Il Syrah è un antico vitigno coltivato in America (California, Cile, Argentina), Australia, Sud Africa e, nelle aree mediterranee, in Italia e nella fascia meridionale della Francia, dove occupa superfici tanto estese da essere considerato il quinto vitigno d’importanza nazionale e dove viene utilizzato per la produzione di vini di pregio.
Le prime manifestazioni di deperimento su questa varietà (indicate con il termine Syrah “Decline”) vennero osservate negli anni ‘90 in Languedoc (Francia). I sintomi, osservati sull’intera chioma, consistevano in intensi arrossamenti fogliari visibili durante il periodo tardo estivo, seguiti da senescenza e caduta anticipata; ingrossamento e spaccature verticali del legno in corrispondenza del punto d’innesto, scanalature e picchiettature sopra il punto d’innesto, necrosi del legno; mancata produzione o non completa maturazione (ridotto contenuto zuccherino, elevata acidità, ridotta colorazione bacche, con conseguente bassa qualità del vino prodotto); sviluppo stentato della pianta; morte nel giro di pochi anni. Successivamente, vennero osservate manifestazioni di deperimento su Syrah anche in California (Syrah “Disorder”), con sintomi molto simili a quelli già descritti.
Le cause che provocano questa malattia sono ancora sconosciute. In viti sintomatiche, in corrispondenza del punto d’innesto, è stata rilevata la presenza di funghi appartenenti a diversi generi, tra cui Phomopsis, Verticillium, Alternaria, Eutypa, tuttavia, studi effettuati non hanno rilevato alcuna correlazione diretta con la malattia. Probabilmente questi funghi giocano un ruolo secondario nel quadro generale della malattia, sviluppandosi nei tessuti della pianta già in stato di sofferenza. Infezioni da Lasiodiplodia theobromae sono state rilevate su viti con cancri e deperimento in Sicilia. E’ stata inoltre riscontrata la presenza di batteri patogeni (Erwinia, Xanthomonas), e di fitoplasmi, ma nessuno sembra essere implicato nello sviluppo della malattia. Analisi diagnostiche eseguite in California e Francia su campioni prelevati da viti sintomatiche hanno rilevato la presenza di virus, in modo particolare di Rupestris Stem Pitting associated Virus (RSPaV); tuttavia RSPaV è stato rilevato anche su viti asintomatiche, inoltre, viti sintomatiche ne sono risultate esenti. Attualmente sono in corso studi al fine di determinare se nello sviluppo della malattia sia implicato un virus non conosciuto, e, recentemente, in viti sintomatiche californiane, è stata rilevata la presenza di un marafivirus non ancora identificato.
Ad oggi non si hanno notizie relative ad eventuali mezzi di lotta nei confronti di questa malattia.
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Inserito da geovi
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