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Viaggi enogastronomici

Schioppettino e dintorni - Vigna Lenuzza, Vigna Petrussa e cose buone (Seconda parte)

di Luigi Bellucci

MappaArticolo georeferenziato

La colazione da Maura e Gabriele - Sabato 4 luglio 2009.

Nel silenzio di questa campagna friulana, a due passi dal confine sloveno, tra vigneti e boschetti e alberi da frutta si dorme divinamente. Nessun rumore ti arriva e il risveglio è con un raggio di luce che filtra dallo scuretto nella stanza, attenuato dalle tende di stoffa bianche. Mi crogiolo qualche minuto sotto il lenzuolo e poco prima delle nove scendo a piano terra, dove Maura cura con estrema attenzione ai dettagli, la preparazione della colazione e la soddisfazione degli ospiti.
Stamattina oltre a me c’è una famiglia di tedeschi e il mio amico Roberto, con la sua signora. Da undici mesi sono nonni di due bellissimi maschietti, gemelli e ne vanno fieri.
Sul banco a parte Maura ha preparato la vetrina dei cibi deliziosi che va a scovare dai migliori produttori della zona. Ha lo yogurt bianco di Zoff, con e senza marmellata, la sua ricotta freschissima, poi le marmellate biologiche, in vasetti mono porzione oppure sciolta, come quella di arance, eccezionale. Più in là il pane fresco di noci e quello normale, i pomodorini appena raccolti, un trionfante prosciutto crudo saporitissimo. La ciliegina sulla torta sono i piccoli bigné ripieni di crema pasticcera che ritira personalmente ogni mattina nel forno qui vicino. Per non parlare poi dello squisito miele millefiori dalla ciotola, con una leggero sapore amarognolo dato dai fiori di castagno. Insomma una colazione come non facevo da molto tempo.
Maura e il marito Gabriele sono davvero due persone squisite, che sanno accoglierti, coccolarti e suggerire soluzioni deliziose e suggestive per le visite alle bellezze friulane, quelle al di fuori del tradizionale giro turistico. Cosa che non guasta sono anche produttori di bei vini friulani, bianchi come il “friulano”, il nuovo nome del Tocai, o il rosso IGT o il più nobile Schioppettino.
Davvero una bella esperienza.

Vedi anche Schioppettino e dintorni – Il 2006 e la verticale (Prima Parte)

Vigna Lenuzza

Lascio Colli di Poianis per fare un salto da Giampaolo, il titolare di Vigna Lenuzza, al centro di Poianis. Tra i vini di ieri, tutti veramente buoni, il suo mi è sembrato il più pieno, il più completo e complesso, quello con un quid in più che te lo fa ricordare e allora ho voluto fargli una visita più accurata.
Lui non c’è ma ha lasciato in cantina il figlio Daniele, giovane e sveglio, che frequenta la Scuola Enologica a Cividale. Gli piace il lavoro della vigna e sono convinto che avremo presto un nuovo bravo enologo. Giampaolo, mi dice Daniele, è andato presto in vigna a fare i trattamenti, necessari in queste giornate piuttosto umide. Ieri sera durante la cena c’è stato un bel temporale e la campagna deve essere curata con attenzione.
Mi fa vedere la loro produzione. Sono solo quattro gli ettari vitati di Vigna Lenuzza, ma la passione della famiglia per le tipicità consente loro di ottenere una discreta gamma di prodotti.
In vendemmia le uve sono raccolte a mano in piena maturazione, selezionate e inviate a una breve criomacerazione, seguita da una pressatura soffice e l’avvio della fermentazione a temperatura controllata e con lieviti selezionati. Seguono travasi, filtrazioni e imbottigliamento in genere nel mese di maggio.
Le loro etichette comprendono tutti vini Colli Orientali del Friuli a Denominazione di Origine Controllata, dallo Schioppettino, il loro prodotto principe, insieme al Picolit, che è un DOCG e che qui non manca mai, al Refosco dal Peduncolo rosso, poi il Cabernet Franc e il Merlot. Tra i bianchi DOC il Friulano, ex Tocai, il Sauvignon, il Verduzzo, infine la Ribolla gialla che è una Venezia Giulia IGT.
Ma i Lenuzza non fanno solo vino. Hanno una bella proprietà e sono in grado di accogliere anche ospiti nel loro alloggio agrituristico per sei sette posti letto del tutto autonomi dal punto di vista della cucina.

La Gubana

Prima di arrivare da Hilde e Renato mi fermo davanti a una vetrina golosa, quella del forno di Andrea Codromaz e di sua madre Bruna. Fanno una morbidissima “gubana”, poi anche dei buoni gubanotti e gli strucchi, dei biscottini deliziosi e poi soprattutto sono simpatici. Se passate di qui, sulla stradina che unisce Prepotto alla frazione di Albana, vedrete sempre almeno due o tre macchine ferme, di gente che viene a fare la spesa, quindi vuol dire che sono anche bravi.
Sembra come l’area davanti a quelle trattorie dove si fermano i camionisti verso l’ora di pranzo sulle strade italiane.
Domani a Genova con Gabriella e Andrea assaggeremo per dessert la gubana di Bruna e Andrea.

