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Winelove, il report dell'edizione 2006

di Luigi Bellucci

MappaArticolo georeferenziato

Di nuovo a Milano per assaggiare vini buoni da un'area di un milione di chilometri quadrati, ma anche acqua e per parlare di strategie alimentari.

Lunedì 20 Novembre 2006

Ritorno a Milano per la terza edizione di Wine Love, evento a cura di Amat Comunicazione e dedicato al vino e da quest'anno anche all'acqua, come scopriremo più tardi. Non più in Villa Mozart, ma lì vicino, al Circolo della Stampa, al 16 di Corso Venezia. Ancora in treno da Genova a Milano, come trent'anni fa, ma allora si impiegavano venti minuti di meno. L'organizzazione delle Ferrovie sta facendo acqua, come il tempo di Milano all'arrivo. Mi infilo nel tunnel del metrò in Centrale, quello della linea verde. Le facce nel metrò sono le stesse di allora, un po' assonnate, ma attente alle fermate, pronte a scendere con passo deciso nelle stazioni di scambio, silenziose e risolute. Al Circolo si respira un'aria di rispetto e reverenza per i nomi dei giornalisti scomparsi a cui sono state dedicate alcune sale: Montanelli e Tobagi. Wine Love


Salgo lo scalone rotondo che porta al circolo all'interno del palazzo e medito sulla bellezza di questo edificio, così essenziale e milanese, elegante e raffinato. Sono in lieve anticipo. Poche persone si stanno aggirando tra i tavoli rotondi ai bordi del salone (Sala Bracco) dove si parlerà di saper scegliere e saper spendere. Quasi tutti i trenta produttori sono presenti con qualche bottiglia di vino già aperta, acqua per la sete e qua e là piattini con tarallucci per ripulire la bocca dopo l'assaggio (per conto mio pessima abitudine, meglio la sola acqua). Le tovaglie beige tutte uguali coprono i tavoli fino alla base e ingentiliscono le pareti barocche del salone e i soffitti con bassorilievi e affreschi che si riflettono nei grandi specchi laterali ampliando le dimensioni reali del già grande spazio. L'ambiente è tutt'altra cosa rispetto alle pareti blu e pavimento in cemento del Best Buys di Vicenza di due settimane fa, troppo spartano e quasi squallido.

Alle undici Veronica Solaroli introduce la conferenza stampa su Quality and Budget per parlare di nuove tendenze con Renato Mannheimer. Il professore, simpatico e accattivante sociologo, sa istintivamente toccare il tasto dell'umorismo più fine, direi inglese, descrivendo il consumatore moderno che va in giro a cercare e scoprire (fa "scouting") il meglio che può offrire il mercato del vino facendo degli assaggi da pseudo-intenditore e quindi diventando "scuotitor di vino" (fa "scuoting"!), per dirla con Camilla Baresani, ma nel contempo non vuole dissanguarsi e quindi cerca il miglior rapporto qualità prezzo, non tanto per risparmiare quanto per spendere bene i propri Euro. Secondo Mannheimer l'attacco alle torri gemelle dell'11 settembre ha messo in crisi la nostra sicurezza di "occidentali". Questa sensazione, inconscia per la gran parte della gente, ha portato ciascuno di noi a dedicare più attenzione alla cura delle piccole cose, a tutto ciò che ci può migliorare la vita di tutti i giorni. È così per la scelta dei cibi che decidiamo di consumare e anche nei vini che cerchiamo di abbinare ai piatti che scegliamo, tanto al ristorante quanto e forse ancora di più a casa nostra.

