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Doc e Docg

Casteggio DOC

di Sergio Ronchi

MappaArticolo georeferenziato

Casteggio

Con Decreto del 3 agosto 2010 è stato approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali il disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata dei vini «Casteggio», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 194 del 20/8/2010.

Nuova DOC quindi per la Lombardia che prevede un vino rosso base e relativa “Riserva” nella zona dell’Oltrepò pavese.

Ecco cosa prevede il disciplinare
Base ampelografica:
Il vino deve essere ottenuto dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Barbera: minimo 65%; Croatina, Uva Rara, Ughetta (Vespolina) e Pinot Nero, congiuntamente o disgiuntamente, Fino ad un massimo del 35 %.
Zona di produzione delle uve:
La zona di produzione delle uve destinate alla produzione del vino a Denominazione di Origine Controllata “Casteggio” comprende la fascia vitivinicola collinare del comune di Casteggio, nonché dei comuni confinanti di Borgo Priolo, Corvino San Quirico, Montebello della Battaglia, Calvignano, Oliva Gessi e Torrazza Coste.
Condizioni naturali dell’ambiente:
Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione del vino a Denominazione di Origine Controllata “Casteggio” devono essere quelle tradizionali della zona di produzione e, comunque, atte a conferire alle uve ed al vino le specifiche tradizionali caratteristiche di qualità. I vigneti devono essere posti su terreni di natura calcarea o calcareo-argillosa e su pendici collinari ben soleggiate, escludendo comunque i fondo valle ed i terreni di pianura.
I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di potatura devono essere quelli generalmente utilizzati o comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e del vino.
Densità d’impianto:
Per i nuovi impianti e reimpianti, la densità dei ceppi per ettaro non può essere inferiore a 4.000, per i vigneti con il vitigno Croatina la densità di ceppi per ettaro non può essere inferiore a 3.200.
Sesti di impianto e forme di allevamento:
I sesti di impianto, le forme di allevamento (controspalliera) e i sistemi di potatura devono essere quelli di tipo tradizionale e, comunque, i vigneti devono essere governati in modo da non modificare le caratteristiche dell’uva, del mosto e del vino. Per i vigneti esistenti alla data di pubblicazione del presente disciplinare sono consentite le forme di allevamento già usate nella zona.
Resa ad ettaro e gradazione minima naturale:
La produzione massima di uva per ettaro in coltura specializzata dei vigneti destinati alla produzione del vino rosso a denominazione di origine controllata “Casteggio” deve essere di 8,5 tonnellate massimo per ettaro e il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di12,50% volumico.
Tipologie
: “Casteggio”, Casteggio Riserva”.
Invecchiamento ed affinamento:
La Denominazione di Origine Controllata “Casteggio” è riservata solo al vino sottoposto ad un periodo di affinamento obbligatorio complessivo di almeno ventiquattro mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve, di cui almeno dodici mesi di invecchiamento obbligatorio in botti di rovere di qualsiasi capacità ed almeno sei mesi di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione. E’ ammessa la colmatura con uguale vino conservato in altri recipienti per non più del 5% del totale del volume in corso di invecchiamento obbligatorio. Se sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a 3 anni, a partire dal 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve, può portare come specificazione aggiuntiva la dizione “riserva”.
Confezionamento:
Per l’immissione al consumo del vino rosso “Casteggio” sono ammessi soltanto i recipienti in vetro della capacità di litri: 0,375-0,750-1,500-3,000. La chiusura di tali recipienti deve essere effettuata soltanto con tappo di sughero monopezzo della lunghezza minima di mm 50. La sola bottiglia ammessa è la “bordolese” classica, con vetro di colore verde scuro.

In una zona dove storicamente i vini rossi sono associati a vini mossi, con questa DOC si cerca invece di dare una diversa qualità al vino rosso pavese dando maggiore risalto al vitigno Barbera e Pinot Nero che in questi territori hanno delle ottime prospettive se lavorato e invecchiato a dovere.

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Appassionato di vino da molto tempo, ho organizzato vari eventi di presentazione prodotti utilizzando varie location a Milano, Padova, Bergamo,...

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