Dove siamo
Al confine tra le province di Siena e Firenze, la Fattoria Nittardi era un tempo una torre, già nota nel XII secolo come “Nectar dei”. Nel XVI secolo, la vasta tenuta circondata da querceti in posizione dominante tra le colline di San Donato, Castellina in Chianti e Panzano, fu di proprietà di Michelangelo Buonarroti che nel 1549 scrisse al nipote Lionardo: “preferirei due botti di vino piuttosto che 8 camice“ e, in quella occasione, si fece inviare il vino di Nittardi a Roma per fare “un dono genuino al Papa“. Nel corso dei secoli, la tenuta cambiò diversi proprietari fino a quando, nel 1982, passò nelle mani dell’ editore Peter Femfert di Francoforte e di sua moglie Stefania, storica veneziana.
Passo dopo passo, Stefania e Peter hanno ricostruito Nittardi. Le case sono state ristrutturate, i vigneti sono stati rinnovati, nel 1994 è stata costruita una cantina moderna e, nel corso degli anni, si è consolidato a Nittardi un gruppo di uomini competenti e validi: Giorgio Conte, agronomo capo, Carlo Ferrini, consulente enologo, Antonio Spurio, agronomo responsabile dei nuovi vigneti in Maremma. Qui, è stata acquistata nel 1999 una proprietà di 37 ettari, non lontana da Scansano, con grande vista sul Monte Argentario. Da una superfice già vitata di 17 ettari sono nati i nuovi e già premiati vini maremmani: Ad Astra IGT e Nectar Dei IGT.
Considerazioni di TigullioVino
Maggio 2011
La Toscana si conferma tra i vertici mondiali. Cultura, tradizione, dinamismo, ricerca e comunicazione hanno fatto la qualità globale dei vini toscani. Dal Chianti Classico sono partiti gli imput per tutte le altre zone. E proprio dal Chianti Classico e, dalla Maremma toscana, di quest’azienda, altre convincenti degustazioni. Quattro vini, due per parte, di sicuro pregio e livello. Il Classico 2008 è una sorpresa: bouquet, corpo, invito a ribersi – senza essere semplice – sono tra le sue virtù. Più composito e completo, e di già buon’armonia, il Classico Riserva 2007. Dalla Maremma due IGT 2007: il primo Ad Astra, un “giovane” di buon avvenire, il secondo, Nectar Dei, un signor vino nato da “genitori bordolesi” ma dal carattere tipicamente toscano.