Una ricerca della qualità della vita che talvolta diventa esasperata ed esagerata, perché il 70% delle persone oggi stanno peggio di dieci anni fa e quindi ognuno di noi presta più attenzione all'uso delle risorse e si impegna ad evitare gli sprechi. Dopo il professore è intervenuto Filippo Cassabgi dell' Osservatorio S.Pellegrino a parlare dell'alta ristorazione nei cinque continenti e a presentare i risultati di una ricerca sulle tendenze del consumo e del gusto e sulla figura del Sommelier di qui a dieci anni. Il cliente tipo dell'alta ristorazione si aspetta anzitutto cucina eccellente (nel 56%) dei casi e subito a ruota vuole un buon rapporto qualità prezzo (39%). I ristoratori e gli chef invece cercano anzitutto ingredienti di qualità (per il 75%), e questo sposa , almeno nelle intenzioni, la cucina eccellente che vuole il consumatore.
La maggior parte dell'alta ristorazione sta cercando strade nuove nella sperimentazione, ma restando ancorata saldamente al territorio e alla tradizione(88%) mediante l'aggiunta di prodotti internazionali alla cucina locale. La ricerca ha rilevato che il consumatore oggi è più esigente e curioso, meno legato in genere a nomi locali ed è anche attento alla scelta non solo del vino, ma anche delle altre bevande, a cominciare dall'acqua e alle bibite in genere.

Non poteva mancare il contributo dei ristoratori, rappresentati da Davide Oldani del D'O di Cornaredo (una stella Michelin). Davide racconta le sue prime esperienze a Londra e Parigi e poi come allievo di Alain Ducasse e di Gualtiero Marchesi. Da loro ha imparato a fare cucina. Poi ha deciso di andare avanti sulle proprie gambe. Ha rilevato una trattoria alla periferia ovest di Milano. Faceva solo un menù limitato e solo a pranzo. Ha curato il pezzo e la qualità, ha steso una lista di una quindicina di piatti stagionali e una carta dei vini più ricca, con 53 etichette. Ancora oggi Davide stabilisce i prezzi dei piatti in base ai suoi costi e cerca di privilegiare ingredienti regionali di qualità ma non le primizie che sono più care, quelli del mercato che acquistano le massaie. Ha cominciato nel 2003 e ha fatto tesoro delle serate che ricorda nel grande ristorante, con 20 persone in cucina, 20 addetti alla sala e nessun cliente seduto ai tavoli. Il suo obiettivo è avere sempre gente, per questo cerca di contenere i prezzi e di fare in modo che il gusto e la tradizione vadano avanti. Lui cerca di perseguire questo obiettivo con costanza, con le determinazione della goccia che scava la roccia. In tre anni il D'O di Cornaredo è cresciuto, la clientela lo ha seguito e oggi la sua carta dei vini conta un centinaio di etichette. Anche lui ribadisce quanto emerso dalla ricerca presentata prima da Cassabgi, che il cliente va a ricercare e apprezza principalmente la cucina di qualità.

Chiude la discussione Ludovica Amat, la simpatica creatrice di questo WineLove, coetaneo del D'O di Cornaredo. Sono due creature appena nate, che stanno iniziando a camminare da soli e a pronunciare le prime parole. Secondo Ludovica la tendenza del Quality & Budget era evidente già alla fine degli anni '90 e dall'inizio del nuovo millennio lei e i suoi collaboratori hanno voluto farsi portavoce di questo fenomeno, fornendo inconsciamente una dimostrazione della teoria esposta da Renato Mannheimer sulla insicurezza del consumatore occidentale dopo i fatti dell'11 settembre.

Molte aziende, in settori diversissimi, si stanno muovendo verso la qualità e il giusto prezzo, perché il mercato è più aggressivo, il consumatore ha meno soldi in tasca e quindi vuole pensarci due volte prima di fare una qualsiasi spesa, soprattutto se voluttuaria.
Dal prossimo anno Quality & Budget istituirà un sito orientato a segnalare e tracciare tutte queste realtà emergenti. Un grazie particolare va alle cantine e produttori che sono presenti a questa terza edizione di WineLove perché "ci hanno messo la faccia!". La qualità dei vini è garantita dalla perizia e dalla competenza di Giuseppe Vaccarini che ha curato la selezione delle etichette presenti e il Budget è garantito dal prezzo dei prodotti, che sta tra i cinque e i dieci euro. Un'altra iniziativa in cantiere è la stampa di mini guide per l'assaggio del vino nelle diverse regioni d'Italia da distribuire gratuitamente nelle principali enoteche dei capoluoghi di provincia. Nella manifestazione di quest'anno sono inserite anche un paio di cantine francesi e una dalla Bosnia Herzegovina. Infine una sala è dedicata alle Cantine sociali di qualità, quelle più illuminate e che credono in questa forma di diffusione dell'amore per il buon vino.

