Continuano le analisi di Claudia sui vini dei Garagisti. E' la volta di due vini agli antipodi in Italia: una barbera e un vino della Calabria. Tutti e due non hanno svolto la malolattica a quanto pare...
Ecco il racconto di Claudia
Il vino di Pierenrico
E’ giovedì sera ed è arrivata la Barbera di Pierenrico. La bottiglia è di plastica e trovo l’indicazione del vitigno in etichetta: Barbera del Piemonte così mi si allacciano al cervello le prime aspettative sensoriali, non aspetto, verso nel bicchiere ed inizio ad osservare.
Bellissimo colore rubino con riflessi violacei, tinge nel bicchiere e scorre con piacevolezza, mi aspetto del frutto rosso piccolo delicato, non penso ed uso il naso.
Muovo il vino nel bicchiere e sento tante sensazioni pungenti, tendenti al vegetale; lo sento polveroso, dico pazienza e spero più eleganza al gusto, dimenticando però che si tratta sempre di una Barbera .
Una sensazione pseudocalorica elevata mi fa pensare ad una alta alcolicità e penso: "...come possiamo frizzantarlo in primavera se è alto di grado?"
Ha un’acidità predominate bilanciata da una piacevole sensazione mentolata , ha una bella tannicità ed è molto equilibrato nonostante l’acidità preponderante .
E' Venerdì mattina e devo andare al lavoro.
Il bicchiere di Barbera mi guarda, lo annuso sperando in un’apertura, la mia testa scolastica dice che posso avere più frutto, ma niente, sono sensazioni verdi e pungenti. Proverò ad aspettare.
Al gusto l’acidità mi fa venire voglia di mordere un pezzo di lardo, peccato siano solo le sei del mattino.
Alle 17 torno dal lavoro lo riannuso e penso: "Averlo vendemmiato una settimana prima, magari le sensazioni pungenti sono date da un uva ad elevata resa per ettaro, se avessero bloccato la fermentazione a metà fermentazione in modo da poterlo frizzantare a primavera?"
Fondamentalmente difetti organolettici, a parte l’acidità preponderante non ne trovo.
Avrei raccolto magari una settimana prima per recuperare un po’ di complessità olfattiva, avrei dato più aria durante i rimontaggi per recuperare un po’ di naso .
Magari l’acidità da’ noia solo a me e basta berlo con piatti da sgrassare tipo: braciole di castrato, capitone in umido, polenta con il lardo. Leggo i valori analitici:
Il mio interesse per il vino è cosa relativamente recente. Risalgono a ottobre 2001 i miei primi due post per chiedere informazioni sul...
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Inserito da Domenico Nicolò
il 03 gennaio 2013 alle 21:58Non ci capisco molto leggendo i risultati delle analisi ma mi sembra di aver capito che anche se il mio rosso non ha proprio un buon odore, almeno si salva nel colore e nel gusto, nonostante il leggero retrogusto metallico.
Nota (in particolare per Bernardo):
sono rimasto (piacevolmente) sorpreso nel constatare che la so2 Totale è di soli 46 mg/lit.
Avendo usato addirittura un grammo in più di metabisolfito di Bernardo (so2 tot. 102mg/lit), quasi le medesime quantità aggiunte nei medesimi passaggi e ricordando inoltre che Andrea ha avuto una so2 di 28 mg senza uso di bisolfiti, temevo non poco di ritrovarmi con una solforosa anche superiore ai 110mg/lt.
Fortunatamente però, mi è andata molto bene in tal senso e, nel chiedermi come mai, mi son ricordato che sia Claudia che Luca avevano detto che dipende anche dai lieviti (che possono fornire meno so2) e che le aggiunte che si fanno in questi stadi possono andar via presto...........
Calorosi saluti e....... auguri a tutti di un Sereno anno (c’è ne tanto bisogno per tutti).