Proveniendo da San Quirico d’Orcia, giungerete nei pressi di Seggiano, aggrappato al suo colle quasi per difendersi dalla maestosità incombente del Monte Amiata. Girerete a destra per una stradina, e poi vi scivolerete a sinistra lungo una sterrata che sembra quasi dividere la civiltà dal sogno. Poche centinaia di metri ed avrete varcato la porta del tempo. In uno scenario incontaminato, macchie di ulivi e di vigna e tutt’attorno foreste che si rincorrono fino alla vetta del vulcano dormiente. Vi sembrerà ovvio che in fondo a quella fiaba appaia un rude castello risalente al 1000, la cosa giusta nel posto giusto. Parcheggerete la macchina e salendo verso le mura del maniero noterete in uno spiazzo una o più sculture gigantesche di angeli feriti. Figure appena sbozzate che sembrano uscire dalla roccia ed affrontare il mondo con sofferenza e saggezza. Sono le opere di una delle più grande scultrici del nostro tempo: Emily Young, che potrete avere la fortuna di incontrare se non è in giro per il mondo. Ma Emily è anche famosa per essere stata la musa ispiratrice di una delle più belle canzoni dei Pink Floyd (See Emily play) e per avere avuto come nonno nientemeno che il famoso esploratore Scott. Ma non stupitevi più di tanto, da quel momento in poi queste storie di cultura e celebrità si intrecceranno a ritmo crescente. Varcherete un cancello, entrando in una vasta corte, e poi un secondo che vi depositerà in un angolo intatto del rinascimento: la facciata del palazzo, un porticato aperto verso il Monte Amiata, una chiesetta, una vera da pozzo, le mura ed un enorme … vitello che vi verrà incontro. Vi accorgerete che la prima impressione era sbagliata, in quanto non avrà traccia di corna in testa (anche se non conosco la sua vita sentimentale …). E’ infatti un placido alano che vi accompagnerà verso il portone di ingresso. La fiaba continua: un salone con un tavolo immenso, uno scalone in pietra, quadri, vasi e a sinistra la splendida cucina con un gigantesco camino. Siete entrati nel medioevo e quando Charlotte vi verrà incontro insieme alla mamma Sally ne sarete ancora più convinti. Il leggero accento inglese tradirà le loro origini, ma capirete che il loro animo è senza patria e senza confini. I valori veri dell’esistenza e della Cultura (con la C maiuscola) usciranno spontanei e senza forzature. Malgrado le origini illustri (la casata è quella del celebre scrittore Graham Greene) ed i personaggi che potrete incontrare (magari un Guiness, ma del ramo povero, come dice lui ) non siete tra VIP, ma tra persone senza tempo e sentirete un brivido lungo la schiena. Esiste ancora un mondo così, un mondo fatto di gentilezza, di semplicità, di passione e di cultura. E vi dimenticherete anche di parlare di vino, mentre la dolcissima Sally vi mostrerà le sue struggenti e meravigliose foto in bianco e nero e la dinamica e limpida Charlotte vi parlerà degli etruschi e dei reperti trovati attorno al castello. Perché in realtà voi sarete venuti per il loro eccezionale vino, un sangiovese in purezza da poco entrato nella denominazione Montecucco, che esprime tutta la quintessenza di questo prodigioso vitigno, senza alcun compiacimento verso mode o compromessi di mercato. Oltre a lui, il Sacromonte, ormai celebre, Charlotte sta perfezionando un pinot nero, il Piropo. Tutta la sua passione e la dedizione alla natura sono racchiuse in questa bottiglia. Lo sta costruendo lentamente, cercando la perfezione. Tra poco il Piropo abbandonerà anche quel poco di alicante che ancora gli fa compagnia e diventerà, ne sono sicuro, un vino memorabile. Ma poi sarete riassorbiti dall’atmosfera del luogo, dai giovani provenienti da tutto il mondo che affollano il castello. Molti sono professionisti, altri studenti, ma tutti desiderosi di passare qualche mese a lavorare in quel mondo fuori dal mondo. E il lavoro non gli manca, in quanto Charlotte è un vero “mastino” e da poco spazio alla pigrizia. Ma tutti hanno voglia di faticare, tra le vigne, in falegnameria, nella cantina, nell’uliveto; ovunque si respira amicizia e partecipazione. Se capiterete a mezzogiorno, sarete magari invitati al loro desco sotto il portico, e parlerete di tutto e di più, sorseggerete i vini del Potentino che non mancano mai di allietare i piatti sinceri e prelibati fatti spesso dai ragazzi. E lascerete correre gli occhi tra i boschi dell’Amiata che sembreranno sempre più vicini. Se invece capitate d’inverno, vi stringerete nella monumentale cucina e vi scalderete accanto al grande camino riprendendo forza e vigore: fino al 31 dicembre non si accendono i termosifoni, ordine di Charlotte! In entrambi i casi, alla fine vi troverete la macchina carica dei vini e dell’olio schietto e severo che proviene dalla varietà seggianese, una delle più tipiche ed apprezzate. Ma sarà veramente difficile andarvene, uscire da quel mondo fuori dal mondo. Sicuramente, un pezzo di voi rimarrà tra quelle mura e continuerà a sentire le storie senza tempo che si mischiano ai mormorii del gigante verde che sembra abbracciare e difendere questo luogo incantato.
Castello di Potentino
Seggiano(GR)
Tel. 0564 950326
castellodipotentino@virgilio.it
Astrofisico per 40 anni, ho da sempre coltivato la passione per il vino e per il mondo che lo circonda. Vedo di traverso la seriosità che...
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Inserito da Girolamo Virgadamo
il 11 agosto 2010 alle 15:16difficilmente potro' parlarne bene agli amici.
Questo articolo e' fedele per i luoghi, ma la "gentilezza e accoglienza" evidentemente e' riservata solo a coloro che potranno fare pubblicita' per gli affari dell'azienda. Ma l'apparenza di un semplice, potenziale, misero cliente, alle volte puo' ingannare... (avete presente Julia Roberts in Pretty Woman, quando entra nella boutique...)