Dopo la conclusione del dibattito ci spostiamo nella sala Caminetto per una degustazione abbinata di acqua e vino dedicata agli operatori. Assaggiamo tre vini, uno spumante Brut Blanc de Morgex et de La Salle della Cave du Vin Blanc in Val d'Aosta, un bianco Fiano di Avellino e un rosso francese Hautes Pierres Rouge 2004 - Cotes du Ventoux AOC di Domaine de Tara. La degustazione è guidata da Giuseppe Vaccarini, Presidente dell'A.S.I., e vuole dimostrare come vi sia una specie di connubio o affinità tra acqua liscia e vini bianchi o spumanti e tra acqua frizzante e vino rosso. Si inizia con il riconoscimento delle caratteristiche organolettiche delle diverse acque minerali (di rubinetto, minerale liscia e minerale frizzante). A questo segue l'assaggio dei tre vini per valutarne le caratteristiche (lo spumante, il bianco secco e il rosso normale). Il terzo passaggio è l'assaggio comparato tra ciascun vino e i due tipi di acque minerali per mettere in evidenza l'importanza di accostare l'acqua più indicata a ciascun vino. Si scopre così che tra vino e acqua si sviluppa una reciproca armonia che influisce sulla sensazione gustativa finale. Al ristorante dunque ordineremo insieme ai vini anche i due tipi di acqua minerale, la quale mantiene la sua importanza fondamentale di reidratare l'organismo e inoltre esalta la finezza dei vini bianchi e degli spumanti se è naturale, mentre pulisce il palato dall'aggressività dei vini rossi se è frizzante.

Infine è giunto il momento di dare un'occhiata nelle sale per valutare le diverse proposte, assaggiare qualche vino particolarmente attraente e magari portare a casa una o due bottiglie meritevoli di un approfondimento con gli amici.
Il percorso inizia in Sala Bracco e prosegue in Sala Montanelli dove sono ospitate le cantine sociali, valutate e selezionate da Mario Busso e si conclude in Sala Tobagi con gli acquisti.
Inutile dire che alcuni vini sono stati trovati molto buoni e che la proposta spaziava dalla Val d'Aosta alla Sicilia, dalla Costa azzurra al Friuli fino alla Bosnia Herzegovina, all'interno di un quadrato ideale di oltre mille chilometri di lato.


