Dove siamo
Come si presenta l'azienda
Cascina Montagnola egrave; un caratteristico spazio dove le antiche tradizioni sono la base delle conoscenze tecniche piugrave; moderne e dove il rispetto per l'ambiente e l'armonia della natura sono concetti concretamente riscontrabili. Tutto questo spiegato dalla fondatrice Donatella Giannotti, titolare dell'Azienda Agricola Cascina Montagnola, realtagrave; in cui si fondono armoniosamente uno stile di vita da tempo inseguito e l'attivitagrave; cui da qualche anno si egrave; appassionata insieme al marito Bruno Carvi. La casa padronale, di recente ristrutturazione, si erge in cima alla collina, tra sentieri di lavanda e frutteti e domina tutte le attivitagrave; dell'azienda che comprendono anche l'apicoltura. Nelle immediate vicinanze una calda veranda accoglie periodicamente simpatiche compagnie per degustazioni vini.
La Cascina Montagnola deve il proprio nome ad una localitagrave; delle splendide Colline Tortonesi sulle quali sorge. Siamo nel tratto collinare che separa la Pianura Padana dall'Appennino ligure. Una zona che vanta radici antiche nella cultura vitivinicola che ultimamente sta riscoprendo, affermando un'identitagrave; territoriale degna di grande rispetto e a cui il mondo enologico rivolge un grande interesse e una nuova e meritevole attenzione. Nell'incantevole cornice dei Colli Tortonesi, a metagrave; percorso tra l'Oltrepograve; Pavese e il Monferrato, poco piugrave; di quattro ettari di vigneti, in ottima esposizione, producono per la Cascina Montagnola uve che vengono attentamente selezionate per garantire una produzione di vini di pregio.
Le cantine di questa giovane azienda, recuperate dall'edificio rurale del fondo agricolo, sono dotate delle piugrave; moderne tecnologie atte ad esaltare e a completare il potenziale qualitativo delle uve di produzione aziendale. Il limitato numero di bottiglie prodotte dalla Cascina Montagnola sono, quindi, il frutto di una mirata scelta e di una strategia d'immagine che possa valorizzare nel tempo questi stupendi vini.
Considerazioni di TigullioVino
Giugno 2007
Su questi vini, due valutazioni. La prima riguarda i bianchi: entrambi interessanti ma eccessivamente morbidi, grassi, quasi opulenti. Mancano di freschezza. Come modesto suggerimento, raccogliere l'uva quando vi egrave; un equilibrio ottimale tra zuccheri e acidi. Per i rossi, un altro discorso: nell'Amaranto, il bouquet potrebbe essere piugrave; netto, mentre nel Rodeo, per altro giagrave; molto valido, la nota boiseacute; al naso e l'astringenza in bocca egrave; sensibile, anche se probabilmente diminuiragrave; con un ulteriore affinamento in bottiglia.