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Terra e sole, l'inconfondibile Terroir di Alsazia

di Filippo Ronco

MappaArticolo georeferenziato

L'Alsazia, una terra ricca di storia e di grandi vini. La sua posizione geografica , al crocevia di influenze germaniche e latine, rivela una lunga storia: quella di una coltivazione introdotta agli inizi della nostra era dai Romani, rinvigorita poi dai Merovingi e dai Carolinghi che fanno un grande consumo di "questo vino tonico che rende allegri". Alla fine del primo millenio, ben 160 località alsaziane si contraddistinguono per la coltivazione del vigneto e, già nel Medioevo, i vini alsaziani sono annoverati tra i più prestigiosi d'Europa. Molto apprezzati dai francesi, e non solo, come apèritif, accompagnati alle ostriche (perle des coquillages) , al pesce , alla carne, ai formaggi, ai dessert.

La viticoltura alsaziana raggiunge il suo apogeo nel XVI secolo. Questo periodo di prosperità è però brutalmente interrotto dalla Guerra dei Trent'Anni che lascia la regione preda dei saccheggi e in balia di flagelli che decimano la popolazione e compromettono il fiorire delle attività commerciali.
I vigneti alsaziani rinascono all'indomani della prima guerra mondiale allorchè i viticoltori si impegnano in una politica di qualità scegliendo di produrre vini elaborati a partire da vitigni tipici.
Dal 1945 questa politica viene proseguita con la delimitazione delle aree da piantare a vigneto e l'istituzione di norme rigorose di produzione e vinificazione, per essere infine coronata dal riconoscimento delle Denominazioni di origine controllata Alsace Grand Cru nel 1975 e Crèmant d'Alsace nel 1976.
Oggi, riuniti nel CIVA (Conseil Interprofessionel des Vins d'Alsace), produttori e nègociants concorrono insieme alla diffusione dei vini d'Alsazia nel mondo.


Sette vitigni per mille aromi


Esattamente come la regione che costellano, i vigneti alsaziani sono il risultato di molteplici contributi acquisiti secolo dopo secolo. In Alsazia i vini traggono il nome principalmente dai vitigni e devono tassativamente essere imbottigliati (flutes d' Alsace) nella regione di produzione. I vitigni alsaziani fanno la felicità dei conoscitori in quanto soddisfanno tutti i piaceri dei sensi: l'inconfondibile bottiglia slanciata, i tipici aromi fruttati, le infinite sorprese gustative. Una gamma unica che si ritrova nei vini più secchi e leggeri come in quelli più opulenti e robusti.

Il vigneto alsaziano gode di un clima semiconinentale soleggiato, caldo e asciutto grazie al massiccio dei Vosgi che, riparandolo dall'influsso oceanico, gli garantisce una delle pluviometrie più basse di tutta la Francia (500-600 mm di pioggia l'anno). I vigneti, adagiati sulle colline ai piedi dei Vosgi tra i 200 e i 400 metri di altitudine, beneficiano di un irraggiamento solare massimo grazie all'altezza particolarmente elevata. Queste condizioni tipiche favoriscono la maturazione lenta e prolungata dei grappoli e lo schiudersi di aromi di grande finezza.

La geologia lasaziana è un vero e proprio mosaico: il granito si alterna al calcare, l'argilla allo scisto e al gres. Questa ampia varietà di terreni, che si estende su una superficie di circa 15.000 ettari, è propizia allo sviluppo di numerosi vitigni. L'impronta del terroir conferisce ai vini alsaziani un'anima supplementare, una nota singolare e complessa nel contempo.

La strada dei Vini serpeggia per oltre 170 km da nord a sud, ai piedi delle pendici orientali dei Vosgi su e giù per le colline coltivate a vigna. In un percorso suggestivo, il profilo ondulato delle vigne si alterna a pittoreschi villaggi fioriti caratterizzati da stradine tortuose e superbe case raccolte attorno al campanile della chiesa.

I visitatori possono avventurarsi fino al cuore dei vigneti raggiungendo la cima delle colline lungo i numerosi sentieri viticoli convenientemente segnalati che invitano alla scoperta dei diversi vitigni e della lavorazione della vigna. Saranno accolti nei winstrub e nelle cantine di degustazione che celebrano in ogni istante l'amore per il vino. Scoprite il piacere della tradizione nei profumi intensi dei vini di Bordeaux e di Borgogna, l'intenso gusto fruttato del Beaujolais e la stupenda varietà dei vini d'Alsazia. Adatti in ogni occasione, portate in tavola i colori e i profumi di Francia.

Il Sylvaner: estremamente fresco e leggero, dal fruttato discreto. Gradevole e dissetante, si accompagna in modo egregio ai frutti di mare, il pesce e i salumi.

Il Pinot Bianco:
tenero e delicato, unisce la freschezza e la morbidezza così rappresentando una giusta via di mezzo tra i vini d'Alsazia. Si abbina alla maggior parte delle portate (frutti di mare, buffet campagnolo…)

Il Riesling: secco, di razza, dal fruttato delicato, offre un bouquet di grande finezza con sfumature talvolta minerali o spunti fioriti. Vino gastronomico per antonomasia, non ha il suo pari con il pesce, i crostacei, i frutti di mare, le carni bianche e i crauti, naturalmente.

Il Moscato d'Alsazia: dal fruttato impareggiabile. Il carattere secco lo contraddistingue da quelli dolci meridionali. Sembrerebbe quasi, bevendolo, che si dilettasse a sgranocchiare i chicchi d'uva. Darà grande risalto agli aperitivi, i ricevimenti e anche gli asparagi.

Il Tokai Pinot Grigio: dall'opulenza e il sapore caratteristici. Strutturato, rotondo e persistente, offre gli aromi complessi del sottobosco con una punta talvolta leggermente affumicata. Ottimo abbinato al foie gras, la selvaggina, le carni bianche, gli arrosti e le frattaglie.

Il Pinot Nero: è l'unico vitign o d'Alsazia che produce un rosso o rosato dal fruttato tipico che ricorda la ciliegia. Sfoggia la sua originalità con le carni rosse, la selvaggina, i salumi, i formaggi caprini o la gruviera.

Il Gewurztraminer: robusto e strutturato, sviluppa gli aromi ricchi della frutta, dei fiori o delle spezie. Potente e seducente, a volte abboccato, è perfetto come aperitivo, con le cucine esotiche, i formaggi piccanti e i dessert.

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Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova nel 2003, ho fatto pratica legale in uno studio per circa 2 anni ma non ho mai provato a dare...

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