ESPOSITORI E VINI 2006: LE AZIENDE

Val d'Aosta. Cave du Vin Blanc. Rayon Blanc de Morgex et de La Salle
Brut Blanc de Morgex et de La Salle
Friuli. Tenuta Cà Bolani. Zonin Wineyards. Alturio - Friuli Aquileia D.O.C.
Sauvignon Friuli Aquileia D.O.C.
Traminer Friuli Aquileia D.O.C.
Trentino. Cantina Villavis. Marzemino Vigna Fomàs - Trentino DO.C.
Nosiola Villa Vallunga - Trentino D.O.C.
Veneto. Merotto. Prosecco di Valdobbiadene Extra Dry
Lombardia. Provenza. Lugana D.O.C. Tenuta Maiolo
Garda D.O.C. Classico Groppello
Lombardia. Tenuta Borgolano. Diabolika - Barbera Oltrepò Pavese D.O.C.
Domino - Buttafuoco Oltrepò Pavese D.O.C.
Donna - Bonarda Oltrepò Pavese D.O.C.
Lombardia. La Basia. La Moglie Ubriaca - Garda Classico Chiaretto D.O.C.
La Botte Piena - Garda Classico Groppello D.O.C.
Marti - Garda Classico D.O.C. Rosso Superiore
Lombardia. Contessa. Croatina
Barbera
Pinot Nero
Emilia Romagna. ChiarIi. Lambrusco di Sorbara DOC Prerniurn Cleto ChiarIi
Emilia Romagna. Santa Giustina. Anricus de Arselle
Colli Piacentini Gutturnio D.O.C
Colli Piacentini Bonarda Vivace D.O.C.
Emilia Romagna. Tenuta Santa Croce. Colli Bolognesi D.O.C. Pignoletto Frizzante
Toscana. Il Comune. Morellino di Scansano D.O.C
Crognoleta Rosso I.G.T
Toscana. Santa Lucia. Rosso di Montalcino DOC 2002
Marche. Croce del Moro. Crocetta - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC
Furtarello - Rosso Piceno DOC
Capetto - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Passito
Umbria. Cantina Tudernum. Merlot I.G.T.
Grechetto di Todi DOC
Sangiovese DOC
Campania. Cenatiempo Vini d'Ischia Ischia Biancolella DOC.
Lefkòs Ischia Bianco Superiore D.O.C
Màvros I.G.T.
Basilicata. Bisceglia. Aglianico del Vulture D.O.C. 2003
Chardonnay I.G.T. Basilicata
Fiano di Avellino D.O.C.G.
Puglia. Tenuta Cocevola. Rosso Cocevola 2004 - Castel del Monte DOC
Rosato 2005 - Castel del Monte DOC
Sicilia. Baglio di Pianetto. Ficiligno 2005
Rarnione 2002
Shymer2004
Sardegna. Cantina Masone Mannu. Petrizza 2004 - Vermentino di Sardegna D.O.C.
Entu 2004 - Isola dei Nuraghi I.G.T.
Sardegna. Cantina Mesa. Moro 2005 - Cannonau di Sardegna DOC.
Giunco 2005 - Vermentino di Sardegna D.O.C.
Buio 2004 - Isola dei Nuraghi Rosso I.G.T.
Bosnia Herzegovina. Cantina Vukoje. HercegovaCka iilavka Vukoje 2005
Hercegovacki vranac Vukoje 2005
Vukoje sardone 2005
Francia. Wine and Trade. Champagne Déhu Brut Tradition
Chateau Cantegril- Sautemes Barsac AOC - Cru Bourgeois
Domaine Loew - Riesling Clos des Frères - Alsazia
Chateau Hourtin-Ducasse - Haut Médoc Bordeaux - Cru Bourgeois
Champagne Dèhu Rosé Prestige
Francia. Domaine de Tara. Hautes Pierres Rouge 2004 - Cotes du Ventoux A.O.C.
Terre D'Ocre Rouge 2005 - Cotes du Ventoux A.O.C.
Hautes Pierres Blanc 2003 - Cotes du Ventoux A.O.C.

ESPOSITORI E VINI 2006: LE CANTINE SOCIALI

Val d'Aosta. La Crotta di Vegneron. Valle d'Aosta Chambave Muscat D.O.C.
Valle d'Aosta Chambave D.O.C.
Esprit Follet - Valle d'Aosta Fumin D.O.C.
Piemonte. Cantina Sociale del Vinchio. I Tre Vescovi - Barbera d'Asti D.O.C. Superiore
Bricco Laudana - Barbera d'Asti D.O.C. Superiore Sottozona Nizza
Tutti per Uno - Monferrato D.O.C. Rosso
Piemonte. Terrenostre. Dolcetto d'Alba D.O.C. dei Terrazzamenti Vigne Eroiche
Barbaresco D.O.C.G.
Brut Furmentin Spumante
Emilia Romagna. Cantina di Cesena. Barone Bartolomeo - Sangiovese di Romagna D.O.C. Superiore
Gentilino delle Lampare - Sangiovese di Romagna D.O.C.
Pergami - Sangiovese di Romagna D.O.C. Superiore Riserva
Umbria. Spoleto Ducale. Colli Martani Sangiovese Arcato
Montefalco Rosso Casale Triocco
Colli Martani Grechetto Arcato
Lazio. Viticoltori dei Colli Cimini. Greco di Vignanello D.O.C.
Domnico - Vignanello Rosso D.O.C.
Rulliano - Vignanello Rosso Riserva D.O.C.
Campania. Cantina del Taburno. Taburno D.O.C. Falangina
Fidelis - Aglianico del Taburno D.O.C.
Greco I.G.T. Beneventano

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