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Viaggi enogastronomici

Settima Sirena d'Oro

di Luigi Bellucci

MappaArticolo georeferenziato

Giunge alla settima edizione questo premio ormai prestigioso, nato nelle terre di Campania e ormai esploso a livello nazionale. Il via di questa edizione a Milano, nelle belle sale settecentesche di Palazzo Bovara, nella zona oggi più fervida di commerci e traffici, quella Porta Venezia dove molti fatti storici famosi sono avvenuti negli ultimi duecento anni. E questo avvenimento non è da meno, come importanza, per la nostra alimentazione e per la qualità degli alimenti pregiati come l’olio d’oliva extravergine a denominazione di origine protetta. La conferenza stampa è organizzata da Freelance di Marzia Morganti Tempestini, sempre brava e professionale. Modera l’incontro Luciano Pignataro, giornalista del Mattino di Napoli

Vedi anche La Settima Sirena - Sigillo DOP (Prima Parte)
Vedi anche La Settima Sirena - La Panacea (Seconda Parte)
Vedi anche La settima Sirena – I più bravi del 2009 (Terza Parte)

Venerdì 16 Gennaio 2009
Milano in Gennaio

Quest’anno è caduta proprio molta neve. Per anni ho viaggiato tra Genova e Milano e Torino in qualunque stagione. Mai ricordo una pianura padana così bianca di tanta neve. Arrivo a Milano in treno, quello regionale, che ci mette venti minuti più dell’Intercity, ma costa meno della metà, ti rilassa di più e ti permette di leggere bene il giornale e fare anche un pisolino, se ne hai bisogno, e di regalarti la gioia di un po’ di ozio per pensare a ruota libera mentre osservi il paesaggio che scorre veloce davanti agli occhi, alla tua destra e alla tua sinistra.
Arrivo alle dieci alla Stazione Centrale e, visto che sono in anticipo, continuo la mattinata rilassante incamminandomi a piedi verso Corso Venezia, tra macchine in sosta e mucchi di neve ammassata ai bordi dei marciapiedi.
E intanto penso al viaggio in treno e mi chiedo dove sia andato a finire il progresso tecnologico, anzi vorrei chiederlo a Moretti, che oggi dirige il carrozzone delle nostre Ferrovie (dello Stato). Nel 1974 ho iniziato a lavorare a Milano e tutti i giorni partivo da Genova alla mattina e tornavo alla sera. Il treno della mattina era un treno rapido che collegava Genova con Trieste. Partiva da Genova alle 8, fermava a Pavia, e alle 8,55 era già a Rogoredo, dove però allora non faceva sosta e continuava a passo d’uomo fino alle 9,20 quando fermava in Stazione centrale. Quel treno bianco e verde era stato costruito dalle officine Breda negli anni ’30 ed era davvero un gioiellino. Oggi si parla di TAV e treni superveloci ma per andare da Genova a Milano (154 chilometri) con i treni più veloci Intercity ed EuroStar ci vogliono circa cento minuti (dunque 92,4 chilometri all’ora, contro i 146,2 – fino a Rogoredo – del treno Breda del 1930). Aspettiamo dunque il nuovo annuncio pubblicitario di Genova Milano in cinquanta minuti e saremo tornati agli anni ’70. avremo veramente qualcosa di nuovo solo con un Genova Milano in 27 minuti. Solo allora saremo veramente in Europa.
Ed ecco sulla mia destra la facciata di Palazzo Bovara, una magnifica costruzione di fine settecento. Al primo piano si tiene la conferenza stampa di presentazione del settimo Sirena d’Oro, quello del 2009. Uno scalone maestoso sale da piano terra al piano superiore. Grandi specchi, affreschi, bei mobili, salotti e poltrone ampie e comode si susseguono lungo stanze e corridoi fino al salone del convegno, già predisposto con un centinaio di sedie e il proiettore al centro. Nella stanza vicina un tavolone già pronto con i bicchieri e i piatti per il buffet di fine mattinata.
Rivedo con piacere Marzia, la Dottoressa Filomena Greco, dell’azienda iGreco, che ha vinto l’ultimo Sirena d’Oro, il capitano Luigi Milano e Luciano D’Aponte, che rappresentano l’organizzazione del Sirena d’Oro e gli ormai immancabili e simpaticissimi Fede&Tinto di Rai Radio 2 Decanter. Più tardi arrivano gli altri relatori e pian piano tutti i giornalisti accreditati. In sala, tra gli altri, uno dei guru dell’olio italiano, Luigi Caricato, direttore di Teatro Naturale, a mio parere uno dei migliori siti specializzati sull’olio e sulla gastronomia e altro, compresi libri e anche un pizzico di cultura.


