A Bologna, il 27 giugno, nella cornice quattrocentesca della Torre Prendipane, in cui svetta la risega a punte che le è valso il soprannome di Incoronata e come tale conosciuta dai felsinei, è stata presentata alla numerosa stampa specializzata ed addetti ai lavori, una nuova organizzazione vitivinicola e culturale
Il 31 maggio, 17 produttori fondatori hanno dato vita ad un sodalizio i cui elementi che li accomunano possono essere così sintetizzati:
- Forte legame con il territorio
- Filosofia produttiva volta a ricercare l'originalità delle proprie produzioni evitando l'omologazione
- Dimensioni aziendali relativamente piccole
- Nuovo e sinergico rapporto con il consumatore
Il termine "VIGNAIOLO" si è identificato non solo col fatto che tutti gli associati prevalentemente elaborano le uve di propria produzione in quanto viticoltori ma, determinante, è il legame con il territorio stesso che li rende partecipi: territorio ricco di bellezze naturali, storicità ed artistiche fino ad ora non appieno apprezzate.
L'Associazione vuole essere patner e parte attiva in questo processo innovativo e di riconoscimento, per traguardare alla progettazione di una strategia di marketing ed al contempo stesso, del territorio vitivinicolo. La filosofia produttiva che accumula i fondatori, è fortemente radicata al fatto di essere vignaioli alla ricerca prevalentemente dell'originalità e nella specificità di ogni singola produzione. Individua un piccolo territorio che per le sue specifiche, terreno e microclima, vitigno e per ultimo, ma non d'importanza, la "MANO" del vignaiolo stesso, si è in grado di dare prodotti assolutamente non omologati.
Nel momento in cui la globalizzazione tende ad "appiattire" la piacevolezza e standardizzare la gustosità di un vino, dovuto alla sempre e costante tendenza di riduzione dei costi di produzione, ebbene, i vignaioli associati ritengono che si devono rilanciare le rare peculiarità che ogni vino nasconde in sé, con la ricerca, passione e l'immenso amore per il proprio lavoro. È pur vero che anche l'industria produce buoni vini, ma non è sufficiente, in quanto sono mancanti di un'anima: solo il vignaiolo può dare al "suo" vino l'originalità ed unicità estrapolandole dalla passione per la propria terra.
Si è detto che le dimensioni territoriali delle aziende fondatrici sono mediamente contenute e diverse le une dalle altre, ma assumono quelle originalità e rare peculiarità che possono far pensare a produzioni di nicchia: tali vini, pur di quantità limitate, se dotati di connotati di eccellenza, sono in grado di conquistare anche vasti mercati, dovuto altresì allo scambio di esperienze ed all'aggregazione innata tra i produttori stessi.
Il solido legame col territorio porta ad un diverso avvicinamento in relazione col consumatore, in quanto più esperto ed attento, al desiderio di conoscenza per cosa vi è dentro ad un vino di buona qualità, in cui l'interesse stesso è indirizzato alla consapevolezza della cantina e luoghi produttivi.
L'Associazione Vignaioli Colli di Bologna vuole instaurare, attraverso idonee iniziative, un filo diretto col consumatore finale, onde potergli trasmettere cultura, passione e la poesia che i piccoli viticoltori impiegano nel produrre i loro vini dal gusto unico ed inconfondibile.
Il Consiglio è così composto:
- Maria Elisabetta Vallania - Presidente
- Antonio Ognibene - Vice Presidente
- Giorgio Erioli - Consigliere
- Anna Gravano Russomanno - Consigliere
- Laura Lodi - Consigliere
La sede è "Villa Beccatelli Grimaldi" - Via Provinciale, 73 - 40056 Crespellano (BO).
www.villabeccadelli.it - vignaiolibologna@libero.it
Terminata la presentazione dell'Associazione, sono state formulate numerose domande, a cui il Presidente ha risposto in modo completo e piacevole. A conclusione del dibattito, è intervenuto il Presidente dell'AIES, Dr. Renzo Santi che, oltre a compiacersi e complimentarsi delle finalità di questo neo sodalizio, ha ribadito l'ampia disponibilità da parte dei Maestri Enogastronomi Sommeliers per la divulgazione ed una fattiva collaborazione professionale di tali scopi eno-culturali che, anche l'Accademia stessa condivide e continuamente promuove per il buon gusto del bere bene maritato a delicate portate per il piacere degli avventori delle nostre tavole.
Fonte news: TigullioVino.it
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