Tra il 1500 e il 1600 Palazzo Vecchio e le campagne circostanti, che portavano il nome di “Fattoria di Valiano”, erano di proprietà dell’Ospedale degli Innocenti di Firenze ed abitate da una confraternita di Monaci contadini che ne coltivavano le terre. Nel 1789 nasce a Palazzo Vecchio Luigi Chiarini che diventa studioso delle lingue arabe ed ebraiche che, ordinato Abate intorno al 1814, veniva inviato all’Università di Varsavia per l’insegnamento della storia ecclesiastica. Nei primi anni del 1900 Palazzo Vecchio viene acquistato dall’Istituto Tecnico Agrario Angelo Vegni delle Capezzine e poi nel 1952 dal Conte Riccardo Zorzi che da inizio alla sua più recente storia vitivinicola.
Nel 1987 l’Azienda acquisisce il nome di “Fattoria di Palazzo Vecchio” e i nuovi proprietari Marco Sbernadori e Alessandra Zorzi si indirizzano verso nuove iniziative dando spazio ad un progetto di promozione e valorizzazione del Vino Nobile di Montepulciano, ristrutturando l’antica cantina sottostante al palazzo e destinando alla sua produzione 5 ettari di vigne denominate la “Vigna del Bosco” e “Vigna Valiano”. La prima annata di produzione del Vino Nobile di Montepulciano prodotto dalla Fattoria di Palazzo Vecchio è del 1990.


Considerazioni di TigullioVino

Novembre 2003
Azienda relativamente giovane che si presenta già di livello medio / alto. Tutta la campionatura è caratterizzata da un'ottima materia prima di partenza che conferisce il giusto spessore e polpa a ciascun vino proposto. Il lavoro sui vini è molto buono, soprattutto a livello di equilibrio gustativo, intensità e persistenza gusto-olfattiva. A nostro avviso, con un'impronta meno invasiva dei legni si potrebbero certamente raggiungere tranguardi ancor più ambiziosi. Molto buono, su tutta la linea, il rapporto qualità / prezzo, in particolare sul Nobile di Montapulciano annata.  Buon lavoro.

Marzo 2004
Azienda giovane ma già di livello alto. Abbiamo apprezzato molto la percettibile distinzione - oltre che nel prezzo, nell'obiettivo - tra i due vini proposti, un annata ed un riserva che realmente hanno peculiarità differenti e distintive.
Anche se il Nobile 2000 può migliorare in equilibrio poiché ancora molto giovane, si è rivelato già molto apprezzabile oggi, sia all'olfattivo che al gustativo. Grande la riserva '99, un vino austero, potente ed elegante, come ci si aspetta da un vero "Nobile". Un'ultima nota di merito per la sobrietà delle etichette e per la qualità dei sugheri utilizzati. Vorremmo rivedere - magari a distanza di più tempo - anche il terzo vino dell'azienda. Per il momento, i nostri complimenti.