La conferenza



Alle 11.40 inizia la conferenza con Luciano Pignataro che presenta i relatori e dà la parola al primo relatore.
Il responsabile olivicoltura e valorizzazione della Regione Campania Luciano D’Aponte illustra il programma di questa settima edizione del Sirena d’Oro, che arriva a 200 aziende partecipanti per 38 regioni a denominazione di origine protetta. Le preselezioni degli oli avverranno a Imperia, poi Roma e infine in Sardegna. La premiazione dei vincitori e dei primi classificati di ciascuna categoria (fruttato leggero, medio e intenso) avverrà al Teatro Torquato Tasso di Sorrento il 14 e 15 marzo. Successivamente ci sarà una presentazione dei vincitori nella cornice di Olio Capitale a Trieste e al Sol – Vinitaly di Verona.
A corredo del Sirena d’Oro, Federico Quaranta e Nicola Prudente, in arte Fede & Tinto, uno genovese l’altro pistoiese, hanno ideato e presentano la loro iniziativa che sarà presentata a Napoli, a cavallo tra febbraio e marzo, nel prestigioso Chiostro di Santa Chiara. Si tratta del progetto che vuole rivitalizzare la dieta mediterranea proprio per quegli italiani che si sono dimenticati che cosa mangiavano i loro padri e nonni e si alimentano in maniera sbagliata, con regimi troppo ricchi di grassi saturi e iperproteici.
Si chiama “Orgoglio MediterraneA” il loro progetto, sì proprio con la A finale perché vuole mettere l’accento sulla dietA, o meglio ancora sulla filosofiA di vitA per una sana alimentazione e una attenta prevenzione dei malanni che derivano da troppi grassi e proteine.
A dare un contenuto scientifico alle parole di Fede & Tinto ci pensa Benvenuto Cestaro, dietologo e nutrizionista dell’Università di Milano nonché medico del Milan F.C., da anni amico dei due ragazzi. Il dottore ribadisce l’importanza di nutrirsi di frutta e verdura di stagione, meglio se raccolte da coltivazioni biologiche senza uso di additivi chimici, di usare solo olio extravergine di provenienza sicura e di qualità, di arricchire la quota di carboidrati anche con riso e legumi vari e non solo pasta e pane, di mangiare poca carne e molto pesce, di non disdegnare la verdure aromatiche dell’orto, bere una giusta quantità di vino, meglio se rosso, e acqua di rubinetto e infine di mangiare rilassati e seduti a tavola. È fondamentale sentirsi sempre a proprio agio e limitare le quantità per la perfetta forma … come si dice “poco, ma buono”.
Ora tocca al Presidente della Federdop, Vincenzo Massari, che ricorda le 360 cultivar delle 38 aree DOP nazionali, quasi dieci varietà diverse per ogni area. L’importanza della denominazione di origine protetta sta soprattutto nella tracciabilità, che garantisce la certezza della provenienza delle olive e dell’olio, garantisce la trasparenza e la qualità e dunque in definitiva la Salute.
Infine chiude gli interventi Enrico Lupi, imperiese doc, sempre elegante e attento nel suo immancabile vestito blu scuro, Presidente dell’Associazione Città dell’Olio, “no profit”, che conta oltre 350 soci sparsi per tutta la penisola e che sono molto attenti a produrre oli di qualità e rappresentativi del loro territorio.
Verso l’una la conferenza termina e si passa nella sala accanto a degustare specialità campane nel buffet che prevede antipasti di pesce, bocconcini di grissini e prosciutto crudo, frittelline di formaggio, scaglie di formaggio stagionato. Come primo maccheroni al sugo conditi con polpettine di carne, deliziosi. Poi frutta di stagione e dolci campani, piccoli babà e fette di pastiera freschissima, davvero eccellente. In accompagnamento vini bianchi e rossi della Campania.
In parallelo una degustazione guidata di tre oli campani della nuova annata, che non è stata proprio eccezionale ma ha comunque fornito un livello qualitativo tra il buono e l’ottimo.
In attesa della prima selezione degli oli DOP della nuova annata si ritorna in Corso Venezia dove il pallido sole delle due si fa strada tra le nebbie, per fortuna alte, e intiepidisce l’aria che la neve ai bordi della strada tiene a una temperatura di poco sopra lo zero.
Approfitto di questa giornata milanese per incontrare alcuni amici carissimi, Giulio, sotto palazzo Bovara e poi Angela e Maurizio che vado a trovare nei loro uffici di fronte al carcere di San Vittore.
Questi incontri sono rari perché quando si viaggia per lavoro rimane pochissimo tempo per fare qualcos’altro, tuttavia quando posso, come oggi, cerco di ritagliarmi almeno un paio d’ore per rivedere volti antichi che suscitano antiche emozioni e piaceri.
Il viaggio di ritorno verso Genova mi cova nel cuore un senso di felicità e di dolcezza che mi porto fino a casa e trasmetto a Gabriella e Andrea.

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Sono nato in una torre malatestiana del 1350 sulle primissime colline del Montefeltro romagnolo, massi rotolati fino all'Adriatico...

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