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Un gioiello tra tanti ricordi: la trattoria Marsupino di Briaglia, di Enzo Zappalà

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Un gioiello tra tanti ricordi: la trattoria Marsupino di Briaglia

di Enzo Zappalà

Quando era bambino o poco più (e non era ancora terminata l’autostrada Savona-Torino), per noi che venivamo dal mare, il Santuario di Vicoforte nei pressi di Mondovì era una tappa obbligatoria. La magnifica costruzione di origine rinascimentale che sosteneva l’immensa e meravigliosa cupola di Francesco Gallo, edificata nel 1710, meritava sempre una sosta. Un succo di frutta o un caffè e poi via verso la pianura.

La tradizione è continuata anche quando, da studente universitario, raggiungevo Torino e mi divertivo a percorrere strade alternative, magari seguendo il tortuoso e solenne percorso del Tanaro che lambisce, con un gesto di protezione, il bordo occidentale delle Langhe. Dall’arte del Santuario ai balconi panoramici verso la cerchia alpina e la suggestiva Mondovì alta, aggrappata al suo colle. Tra questi luoghi mi era soprattutto caro il belvedere che offriva il solitario e timido borgo di Briaglia. Poche anime, un paesaggio incantato e ricordi di storia che si perdono nei millenni, di cui sono ancora testimoni pietre appena sbozzate, menhir e una tomba ipogea.

Non pensavo di tornarci dopo tanti anni e scoprire un altro prezioso gioiello. E’ grazie ai cari amici Giuliana e Domenico Clerico se tanti ricordi sono tornati a galla e se ho potuto apprezzare una delle più straordinarie cucine provate finora. Una riunione allegra e rilassante, dai risvolti molto intimi, a cui hanno anche partecipato i due validissimi e simpatici collaboratori di vigna e cantina dell’eccelso barolista, Gianmatteo e Luciano. Ho chiesto a Giuliana dove saremmo andati a cena e lei, sorridendo, mi ha detto: “In un posto speciale, unico, non celebrato da stelle di carta, ma che ne meriterebbe qualcuna vera, di quelle che tu conosci molto bene!”. E aveva proprio ragione!

Ci fermiamo davanti a un edificio ottocentesco, sulla strada principale del silenzioso villaggio. Discrezione e timidezza esterna vengono sopraffatte dal calore interno. Ambiente curatissimo nei minimi dettagli, eleganza raffinata ma discreta, senza inutili sfarzi. Ti accorgi che sei entrato in un luogo magico dove la semplicità della trattoria riesce perfettamente a coniugarsi a una classe ricercata. Ci vengono incontro sorridenti la signora Francesca e il figlio Luca: gentilezza, amicizia, signorilità. Ti accorgi che i coniugi Clerico sono di casa da molto tempo, ma anche che il trattamento squisito è riservato a tutti i loro ospiti.

Nessun menù per noi: lasciamo fare allo chef (il marito Piervincenzo, con la collaborazione del figlio Matteo) che sta creando in cucina e ci raggiungerà solo al termine. Tanti assaggi per provare di tutto e di più. Mamma mia ragazzi: che bontà e che delicatezza! Non riesco a ricordare le innumerevoli portate (dovevo prendere nota, accidenti!), ma ognuna di esse vale il viaggio. Si inizia con un cartoccio di lumache di Cherasco ai porri di Cervere da sollevarti da terra e uno spiedino di polpo fritto con patate novelle da estasi pura. E poi via con una sequela di piatti da brivido. Lo spettacolare involtino di bietole ai formaggi freschi con favette di una semplicità e bontà incredibili. E che dire del baccalà mantecato con salsa di cipollotto? Da gustare lentamente per sperare che non finisca mai. Grandiosi anche il filetto di salmerino al fieno maggengo e i ravioli di luvertin (luppolo selvatico).

La cantina del locale è all’altezza della magnificenza del cibo con centinaia e centinaia di pregiate bottiglie da tutto il mondo. E molte arrivano sul nostro tavolo a cominciare dal preferito di Giuliana (e come darle torto?), il Silex di Didier Dagueneau, incredibile sintesi di sapidità ed eleganza. Poi si scatenano i due “ragazzi” di Domenico e lui stesso. Si inizia con un Hermitage, un Pinot Nero di Borgogna e altro ancora (ho perso il conto..) ma poi si finisce, come sempre, con i nostri nebbioli di Langa e non ce n’è per nessuno. Sarà campanilismo? Sarà che i tannini hanno trasformato le nostre papille gustative? Sarà quello che volete, ma i profumi suadenti e potenti del barolo e del barberesco ci sembrano di un altro pianeta. La nostra tavola è ormai diventata una vetrina di bicchieri, che il preparatissimo Luca riesce a malapena a cambiare al sopraggiungere dei nuovi vini.

Sono presentati alla cieca e mia moglie ed io guardiamo ammirati la capacità di Luciano e Gianmatteo, ma anche e soprattutto di Giuliana, nel riconoscerli spesso e volentieri. Non basta indovinare la tipologia, ma anche il produttore e l’anno. Troppo difficile per le mie limitate capacità: il divertimento è, però, garantito. Il grande Domenico sorride sornione e poi cala la sua zampata di grandissima esperienza. Che bello quando il vino, oltre che  la  qualità, sa donare anche quella magica e semplice essenza di unione e amicizia! E qusta sera ci riesce perfettamente.

I piatti, intanto, continuano: una squisita zuppa di trippa e carciofi, un tenerissimo arrosto con mele renette e una bistecchina stuzzicante, entrambi di agnello. Ho dimenticato sicuramente qualcosa, non perché fosse meno prelibata, ma perché il numero delle portate era troppo alto anche per un matematico come me… Conclude il tutto un tripudio di dolci (tra cui ricordo un perfetto semifreddo al torrone e zabajone di moscato) e la piccola pasticceria.

Passiamo ancora un po’ di tempo a chiacchierare con Piervincenzo che ha concluso la sua fatica culinaria dai risultati eccezionali, con Franca e Luca. La nonna Marisa, sempre presente e attenta che tutto funzioni alla perfezione, si aggiunge al gruppo e ti viene voglia di fermarti in una delle cinque meravigliose camere che hanno da poco impreziosito il locale. Peccato che l’indomani dobbiamo partire presto. Un abbraccio a tutti e una promessa che sicuramente non tarderemo a mantenere: tornare!

Mentre usciamo getto un’occhiata alla tabella esposta all’esterno. A 33 euro viene offerto il menù degustazione. Alzo gli occhi al cielo e vedo qualche stella. Eh sì, se la meriterebbero proprio gli amici del Marsupino!

Trattoria Marsupino
Via Roma, 20 – 12080 Briaglia (CN)
Tel.: 0174 563888
Cell.: 3348066424
Email: info@trattoriamarsupino.it
Sito web: www.trattoriamarsupino.it

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Astrofisico per 40 anni, ho da sempre coltivato la passione per il vino e per il mondo che lo circonda. Vedo di traverso la seriosità che...

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