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Tradizione e modernità: filosofia della famiglia Scolaris

di Domenico Musumarra

MappaArticolo georeferenziato

Oggi i vini del Collio sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, ma cent'anni fa questa splendida zona, che già serviva le tavole di tutta la Mitteleuropa, fu messa in ginocchio prima dalla filossera e poi dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Ma i tenaci agricoltori locali seppero rimboccarsi le maniche e, con tanta fatica, ricominciarono praticamente da zero.

Tra questi Giovanni Scolaris senior che in breve tempo rimise in piedi la sua azienda a San Lorenzo Isontino e, dopo aver consolidato il mercato locale, volle espandersi iniziando a vinificare le uve dei propri vigneti congiuntamente a quelle acquistate dai contadini limitrofi. Nacque un rapporto di collaborazione e fiducia tra il vignaiolo-nègociant Giovanni Scolaris senior e i tanti produttori selezionati che annualmente fornivano uve scelte. Uno stretto rapporto di collaborazione-fiducia che è proseguito con il figlio Giovanni Scolaris junior ed ora è portato avanti, seppure in forma sempre più ridotta, da Marco Scolaris che, pur rimanendo fedele alla tradizione, ha saputo migliorare sempre più la qualità puntando soprattutto sulle uve dei vigneti di proprietà.

Il risultato è sotto gli occhi, o meglio dentro ai bicchieri di tutti, e fiori all'occhiello sono il Collio Bianco Campo dei Fiori (Tocai 50%,Sauvignon, Ribolla Gialla e Riesling), lo Schioppettino Marco Scolaris e l'Ocelot (uve Ocelot, invecchiamento sei anni in barrique e due anni in bottiglia) presenti e premiati dalle migliori guide italiane. Marco Scolaris, però, non si è lasciato abbagliare da questi meritati successi ed ha proseguito nel processo migliorativo ottenendo prodotti dall' indubbia personalità e avvolgenti sensazioni.

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