Come si presenta l'azienda

Le nostre radici. Fu quel risarcimento - dicembre 1922 - che il Governo concesse al bisnonno Luigi per compensare, in parte, i danni dei bombardamenti, che gli permise di affrancarsi dalla mezzadria. E trasferigrave; la sua passione al figlio Guerrino, con cui lrsquo;Azienda Nadali prese corpo rilanciando allevamenti e coltivazioni, reggendo bene lrsquo;urto del secondo conflitto. In terre di frontiera non crsquo;egrave; pace tra i filari! Nel 1953 Ilvo Nadali lasciograve; Corona con un contratto pesante in mano, a soli 18 anni di etagrave;, confermando la bontagrave; del vivaio calcistico friulano. Dieci anni di professionismo, una saggezza contadina mai persa di vista ed infine venne anche per Ilvo il momento di appendere le scarpe al chiodo. Furono quei risparmi, sudati alquanto, che gli permisero di creare unrsquo;azienda modello la cui affermazione nel mondo vitivinicolo che conta avvenne, comunque, agli inizi degli anni rsquo;90, quando i figli Massimo (enotecnica) ed Alberto (perito agrario) decisero di trasferire nellrsquo;azienda di famiglia lrsquo;esperienza maturata tra i banchi di scuola. La nostra terra. Lavorando in profonditagrave; quei terreni ghiaiosi, che a Corona evidenziano una vocazione eroica fortissima per componenti fisico chimiche e podologiche originate dai secolari spostamenti di letto dellrsquo;Isonzo, accade talvolta di rinvenire segni dellrsquo;antica presenza dei Romani, che portarono la vite in Friuli nel 181 a.C.; vari reperti risalgono ai tempi del Patriarcato drsquo;Aquileia (1160) o dei Conti di Gorizia (1200) oppure della Repubblica di Venezia (1720). Per non parlare dei Turchi, che il 28 settembre 1499 misero il territorio a ferro e fuoco. Nel 1615 i primi colpi drsquo;archibugio delle ldquo;guerre gradiscanerdquo; furono sparati a Corona, i cui vini allietarono, nel 1797, le truppe napoleoniche in transito per Gorizia. In terre di frontiera la storia non ha mai concesso privilegi al contadino!


Considerazioni di TigullioVino

Settembre 2007
Parlando di Friuli non si puograve; non parlare di vino. Questa terra fa parte delle regioni dei grandi bianchi nazionali. I vini di quest'azienda sono una sintesi del territorio, coniugando l'attenzione per la vigna e la cantina. Per i due bianchi giagrave; buoni, si auspica una maggiore caratterizzazione.