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Bianco Ravello e Lacryma Christi

di Filippo Ronco

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Il Sud rappresenta un serbatoio ancora inespresso di possibili abbinamenti degustativi, grazie ai suoi vini che negli ultimi anni si sono allineati su standard qualitativi di tutto rispetto. Gustosa scoperta è il BiancoRavello, un vino aromatico ottenuto da uve di Falanghina e Biancolella, vendemmiate agli inizi di ottobre e vinificate in acciaio. Il risultato di questa lavorazione è un vino caratterizzato da un colore paglierino luminoso con riflessi verdolini e da un gusto fresco e piacevole, di leggera intensità e di piacevoli aromi vegetali. Il Bianco Ravello è sempre delicato e discreto con il timbro tipico di tipo floreale e solo in seconda battuta fruttato.

All’inizio della degustazione, il Bianco Ravello si apre con profumi intensi e abbastanza persistenti, con un tipico sentore di fiori gialli, mela Golden e un accenno di miele. Al naso i sentori sono sempre intensamente floreali ed agrumati annunciando una freschezza che trova conferma e perfetta corrispondenza al palato. Al palato riesce a coniugare finezza e struttura . Anche se non offre un gusto molto persistente, il Bianco Ravello sprigiona un finale gradevole, leggero ed equilibrato. L’abbinamento consigliato per questo vino morbido, profumato, elegantissimo: vermicelli al pomodoro, frutti di mare e formaggi molli. Ravello è stata la prima importante vetrina commerciale dei vigneti di Tramonti, il comune contadino dove da sempre viene coltivata la maggior parte delle uve della Costiera Amalfitana .

Un altro vino campano, il biondo Lacryma Christi che regala inaspettati cromatismi ricchi di lucentezza, realizzato quasi esclusivamente con il vitigno Coda di Volpe di cui ha parlato Plinio duemila anni fa, arricchito da una piccola parte di uva Falanghina. Vino dalnome prestigioso e dall’origine che si perde nella leggenda: Dio pianse nel ritrovare nel golfo di Napoli un lembo di cielo sottratto da Lucifero, e laddove le sue lacrime caddero nacque la vite del Lacryma Christi. Coltivato nell’area vesuviana e, considerata la natura straordinaria del territorio, ricchissimo di cenere frammista a lava e lapilli, tra cui a fatica s’inerpica la vite, non era possibile ignorare tanta forza della natura nell’espressione di aromi e sapori. Ha colore giallo paglierino cristallino con riflessi dorati. Abbastanza consistente, gradevole, asciutto edal bouquet che ricorda la liquirizia;di sapore secco, vellutato.

Lacryma Christi, questo vino leggendario, al naso apre con le fresche note vinose dagli intensi profumi di frutti esotici che ritroveremo al palato. In bocca bella performance: è morbido, fresco con una elegante componente minerale. Il finale è esaltante grazie alla buona persistenza aromatica del vino che sostiene il gusto rendendolo equilibrato e stimolante al palato, che resta asciutto e armonico. Di grande versatilità e di facile abbinamento, è da servire a 10° C. Ideale con antipasti, primi piatti marinari, ostriche e pesce arrosto.

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Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova nel 2003, ho fatto pratica legale in uno studio per circa 2 anni ma non ho mai provato a dare...

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