Dove siamo
Stabilimenti in San Donaci e Guagnano. Zona di produzione: San Donaci, Guagnano e tutto il comprensorio del "Salice Salentino". Superficie coltivata a vite: ha 137. Quota vini bianchi: 10% Quota vini rossi: 90% Clima: Mediterraneo, con piogge scarse: dai 300 mm ai 700 mm annui. La maturazione delle uve e' lenta e graduale per effetto delle forti escursioni termiche fra giorno e notte, che permettono lo sviluppo di aromi e l'accumulo di sostanze estrattive che conferiscono corpo al vino. Terreni: in gran parte suoli calcarei, ma anche argillosi, di medio impasto e di varia composizione (in genere poco fertili). Posizione: in zona pianeggiante: dai 40 ai 70-8O mt. s.l.m. Rese medie di uve per ettaro: 8O q.li - per i vini della selezione "vigna" 50 q.li. Vitigni: VINI BIANCHI: Chardonnay, Garganega, Sauvignon. VINI ROSSI: Negroamaro, Montepulciano, Primitivo, Cabernet Sauvignon, Aleatico. Eta' dei vigneti: variabile da 10 a 40 anni. Sistema di allevamento: Alberello pugliese per le uve nere tradizionali e cordone speronato per alcuni dei nuovi impianti e per le uve bianche. Numero di ceppi: in media 4.500 viti per ettaro. Epoca della vendemmia: verso la meta' del mese di agosto per le uve bianche precoci: da metà settembre per le uve nere sino alla seconda decade del mese di ottobre. Processi tecnologici: vinificazione in bianco delle uve intere: macerazione pellicolare per alcune produzioni di vini bianchi. Fermentazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio. Produzione annua: 2 milioni di bottiglie da 750 ml.
Considerazioni di TigullioVino
Gennaio 2006
Grande la costanza qualitativa su praticamente tutta la linea produttiva, risultato tanto importante quanto difficile da ottenere, specie quando si parla di milioni di bottiglie in produzione. Ci sono piaciuti moltissimo il Cappello di Prete ed il Salice Salentino Riserva, due vini piacevolissimi, bevibili e dallo straordinario rapporto qualità / prezzo. Molto interessante anche il Bianco ed il Pozzalle, così come i due vini dolci (migliore l'Aleatico, forse anche per via della diversa - più felice - annata di produzione). Vale la pena sottolineare, a conferma della costanza qualitativa anche nell'arco del tempo che avevamo a disposizione un Cappello di Prete del 1994 che ha dimostrato le grandi potenzialità evolutive di questo grandissimo vino del sud. Il vino che forse ci è piaciuto meno, a parte il Devinis, è il Duca D'Aragona che, nonostante gli ambiziosi - ed internazionli - obiettivi, ci sembra di gran lunga in ritardo sul livello qualitativo e di eleganza del Cappello di Prete, questo sì - a nostro avviso - vino top dell'azienda. L'eccellente rapporto qualità / prezzo di molti vini, anche per quanto riguarda i vini più importanti dell'azienda, testimonia la volontà di far bene senza montarsi la testa. Complimenti vivissimi, entrate a far parte della rosa aziende di TigullioVino.it Meeting.
Agosto 2007
Un'azienda dinamica ed impegnata, che valorizza tutto il contesto enologico pugliese. Molti i vini prodotti, di cui gran parte di buon livello. Anche in questo caso è da sottolineare l'ottimo rapporto qualità-prezzo della maggior parte di essi, in primis il Paule Calle, seguito a breve distanza dal Cappello di Prete - più sottotono rispetto al livello cui siamo abituati, anche per colpa probabilmente della torrida vendemmia 2003 - e il Vigna Vinera. Interessanti ma di maggior costo, l'Immensum e il Duca d'Aragona. Due vini già noti che, in futuro, con lievi ritocchi, saliranno ai vertici.