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Con l'Onav al Salone del Vino 2005

di Luigi Bellucci

MappaArticolo georeferenziato

Stamattina a Torino c'è l'assemblea nazionale dei rappresentanti ONAV per il rinnovo delle cariche sociali, compresi Sindaci e Probiviri. Circa duecento grandi elettori sono convenuti da tutta Italia per partecipare all'assemblea. Approfittiamo per goderci anche il Salone del Vino.

La mattinata al Lingotto è serena. Arriviamo da Genova in macchina, senza nebbia e con poco traffico. A Torino c'è un sole un po' velato, ma si sta bene e si può dire che è proprio una bella giornata. Il piazzale davanti al padiglione è deserto, peccato che per un'occasione così importante i pochi convenuti siano solo sparuti gruppi di addetti ai lavori.

 

Entriamo, Maria Teresa, Direttore dei Corsi ONAV della Delegazione di Genova, ed io, dopo le undici e ci avviamo subito verso la Sala Azzurra nel Padiglione 3 per la votazione. C'è il Presidente Bruno Rivella, c'è Michele Alessandria, Stefania e alcuni amici del Piemonte e di qualche altra delegazione nazionale, Sardegna, Friuli, e altri.

Le operazioni di voto sono in corso. Sbrighiamo i nostri impegni e poi decidiamo di dare un'occhiata agli stand in attesa del pranzo, fissato per l'una nel Ristorante Piemonte all'interno del Padiglione del Salone.
La scarsa affluenza ci fa apprezzare meglio i vari stand, non solo del vino, ma soprattutto dei dolci, da quelli di Siena così freschi e deliziosi, ai vari cioccolatini in gran parte piemontesi, alla cioccolata in tazza con il peperoncino, una delizia. Uno stand è attrezzato per la preparazione di "grembiulini e davantini per grandi vini", una sorta si sartoria, con tanto di ricami personalizzati fatti a macchina con disegni e nomi.
Visitiamo i vini del Collio, il Brunello di Montalcino, i vini della provincia di Cuneo, del Piemonte, quelli meridionali.
Il programma della giornata è ricco ma non riusciremo a vedere e sentire tutto.

 

Nell'auditorium Giovanni Agnelli c'è la premiazione dei produttori ai quali la Guida del Gambero Rosso e Slow Food ha attribuito i tre bicchieri. Nell'area istituzionale Regione Piemonte del Padiglione 4 l'Enoteca regionale di Canelli presenta "Le cattedrali sotterranee di Canelli, patrimonio dell'Umanità". Altri eventi interessanti sono i vitigni autoctoni in aree di montagna, i grandi vini del Nebbiolo (Barolo, Barbaresco, Roero, Nebbiolo d'Alba), i vini e i prodotti dolciari "Gli emergenti di Donna Sommelier". Un evento particolarmente messo in evidenza è il Forum sugli autoctoni, con la grande degustazione dei vitigni autoctoni internazionali e la rassegna dei vini da uve "falanghina", il Falanghina Felix 2005 della Regione Campania.

 

Dopo il pranzo andiamo a visitare la Sala Stampa, dove conosciamo la cara Sandra, una simpatica e bella ragazza, aperta e pulita, che fa la studentessa di Ingegneria della Comunicazione e, in attesa che ricomincino i corsi universitari, insieme a una collega, accoglie i giornalisti e li fornisce di materiale per la visita del Salone. Stiamo qualche minuto in piacevole conversazione e poi torniamo al piano di sotto per continuare la visita.
Ci concediamo ancora un giro tra gli stand, accompagnati da Gianfranco, il nostro vicino di tavolo a pranzo, di Villafranca d'Asti, della regione Case Bruciate, che ci porta a conoscere i produttori di punta del Barbera e del Ruchè, i più buoni, quelli che solo lui conosce per averli comparati in una vita di assaggi e degustazioni. Giriamo da un Padiglione all'altro a conoscere i Nebbioli di montagna e il Collio Pinot Grigio, passando per le strade del vino dei Colli Tortonesi. Ci sarebbe anche una magnifica degustazione verticale di quattro annate di Barbaresco: 2002, 2001, 2000 e 1999, ma non riusciamo ad arrivarci.

 

Altri eventi come i grandi vini di Siena, il Barbera e il Grignolino come grandi autoctoni, i vini Romeni, la presentazione di libri, premi letterari delle Donne del Vino, il CD musicale "I poeti del vino" ce li perdiamo, come ci perdiamo i gelati eccellenti dalle origini ai giorni nostri, ma non ci perdiamo il Barolo chinato di Cocchi e il cioccolato in abbinamento: sublimi entrambi ed eccezionali come chiusura della giornata.

Una lunga passeggiata prima di risalire in macchina ci fa smaltire una parte dei vapori accumulati con le degustazioni. La strada del ritorno per Genova è ancora senza nebbia e senza traffico e chiudiamo la giornata nella cantina di Adriano, a degustarci un eccellente Pinot nero di Giorgio Grai, accompagnato con dello speck tagliato fresco a mano e del pane croccante.


Fonte news: TigullioVino.it

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Sono nato in una torre malatestiana del 1350 sulle primissime colline del Montefeltro romagnolo, massi rotolati fino all'Adriatico...

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