Vigna Petrussa, da Hilde e Renato

Intanto mi avvio verso la casa di Vigna Petrussa, poco più avanti. Nel cuore del paese di Albana, dove abitano gli albanesi, come dicono quelli di Prepotto quando vogliono fare un po’ di sfottò.
Dalla villa di Hilde e Renato, che ci aspettano sulla porta di casa, si vede una bella torre alta in cima alla collina, che ha ispirato il creatore del nuovo marchio dello Schioppettino di Prepotto.
L’aria fresca della mattina ha liberato l’aria dalla lieve foschia e si sta proprio bene sull’aia e anche in casa. La saletta dove degustiamo i vini è attrezzata con una specie di alcova leggermente sopraelevata da terra e costruita tutta attorno a un grande focolare “vissuto”, con ancora le macchie di grasso delle costine di maiale cotte sulla griglia. Si ha la sensazione di serate piacevoli passate attorno al fuoco con gli amici e la famiglia a parlare di tutto, a bere vini buoni e a piluccare verdure fresche dell’orto accompagnate da cibi cotti al momento e particolarmente saporiti.
Durante la degustazione dei numerosi vini che Hilde ci propone oggi assaggiamo del buon formaggio, piccoli morsi di pangrissino e una deliziosa “sopressa” che è la passione di Renato.
Proprio dietro alla casa la vigna di Schioppettino più giovane, piccolo campione dei 6 ettari vitati dell’azienda, da cui si producono circa trentamila bottiglie ogni anno.
Hilde è stata il primo presidente dell’Associazione Produttori di Schioppettino di Prepotto, è estremamente attenta alle soluzioni tecniche e ama personalizzare i suoi vini con la cura della stagionatura, la raccolta e l’appassimento delle uve per il Picolit e soprattutto per la Malvasia, altro suo grande amore, e con la scelta dei nomi per alcuni bianchi che lei ama in modo particolare come la Richenza, nome preso in prestito dalla tradizione longobarda che racconta di questa principessa che amava trascorrere l’autunno proprio nel territorio di Albana dove oggi Hilde, principessa e donna del vino, vive con Renato.
Prima degli assaggi facciamo un giro dentro e fuori la casa, costruita in maniera circolare attorno all’aia centrale, per una visita delle cantine e della barricaia. Sul muro dove sale al piano superiore la scala in legno che porta alle stanze di appassimento naturale delle uve, una bella meridiana che segna il tempo “Nulla fluat cuius meminisse non iuvet” il motto spesso abbinato proprio alla meridiana, che augura uno scorrere del tempo che porti ricordi piacevoli (nulla hora fluat, hora sottinteso). Più filosofico l’altro motto associato alla meridiana: Nulla hora redibit, il tempo non ritorna.
Torniamo nella grande sala fresca al centro della casa, tutta bianca, con originali quadri di stoffa alle pareti, coloratissime ceramiche appese in verticale e sul tavolo le fotografie del nipotino di nove mesi che vive a Londra e che vedono di rado, se non fosse per Skype.
Siamo una decina ad assaggiare, c’è anche Federica Ceschin, la moglie di Giulio, di La Vialte.
Partiamo con il Friulano 2007, poi la Richenza, un Venezia Giulia IGT ottenuto da un uvaggio di Tocai al 35%, Riesling renano e Malvasia entrambi al 30% e infine un 5% di Picolit, assemblati dopo una maturazione separata in legno di circa 18 mesi. Assaggiamo prima il 2006, poi il 2005 e infine un’anteprima del 2007, che uscirà in commercio nel gennaio 2010 e che si rivela già adesso straordinario per ricchezza aromatica, freschezza e struttura.
Poi si passa ai rossi, un Cabernet Franc 2006, una Ribolla nera 2007 proposta come Venezia Giulia IGT con otto mesi di acciaio (la Ribolla nera è il grappolo dello Schioppettino) e la trafila degli Schioppettino, a partire dal 2004, dalla lunga complessità aromatica e poi il 2005, di vera eleganza, fine, ma anche con un bel corpo, pieno e rotondo.
Si finisce con il sommo Picolit 2005 dal bel colore ambrato, dal naso floreale e fruttato e di ampia armonia ed equilibrio in bocca con un residuo zuccherino gradevolissimo e non stucchevole.
Hilde per ultimo ci fa assaggiare in anteprima il Picolit 2006, che uscirà a Gennaio 2010, dal naso piacevole di mela matura e miele, ma ancora sbilanciato nel residuo zuccherino, appena sopra le righe, che quindi ha bisogno ancora di qualche mese di affinamento in bottiglia.

Alla prossima

Dopo un assaggio di un paio di oli propostomi da Renato, entrambi senza difetti, mentre gli altri si trasferiscono da Mario, io risalgo in auto per iniziare il viaggio di ritorno. Mi aspettano oltre 540 chilometri e conto di arrivare per l’ora di cena.
Sulla strada del ritorno faccio una breve sosta a Chiopris per salutare Monica ed Elena, che ho incontrato a Gijon nelle Asturie, ed Elvio, che ancora non conosco. Purtroppo per me quando arrivo trovo la sbarra abbassata perché giustamente, visto che oggi è sabato, la famiglia se n’è andata a fare una breve vacanza al mare qui vicino. Così i miei saluti si limitano a una breve chiacchierata con Monica via cellulare e alla promessa di fermarmi con più calma la prossima volta che tornerò da queste parti.
Il ritorno a casa è all’insegna della calma e della lentezza. Scopro ogni volta di più la bellezza di andare a una velocità tra i cento e i centodieci. È quasi rilassante e arrivi a casa tranquillo, in tempo per la cena e direi quasi riposato, pur avendo tenuto una media generale vicina ai novanta all’ora. E mi accorgo che siamo sempre di più … quelli che … in autostrada si fanno sorpassare.

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Sono nato in una torre malatestiana del 1350 sulle primissime colline del Montefeltro romagnolo, massi rotolati fino all'Adriatico...

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