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Peronospora della vite, di Anna Zorloni

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Malattie della Vite

Peronospora della vite

di Anna Zorloni

La Peronospora viene provocata da Plasmopara viticola, un fungo ficomicete appartenente alla famiglia delle Peronosporaceae. Questo fungo, giunto dall'America alla fine del XIX secolo, insieme all'oidio rappresenta una delle più gravi e diffuse avversità della vite.
Il fungo penetra nelle foglie attraverso gli stomi e ne invade i tessuti interni. Il processo d’infezione è influenzato dal clima, soprattutto dall'umidità, essenziale per la sua germinazione. L'infezione primaria avviene generalmente quando si verificano determinate condizioni, riassunte, in maniera indicativa e non sempre rigorosa, dalla cosiddetta "regola dei tre dieci":
- 10°C di temperatura minima (misurata al mattino).
- 10 mm di pioggia caduta nell'arco di 24-48 ore.
- 10 cm di lunghezza del germoglio (corrispondente a 5-6 cm2 di superficie fogliare).
Plasmopara viticola sverna sotto forma di oospore nelle foglie cadute a terra.
Il sintomo iniziale di Peronospora, che compare sulla pagina superiore delle foglie, è rappresentato da chiazze traslucide simili a macchie d'olio. In seguito, con umidità relativa elevata, in corrispondenza delle chiazze d'olio, sulla pagina inferiore della foglia compare uno strato muffoso grigio-biancastro (forma "palese"). Se invece l'umidità relativa è bassa, la muffa non si forma (forma "larvata"). Infine si ha la necrosi dei tessuti fogliari e il loro disseccamento.
I grappolini colpiti da Peronospora assumono la tipica forma a "S", con rachide lessato. Infine disseccano. Sull'infiorescenza può inoltre comparire la muffa. Gli acini vengono colpiti quando non sono più grossi di un pisello; imbruniscono, disseccano e cadono. Anche in questa fase può formarsi la muffa. La Peronospora non provoca la morte delle piante colpite; provoca altresì un notevole calo nella quantità e nella qualità delle uve prodotte. Infezioni sistemiche di questa malattia determinano la morte solo nel caso di giovani plantule.
Il controllo della malattia viene pianificato sulla base delle conoscenze biologiche ed epidemiologiche del patogeno; basandosi sulla regola dei tre dieci è possibile prevedere l'evoluzione delle infezioni peronosporiche, effettuare dei modelli previsionali, quindi programmare la difesa. La difesa dalla Peronospora, attuata prevalentemente con prodotti a base di rame, prende dunque avvio al verificarsi della regola dei tre dieci.

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