Registrati!

hai dimenticato la password?

Inserisci il tuo indirizzo e-mail e premi invia.

ricerca avanzata

cerca in
Pubblicità
Home > Vino

Cà del Vént

MappaDove siamo

Cà del Vént
Via Stella 2 - Campiani di Cellatica Cellatica (BS)
spacer
Telefono Telefono: 030.2522363
spacer
Indirizzo web Web: www.cadelvent.com
spacer
Indirizzo Email E-mail: info@cadelvent.com
Comprare vini, birre e cose buone online con gli amici Comprare vini, birre e cose buone online in gruppo
Cà del Vént nasce nel 1994 in una terra, Cellatica, di lunga tradizione contadina e di conferimento. Siamo artigiani, non più contadini ma di questo retaggio abbiamo mantenuto lo spirito del rispetto e dell'attaccamento alla terra. Oggi Cà del Vént è una realtà di 6 ha. sul confine orientale della Franciacorta. Questa collocazione così marginale e periferica, lontana dai riflettori è la chiave di lettura della nostra storia negli anni.
Amiamo definirci una realtà anomala ed indipendente nel mare magnum della Franciacorta, per la scelta di seguire una propria strada, lontana da mode e da guide e fedele ad un proprio credo, che porta a produrre pochi vini rincorrendo un’ idea precisa, decisamente non quella dominante sul mercato. Amiamo fare i nostri vini, che piacciono prima di tutto a noi stessi. Viviamo di anomalie e ci fortifichiamo nelle differenze.

La prima, importante, è la natura dei nostri terreni: franco-argillosi, calcarei e collinari ( 350/400 m slm). Un sottosuolo, questo, che restituisce necessariamente vini diversi da quelli di una Franciacorta canonica di composizione prevalentemente morenica, quindi fatta di sabbia e di sassi ma con vini meno minerali e strutturati rispetto ai nostri. Con una terra di queste caratteristiche (santa , come la definiamo ancora noi per la capacità di esprimersi magnificamente su ogni tipologia di vino si produca rosso, bianco o bollicina che sia ), abbiamo scelto di eseguire potature rigorose e diradamenti dei grappoli in pre-invaiatura al fine di produrre poco, anzi pochissimo : 1 kg.uva/pianta con 7000 ceppi/ha. - in sostanza 1 bottiglia di vino per pianta – ben al di sotto di quanto previsto dai nostri disciplinari doc e docg.

Non soddisfatti abbiamo deciso di seguire un approccio naturale ed il più rispettoso possibile della terra e del vigneto gestendolo solo ed esclusivamente a mano, quindi senza meccanizzazione (incapace di distinguere ed interpretare la biodiversità), ma con i nostri ragazzi (3, non stagionali e residenti sulle nostre colline) che lo curano pianta per pianta (ad es. potatura personalizzata per tipologia di uvaggio e vigore vegetativo). La precipitazione delle temperature, l’esposizione a sud, sud-ovest, la costante insolazione, le forti pendenze e la continua ventilazione (da cui Cà del Vént) garantiscono un elevato stato sanitario delle uve, il che ci permette di limitare o eliminare totalmente l’uso di prodotti esogeni e di stabilizzanti in cantina (indici medi di anidride solforosa totale a vino finito pari a 40 mg./l). I nostri vigneti hanno chioma ampia e disordinata, rispettano un preciso ed altissimo rapporto superficie fogliare esposta/grappoli e non sono esteticamente belli come altri sagomati dall’intervento delle macchine e più fotogenici, ma regalano grappoli eccezionali..

Abbiamo salvaguardato impianti degli anni ’70, vigneti che continuano a produrre oggi uve chardonnay per le nostre bollicine. I nuovi impianti a guyot vengono invece eseguiti con pali e testate in acciaio (per garantirne una durata superiore ad 80 anni), analizzando con attenzione il sottosuolo (abbiamo mappato tutti i terreni dell’azienda in quanto molto diversi tra loro, essendo caratterizzati dalla presenza di sorgive sotterranee che, nel tempo, hanno depositato ognuna minerali diversi in superficie) e selezionando cloni a bassissima produttività (cloni chardonnay 95, 96,R 8, SMA 108 ad es.) rinomati per la produzione scarsissima di grappoli, perfetti per le nostre esigenze di qualità. Negli anni abbiamo considerato più volte la scelta di difendere i nostri vigneti con un reale programma biologico, ma siamo sempre stati frenati dalle perplessità sulla compatibilità tra un approccio di questo tipo e la natura dei nostri terreni: l’ambizione di raggiungere almeno 80 anni di anzianità delle piante e la natura dello strato di terra prevalentemente argilloso – poco permeabile e di grande capacità assorbente –portano forti riflessioni sull’accumulo di rame e zolfo nella zona esplorata dalle radici e sul conseguente rischio di fitotossicità nei confronti della coltura.

