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Il Torriglione, dove la matematica non funziona, di Enzo Zappalà

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Il Torriglione, dove la matematica non funziona

di Enzo Zappalà

Non abbiate paura. Non scriverò un trattato di matematica. La userò soltanto per dimostrarvi come in certi luoghi straordinari anche le leggi della scienza più precisa per eccellenza, non funzionano più. Nemmeno le più semplici e ovvie. Prendiamo ad esempio l’addizione, quella cosa che si impara fin dai primi anni delle scuole elementari. Se chiedessi quanto fa “1+1”, perfino i bimbi più piccoli sarebbero pronti a rispondermi: “2”. E i genitori non ne sarebbero nemmeno particolarmente entusiasti. Fin troppo facile, direbbero. Eppure, al Torriglione, questa risposta sarebbe sbagliata e anche di tanto! In quel luogo incantato di Langa, sotto alle case aggrappate ai vigneti del barolo di la Morra, il risultato è completamente diverso è può anche superare 5 o 10 o 20. No, non siamo in una singolarità spazio-temporale o in una piccola enclave aliena. Siamo in un Agriturismo, dove la famiglia Gagliasso oltre che produrre vini dà anche da mangiare nei fine settimana.

Di fronte ai castelli più celebri delle Langhe, il supposto errore di matematica si spiega facilmente. Basta entrare nell’elegante, raccolta saletta del ristorante e già sentite un calore particolare, che non è solo quello della stufa che occhieggia in un angolo. I tavoli sono ben separati e preparati con elegante semplicità. Vi viene incontro il sorriso discreto di Mario (il capo famiglia) o quello più espansivo di Luca, l’atletico e dinamico figlio. Dopo poco conoscete anche Luciana, la moglie di Mario, vero motore della cucina. Purtroppo, dovete aspettare i primi piatti per vedere anche l’ultima tessera del mosaico familiare, Nicoletta, sicuramente la gemma più preziosa (e non me ne voglia Luciana). Il tempo di sedersi e già nel vostro bicchiere viene servito l’ottimo e fresco chardonnay di casa. Un aperitivo che accompagna alcuni splendidi insaccati, frittatine o - in stagione – tartine di acciughe con tartufo nero (da provare!).

Poi via con gli antipasti, tra cui merita un urlo di piacere la carne cruda battuta al coltello. Non ne mangiate facilmente di altrettanto buona in giro per le colline della Langa, non solo per la qualità sublime della carne (rossa e non rosata), ma anche per il delicato e misurato condimento di Luciana (in inverno compare di nuovo il tartufo nero). Questo piatto non manca mai (meno male), e viene seguito da ciò che la stagione offre: peperoni con bagna caoda o con altre salsine invitanti, insalatina di gallina, porri di Cervere, flan di verdure, lingua, salsiccia al barolo (che buona!) e tante altre invenzioni delle “cuoche”.

Nel frattempo avete ordinato anche il vino (sarebbe un affronto bere acqua) e non potete sbagliare assolutamente, qualsiasi sia la vostra scelta. Un dolcetto da antologia o una barbera morbida e scattante o – la mia scelta preferita – un nebbiolo che definire tale è veramente riduttivo. La fresca fragranza della gioventù si unisce alla severità e alla potenza del vitigno principe in assoluto. Un piccolo (si fa per dire) barolo che si ripete, beverino, invitante, ammaliante, anno dopo anno.

Ricordando la nostra addizione di partenza, vale la pena soffermarsi sui vini di casa Gagliasso. L’esperienza di papà Mario unita alla vivace attenzione e allo spirito innovativo di Luca hanno creato una serie di bottiglie da antologia, tra le più splendenti di Langa. Nella carta dei vini trovate solo i vini della casa, ma non ve ne pentite di certo. Soprattutto, quando vi regalate uno dei due gioielli della moderna e nuovissima cantina: il barolo Rocche dell’Annunziata e il Torriglione. Due barolo, due terreni, due mondi diversi. Il secondo ha una complessità estremamente articolata, da vero fuoriclasse; il primo nasconde le sue capacità di invecchiamento dietro a una veste solo apparentemente più immediata. L’ideale sarebbe assaggiarli tutti e due! Senza tralasciare il “base”, che di base ha ben poco. E, per chi vuole arrivare in Paradiso, l’emozionante Riserva.

Nel frattempo però è già arrivato il primo, che può essere i perfetti ravioli del “plin”, piccolissimi e stuzzicanti, i tajarin fatti a mano, i risotti di cui Luciana è maestra (mi ricordo un risotto con i funghi che doveva più giustamente chiamarsi funghi con un po’ di riso) e altre meno tipiche, ma altrettanto deliziose, creazioni. E’ solitamente ammesso e invogliato l’assaggio abbondante delle due scelte del giorno. Una cucina semplice, fondata sulla qualità delle materie prime, ma sempre con un tocco di fantasia e di creatività.

Poi il tripudio dei secondi: un brasato o uno stracotto al barolo (ma veramente barolo!) da sollevare i commensali dal suolo, la faraona, il maialino, la lepre, il cinghiale (su di lui torneremo tra breve) e altre carni pregiate. Se siete fortunati (magari richiedendola in anticipo) trovate anche la meravigliosa finanziera, fatta a regola d’arte. E molto altro ancora.

Per concludere un’abbuffata mai pesante e senza cedimenti, ecco i dolci curati personalmente da Nicoletta (panna cotta, pere Madernassa al cioccolato, torta di mele, Bunet, pasticcini vari, ecc., ecc.). Vi accorgete che oltre che bella è veramente brava!

Forse, se si è fatto il pieno (non più di trenta persone), esce dal suo posto di combattimento nei pressi del lavandino di cucina il simpaticissimo Umberto (Umbertino per gli amici), il fidanzato di Nicoletta, vera montagna di muscoli e di allegria. E’ anche il cacciatore “ufficiale” e - quando ci riesce - è proprio lui a fornire il cinghiale. Che dirvi di più, se non terminare la giornata con il barolo chinato fatto in casa?

Che cibo, ragazzi, e che vini! Accidenti, troppo sazio e beato, a momenti dimenticavo la matematica e la nostra famosa addizione.

L’arcano è presto spiegato: se sommate cibo + vino non otterrete solo un doppio risultato, ma un tripudio di sensazioni a cui si aggiungono la simpatia dei proprietari, la gentilezza, la professionalità e il calore umano. No, cari amici, al Torriglione uno più uno non fa due, ma cinque, dieci, cento! Credetemi, parola di matematico…

Azienda Agricola Gagliasso
Borgata Torriglione, 7 - 37010 La Morra (CN)
Tel e Fax +39 0173/50180
info@gagliassovini.it
http://www.gagliassovini.it/


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2 Commenti

Inserito da Luciano Pavesio

il 21 febbraio 2011 alle 11:31
#1
Ciao Enzo, il tuo articolo per chi non conosce Il Torriglione parrebbe un po' di parte...io però che lo conosco bene condivido pienamente quanto hai benissimo descritto...ho ancora l'acquolina in bocca al pensiero del fritto misto cucinato ad hoc per Tirso di dicembre!
Complimenti!

Inserito da Enzo Zappalà

il 21 febbraio 2011 alle 11:34
#2
grazie Luciano...
in certi luoghi è difficile non sembrare di parte. Forse lo sono anche un po', ma per ragioni soprattutto eno-gastronomiche!!! Speriamo di rivederci presto al Torriglione..

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Astrofisico per 40 anni, ho da sempre coltivato la passione per il vino e per il mondo che lo circonda. Vedo di traverso la seriosità che...

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