più di una condanna all'ergastolo (sempre trattabile in Italia, basta pagare e dire che non lo farai più...). Il discorso si allarga facilmente anche alla criminalità organizzata. L'unica vera mafia in Giappone è quella internazionale, ma che sfiora appena i cittadini.

Insomma, seguirò il tuo esempio... (purtroppo, temo molto presto)

Inserito da Filippo Ronco

il 02 marzo 2013 alle 10:04
#2
Penso che buona parte degli italiani onesti siano rimasti sbigottiti di fronte al risultato di Berlusconi. Il problema è che finchè questo signore (sempre anche grazie alla sinistra) può continuare a fare il bello e cattivo tempo con la sua potenzia di fuoco mediatica televisiva e non, c'è poco da fare per un certo tipo di elettorato poco incline al minimo sindacale di senso critico.

Fil.

Inserito da Luigi Bellucci

il 03 marzo 2013 alle 16:01
#3
Caro Fil, per dirla con Beppe, Chapeau per quello che hai detto. Ho sentito proprio poco fa, con molta attenzione, l'intervista di Lucia Annunziata a Pizzarotti (M5S - Sindaco di Parma). La concretezza, la calma espositiva, la chiarezza di concetti, la professionalità di Federico mi hanno stupito positivamente. Se anche i cittadini e le cittadine che rappresenteranno il Movimento in Parlamento avranno le stesse qualità, sono certo di non sbagliare affermando che alle prossime elezioni, tra sei mesi o due anni, non fa differenza, il Movimento supererà di slancio il 40%.

Inserito da Luca Risso

il 03 marzo 2013 alle 20:55
#4
Ma ragaaaaszzsii, questi qua rubano da decenni e vogliono farci credere che il problema è Grillo e l'inesperienza dei suoi giovani...
Luk

Inserito da Andrea D'Ascanio

il 04 marzo 2013 alle 11:57
#5
Concorde fino all'ultima virgola!

Inserito da Mauro Bertocchi

il 04 marzo 2013 alle 15:38
#6
Sono stato tentato fino all'ultimo dall'astensione ma alla fine ho votato M5S. Meglio un salto nel buio che una lenta agonia. Sicuramente l'elettorato che ha premiato Grillo è quanto di più trasversale ci possa essere ma i temi salienti del programma e la qualità e l'entusiasmo dei militanti attivi sul territorio mi hanno convito.

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Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova nel 2003, ho fatto pratica legale in uno studio per circa 2 anni ma non ho mai provato a dare...

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