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Fattoria Castellina

MappaDove siamo

Fattoria Castellina
Via Palandri 27 Capraia e limite (FI)
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Telefono Telefono: 0571.57631
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Indirizzo web Web: www.fattoriacastellina.com
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Indirizzo Email E-mail: info@fattoriacastellina.com
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I vini della Fattoria Castellina sono l'espressione fedele del territorio, dell'annata, del carattere - forte, generoso e gentile - e della visione naturalistica del suo produttore. La viticoltura a Castra si sviluppa su suoli sabbio-limosi da arenaria con presenza di scheletro, la cui composizione favorisce la formazione delle sostanze volatili e degli aromi. La scelta dei vitigni, il sesto d'impianto, i metodi di allevamento, le pratiche agronomiche eseguite manualmente, le basse rese, il rispetto dei tempi di raccolta, trasporto, trasformazione, maturazione ed affinamento, rappresentano alcuni passaggi fondamentali per l'ottenimento di prodotti dalle elevate caratteristiche qualitative.

Per spiegare la passione e il rigore non comuni, basti pensare che per sfruttare al meglio un terrazzamento di appena 6.000 mq in forte pendenza, è stato piantato del Sangiovese utilizzando il sesto d'impianto a 'settonce' diffuso nell'antica Grecia, che prevede una serie di triangoli equilateri con lato di 120 cm. ai cui vertici insistono le viti. A fronte di una faticosa quanto costosa lavorazione totalmente manuale per ovvi motivi di spazio e di pendenza, i circa 9.000 ceppi/ettaro di densità portano l'apparato radicale a svilupparsi in profondità, arricchendo notevolmente la componente minerale. L'allevamento ad alberello, inoltre, consente ad ogni pianta la piena esposizione solare durante tutto l'arco della giornata e quindi la migliore maturazione del frutto. La resa è volutamente limitata a circa 500 gr. per pianta per migliorare la componente estrattiva.

I vini, dai più semplici e giovani, maturati in acciaio per favorirne la facilità di beva, ai più complessi e longevi, elevati senza fretta in carati di rovere francese e assemblati in vasche di cemento, sono tutti adeguatamente affinati in bottiglia. Tra le caratteristiche più marcatamente legate alla zona - ed esaltate dal metodo biodinamico - spiccano profumi, aromi e sapori di viola, ciliegia, prugna, frutti di bosco, menta, liquirizia, pepe, cioccolata e cuoio.

Siamo da sempre impegnati a combattere le malattie della vite con la lotta integrata e diversi anni che i nostri vini riscuotono un sempre crescente seguito tra appassionati e professionisti. In qualche modo però, sentivamo che si poteva fare di più per l’identità dei nostri prodotti, salvaguardando ambiente e salute. Persuasi dall’assaggio di vini finalmente autentici e incuriositi dalle esperienze entusiastiche di alcuni pionieri tra gli amici produttori, con l’autorevole guida dell’agronomo biodinamico dott. Leonello Anello - cui tutti i vini da noi apprezzati riconducevano - nella primavera del 2004 abbiamo adottato il metodo biodinamico e cominciato i trattamenti in vigna.

Grazie alla rinnovata attenzione in vigna e all’annata propizia, già in autunno siamo stati emozionati testimoni della nostra prima fermentazione spontanea. I nostri nuovi vini, fin da subito, hanno dato prova della validità del metodo e si preannunciano molto promettenti. Sarà nostra cura salvaguardarne qualità e naturalezza durante le fasi di maturazione e affinamento e farvi partecipi di questa pulsante emozione. Siamo consci di essere solo all’inizio di questo percorso, ma fin da ora intuiamo i risultati che è possibile raggiungere in termini di qualità e di benessere che tali prodotti procurano a chi li realizza e a chi li gusta. Ce ne rendiamo conto dal sempre crescente numero di persone che chiedono di poterci visitare, ospiti del nostro agriturismo. Una volta qui, capita che tra noi nascano amicizie speciali e durature.


Considerazioni di TigullioVino

Novembre 2005
Innanzitutto da premiare ed incentivare il passaggio al biodinamico e il ridottissimo utilizzo di solforosa su tutti i vini proposti. A nostro avviso alla ricerca in campo agronomico ed enologico, aspetti sui quali l'azienda si sta impegnando molto, c'è forse da lavorare ancora un poco per modulare al meglio l'utilizzo dei legni, in particolare sul Corum dove le note tostate sono decisamente troppo invasive. Piacevole il Chianti Montalbano, nonostante la chiusura leggermene amaricante. Per il Daino Bianco, che sappiamo essersi classificato primo nella sezione "Igt" durante la manifestazione di Aldeno dedicata ai Merlot d'Italia nel 2005, crediamo che la ricerca della massima estrazione e frutto, vada anteposta la ricerca di una maggiore bevibilità e di una maggiore piacevolezza di beva. Prendete una bottiglia di Daino Bianco. E' un vino correto, tecnicamente ben fatto, di grande corpo ed estrazione dove non fatichi a riconoscere il Merlot ma provate ad andare oltre il secondo calice. Ecco, con delle potenzialità del genere, sarebbe bello poter trovare maggior integrità di frutto nei vostri vini e magari un poco più di snellezza ma forse questo tipo di risultato è voluto ?

Marzo 2007
Il progetto e gli intenti di questa azienda sono encomiabili. Se non è facile produrre vino con uva da agricoltura biologica, è senz'altro molto difficile produrlo adottando il sistema biodinamico. Ma se dalla vigna arrivavo uve sane e "genuine", non sempre in cantina i risultati possono dirsi ottimali. L' uso estremamente limitato dell'anidride solforosa, può anche causare fermentazioni difficili e aumento dell'acidità volatile. I vini di questa azienda sono di grande struttura ma debbono, a nostro avviso, avere un bouquet più intenso, più netto ed ampio. Va d'altra parte considerato che non è sempre possibile, degustare un vino dopo averlo ossigenato diverse ore prima pratica che potrebbe senz'altro favorire un poco l'apertura dei vini proposti.
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