Abbiamo dunque optato per un approccio senza troppe etichette, tra il biologico ed il tradizionale, che identifichiamo come un mix il meno invasivo possibile: si cerca di far fare alla natura il suo corso monitorando lo sviluppo delle malattie ed intervenendo solo nello stadio di pre-allarme (80% dell’intervallo di incubazione) con prodotti biologici o non classificati. Per migliorare sempre più il nostro approccio in tal senso, abbiamo destinato circa 0,3 ha dei nostri vigneti a campo prova, sui quali nei prossimi anni tenteremo di abbracciare piuttosto un approccio biodinamico – anche se limitati dal fatto che in Franciacorta si è obbligati ad intervenire con 1-2 trattamenti insetticida per limitare i giallumi della vite. La fertilizzazione è mirata pianta per pianta, individuata mediante bilancio dinamico tra gli apporti naturali, la dotazione del suolo, ed il consumo della vite, ed eventualmente integrata con letame, humus autoprodotto in azienda ed elementi minerali (solo in casi di carenze). Nella produzione di Franciacorta abbiamo abbracciato coraggiosamente la produzione di bollicine PAS OPERE’, da non confondersi con Pas Dosè, Nature, dosaggio zero etc..

Nel nostro caso il vino alla sboccatura non viene addizionato di nulla ( né sciroppo di dosaggio né liqueur d’expedition ) quindi è il medesimo del tiraggio, viene solo colmato con lo stesso vino proveniente da altre bottiglie di quel lotto, a tal fine sacrificate. Zucchero ed aromi aggiunti non sono quindi il discriminante che caratterizza la tipologia di vino (da brut a saten etc.), le differenze tra i nostri Franciacorta sono date solo dall’uva e dal terreno. Sono vini integri e veri, frutto dell’ esaltazione di aromi e concentrazioni delle uve attraverso vinificazioni separate e personalizzate, che consentono di produrre ogni anno circa 25 basi spumante, differenti per lavorazione, tipo di uva, collocazione e composizione del terreno (nel brut destiniamo le basi più fresche e minerali, nel saten le basi più floreali e fruttate e nella riserva le basi più evolute e complesse). Una gamma di Franciacorta solo millesimati (senza vino riserva ma lavorando sempre l’uva dell’annata in corso per esaltare al massimo il concetto di annata), di grande purezza e personalità, integralmente vinificati ed affinati in legno e con una sosta in cantina che termina solo quando si è certi di aver raggiunto la giusta evoluzione ( commercializzazione non prima di 6 mesi dalla sboccatura).

Inoltre, fin dall’inizio della nostra avventura, abbiamo deciso di valorizzare la nostra doc locale Cellatica, riscoprendo gli uvaggi storicamente ospitati dalle nostre colline (Schiava gentile, Incrocio Terzi n.1, Marzemino ad es.): i rossi sono le nostre radici e una parte importante della nostra scommessa sul futuro. Dimostrare la fertilità e la versatilità di queste terre per noi significa mantenere equiparata la nostra produzione (40000 bott. da 6 ha.) tra bollicine e fermi. Il risultato sono 3 Cellatica ottenuti con vendemmie e vinificazioni differenti e separate, non filtrati, non stabilizzati con prodotti esogeni, con estratto secco medio di 30g./l. di grandi concentrazioni e capacità evolutive.  Tutto questo è Cà del Vént..


Considerazioni di TigullioVino

Novembre 2011
Tre vini interessanti: un Cellatica Superiore e due Franciacorta. Il rosso si presenta di molto colore, struttura ed astringenza. Sebbene abbia quasi 4 anni, manca ancora di un po’ di morbidezza. Terrà ancora bene alcuni altri anni. Validi i due Franciacorta ma con espressioni diverse. Il Saten è un po’ poco fresco ed opulento per l’alta gradazione alcolica, il Brut, più fresco e sapido, è oggi più armonico.
Letto 184 voltePermalink

Degustazioni vino