Dove siamo
Un fiume di vino porta una contrada sannita lontano dalla sua storia, quella dei longobardi e delle rivolte contadine. Le leggende di feudatari e la morte di Manfredi. Torre dei Chiusi, oggi Torrecuso, è il paese dell´aglianico più generoso. Tre cantine sono le bandiere di una svolta. Le trovi da anni a Casagiove, dove il vicepresidente italiano dell´Associazione Sommelier Enzo Ricciardi scommetteva tempo fa sui rossi di Torrecuso. «La Botte» è tra le prime dieci enoteche al mondo, ma anche un archivio, la memoria dei successi campani. Ora è facile conoscere quelle cantine: «Fontanavecchia» con Libero Rillo ha aperto la strada, «Fattoria la Rivolta» ha dato un altro picco di popolarità con gli investimenti di Paolo Cotroneo, metà farmacista metà banchiere. Ecco la terza, con un´impronta di fatica e orgoglio contadini. «Torre dei Chiusi», nome antico del paese, è di Domenico Pulcino. Un giovane viticoltore stanco dell´anonimato. Il suo vino era come lui, come il padre, come il nonno: un Signor Nessuno. L´etichetta obbliga alla qualità. dice lui, ma assegna finalmente una identità. Propone un aglianico del Taburno in tre versioni: l´Auriculus con i suoi 15,5 gradi è il top, ma raro, appena 3mila bottiglie. Da conoscere il Riserva, offre nel rosso porpora ben strutturato e morbido un gusto ampio e intenso di ciliege e amarene. Il segreto è in quei dodici ettari coltivati con amore, e nel coraggio di una vendemmia appena in ritardo. Vendita diretta.
(Fonte : Napoli.Repubblica.it a cura di Antonio Corbo).
Considerazioni di TigullioVino
Marzo 2006
Molto buona la qualità dei vini, in particolare i rossi. Ci troviamo di fronte ad una valida azienda che riesce a coniugare la tradizione con i più evoluti sistemi produttivi.
Infatti oltre a botti e barriques, la cantina dispone di moderne presse a polmone, particolarmente indicate per bianchi e rosati di qualità. Meno blasonato del Taurasi Docg, l'Aglianico del Taburno Doc, possiede indubbie qualità: oltre al colore, il composito bouquet, la salda struttura e il pregio di migliorare nel tempo, ne fanno un grande rosso degno di dialogare con i migliori. Buono il Taburno Falanghina, un po' troppo morbido - quasi abboccato - il Taburno Rosato e ottimi l'Auriculus IGT, l'Aglianico del Taburno Riserva e l'Aglianico del Taburno.