Nel mezzo del cammin del nostro vino...
Dopo il tour de force delle feste natalizie, è giusto che il Garagista ricominci a preoccuparsi del proprio vino. Non c’è fretta. Siamo a metà del percorso che vedrà il nostro liquido odoroso entrare in una bottiglia, per cui tutto può ancora succedere: un vino potenzialmente ottimo può diventare aceto, e un vino con qualche difetto può ancora essere raddrizzato. Quindi quello che bisogna fare ora è assaggiare, con calma, ponderando bene le cose. Teniamo bene presente che il vino in ogni caso non è ancora pronto, e che quindi eventuali squilibri sono abbastanza normali. Per squilibri intendo acidità (non da volatile però!) un po’ alte, asprezze e sensazioni di magrezza. E’ tutto nella norma.
Mi sento di dare alcuni consigli su come effettuare l’assaggio.
- Non assaggiate il vostro vino da soli. L’opinione possibilmente sincera di almeno un altro assaggiatore è fondamentale per svariate ragioni. Innanzi tutto egli può cogliere sensazioni che a voi sono sfuggite, ma soprattutto a differenza di voi il vostro amico non ha alcuna aspettativa, non è vittima di quella costruzione mentale che ogni produttore fa riguardo al suo vino, e che genera delusioni ogni volta che il vino “reale” si discosta da quello “ideale”.
- Quando spillate il vostro vino dalla botte o dalla damigiana considerate che è rimasto al chiuso a lungo e che probabilmente si trova in uno stato un po’ “ridotto”, oltre che a una temperatura sicuramente troppo bassa. Conviene quindi riempire il bicchiere, e poi spostarsi in casa o in un ambiente riscaldato e aspettare che il vino recuperi una temperatura accettabile, diciamo almeno 15-18 C°, ossigenandosi nel frattempo.
Anche un'analisi chimica dell’acidità e del contenuto di SO2 può essere utile a valutare il “da farsi”, ovvero quando se e quando effettuare un travaso, se farlo all’aria oppure protetto, se aggiungere o no SO2. In generale se il vino ha odori un po’ sgradevoli di aglio, cavolfiore, cassetto chiuso, fiammifero bruciato, conviene fare un bel travaso all’aria, magari senza aggiunta di SO2, o con un’aggiunta molto contenuta, specie se l’analisi indicasse un contenuto di solforosa già ai limiti del nostro soggettivo livello di guardia.
Se invece il vino avesse sentori ossidati, o addirittura si percepisse un minimo di spunto acetico, il travaso andrà fatto protetto e con obbligatoria integrazione di SO2. Se poi il vino vi sembra a posto, non fate alcun travaso: è sempre la cosa migliore in assenza di problemi. Se fate l’analisi dell’acidità, confrontate il dato con quello precedente. Dovrebbe esserci una diminuzione; se la diminuzione non c’è ci sono invece almeno altri due mesi di tempo perché l'acidità possa scendere naturalmente, e quindi conviene aspettare ancora un po’ prima di intervenire.
Quindi nervi saldi e via con gli assaggi!
Ricordate che c’è il
Garage Wine Contest che vi aspetta, e che la commissione di Tigulliovino aspetta i campioni di vino del 2008/2009 per la selezione delle bottiglie ammesse alla finale del 6 Giugno a Villa Spinola.
Che il nuovo anno sia per tutti pieno di gioia!
Inserito da Antonio Traficante
il 19 gennaio 2010 alle 00:21fino ad ora procede come sopra... ha un "discreto" profumo di uva, si sente l'alcolicità del prodotto, ma il sapore non è pronto manca qualcosa
ora lo farò analizzare e vi racconterò, non vorrei aggiungere ne correggere.
chissa' se ci vedremo a Genova io mi sono iscritto..
comunque un inbocca al lupo per tutti.
ciao, antonio