Castello di Meleto
Castello di Meleto ha vinto il Premio per la categoria Servizi nel turismo del vino, con la seguente motivazione: “Per l’insieme di tutte le proposte offerte al visitatore che vuole immergersi nella cultura del Chianti, dal pernottamento nelle originali camere affrescate del Castello, al pranzo nel ristorante
Si riparte da I Lecci alle due e mezza sulla SP79 verso Tavarnelle Val di Pesa. Dopo il bivio per Trecento ecco Villa Maria Luana (che ci sia passato Umberto Eco?) ecco l’Osteria degli Ignoranti. Il bus prende
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Dalla SR222 alla SR429 belle case in pietra, ben ristrutturate, attraversando
Ci aspetta Catia sul piazzale davanti all’ingresso del castello e con lei si fa un giro tra le strutture della proprietà. I mille ettari comprendono ville, casali, vigneti (solo
Anche all’interno del castello vi sono delle camere, cinque, le più belle. Altre quattro sono nella Canonica e infine vi sono undici appartamenti nelle ville attorno.
Visitiamo poi il castello, che è nato come dimora dei Monaci della Badia a Coltibuono e poi dalla metà del 1200 è diventato proprietà dei Ricasoli Firidolfi fino al 1969, quando la proprietà passò a una società a capitale misto, con un migliaio di azionisti.
All’ingresso del castello c’è la chicca del teatrino, che lascia a bocca aperta tanto è delizioso.
Gli arredi originali sono stati venduti dai Ricasoli, prima di cedere la proprietà, al British Museum di Londra, ma quelli attuali sono ottime imitazioni. Sotto la galleria alle spalle degli spettatori, in cui si legge in cifre romane l’anno di costruzione del teatro, il 1746, compare ancora il nome della compagnia che nel 1700 vi faceva gli spettacoli, gli Accesi.
Lo stemma dei Ricasoli appare ovunque nelle altre sale del castello e talora è accompagnato dalla Croce dei Cavalieri di Malta. Visitiamo con Catia la stanza dei matrimoni, il salone ristorante e il salone ricavato nelle antiche scuderie, oltre il quale si apre il prato che conduce alla piscina sottostante, dove l’acqua sembra tuffarsi nella valle che ti sta davanti mentre ti ci bagni.
Scendiamo poi nelle antiche prigioni sotto al castello dove oggi ci sono le barrique e le pupitres con le bottiglie di spumante metodo classico rosato fatto da solo sangiovese vinificato in bianco.
Infine risaliamo nella sala degustazione dove Gabriella, viennese innamorata della Toscana, ci propone gli assaggi dei loro vini e del loro olio extravergine Chianti Classico, raccolto 2010 e confezionato il 11/01/2011. L’olio è pulito, con un fruttato medio e decisamente senza difetti. In bocca presenta una nota amara piuttosto decisa e una delicata nota piccante che lo caratterizza. Al retrogusto rimane netto il sentore di carciofo.
Iniziamo l’assaggio dei vini dallo spumante, il Rainero Brut Rosè di 12,5 gradi. Ci dice Gabriella che l’uva è stata raccolta nel
Seguiamo con una serie di cinque vini rossi:
Pieve di Spaltenna Chianti Classico DOCG 2006 di 13 gradi con fascetta AAI05074427. Pieno in bocca, con un fruttato intenso, lungo e persistente. È presente una nota tannica che tuttavia non ne guasta l’evidente armonia. È ottenuto unendo un 50% di vino conservato in acciaio a un 50% affinato in botte grossa per sei mesi.
Castello di Meleto Chianti Classico DOCG 2007 di 13,5 gradi con fascetta AAN06461715, invecchiato dodici mesi in grandi botti da 54 ettolitri e ottenuto da Sangiovese con l’aggiunta di un 10% di Merlot.
Vigna Poggiarso Chianti Classico DOCG Riserva 2007 di 14 gradi con fascetta AAL06234777 di solo Sangiovese e affinato per 14 mesi in tonneaux di
Pieve di Spaltenna Chianti Classico DOCG Riserva 2003 di 13,5 gradi con fascetta AAE03991568 ottenuto classicamente da Sangiovese, un po’ di Merlot e pochissimo Colorino.
Fiore Toscana IGT 2005 di 13,5 gradi ottenuto da Sangiovese con un 25% di Merlot. Si affina 10 mesi in barrique. Ha un colore rosso rubino pieno e vivo, quasi brillante. È fresco al naso con bei sentori di frutta rossa matura e lievi note vanigliate. In bocca è pieno e discretamente persistente lasciando un retrogusto di ciliegia matura piacevolissimo.
Sono quasi le sei quando lasciamo Gabriella e la sua squisita ospitalità per riprendere la strada verso la prossima meta.
Foto Credit: Gabriella Repetto
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