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Metabolismo dell'alcool etilico: ad ognuno il suo polimorfismo, di Gianna Ferretti

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Molecole in fermento

Metabolismo dell'alcool etilico: ad ognuno il suo polimorfismo

di Gianna Ferretti

Segnatevi questi termini perchè ne sentirete parlare spesso in futuro per le numerose implicazioni : Nutrigenetica e Nutrigenomica.

La Nutrigenomica è la scienza che studia come le molecole contenute negli alimenti e bevande siano in grado di intervenire sul nostro DNA, attivando alcuni geni o al contrario regolandoli negativamente: up- o down regulation rispettivamente chiamano i ricercatori questi effetti. Alcune delle interazioni tra alimentazione-nutrizione e genetica possono essere importanti e contribuire ai meccanismi molecolari alla base della insorgenza di alcune patologie.

Con il termine Nutrigenetica si intende l'individuazione di eventuali variazioni genetiche che si traducono in una risposta dell'organismo che è differente rispetto alla popolazione generale, dopo aver introdotto particolari molecole contenute negli alimenti o bevande. Tali informazioni possono essere impiegate per elaborare diete “personalizzate”. Quindi nutrigenetica e nutrigenomica permettono di indagare le relazioni complesse tra stili alimentari-alimenti-molecole-geni. Tra le relazioni che possono essere studiate ve ne sono alcune che riguardano le bevande alcoliche.

Sarà capitato a molti di riflettere sulla diversa sensibilità delle persone all'assunzione di alcool etilico. Quando ingeriamo una bevanda alcolica, l'alcol etilico viene assorbito e attraverso la circolazione sanguigna, si diffonde in tutto l'organismo, in particolar modo nel fegato e nel cervello. L'alcol nell'organismo viene degradato nel fegato ad acetaldeide dall'enzima alcol-deidrogenasi, poi ad acetato dall'altro enzima acetaldeide-deidrogenasi. Qui su slideshare trovate una mia presentazione sulle bevande alcoliche e sul metabolismo dell'alcool etilico.


Ci sono persone che metabolizzano piu' velocemente l'alcool. A cosa è dovuto?

Essenzialmente ai due enzimi detti sopra: alcol-deidrogenasi e acetaldeide-deidrogenasi che sono polimorfici: ovvero esistono più “alleli” (varianti) dello stesso gene. L'enzima alcool deidrogenasi tipo 1C, che è il principale enzima epatico responsabile del metabolismo dell'alcool etilico, si presenta infatti in forme diverse che si riflettono in una bassa o ad alta attività enzimatica. I soggetti che hanno l'attività catalitica piu' efficiente metabolizzano l'alcool piu' velocemente.

In passato si è cercata una relazione tra polimorfismo dell'alcool deidrogenasi, assunzione di alcool ed effetto protettivo delle bevande alcoliche contro le patologie cardiovascolari ma i dati ottenuti da gruppi di ricerca diversi non sono sempre in accordo. Sul web sono comunque comparsi numerosi siti che propongono test genetici e consulenze nutrizionali fino ad arrivare alla discussa DNA-diet. I test permettono di rilevare alcune variazioni nel patrimonio genetico (polimorfismo) che spiegano la diversità nell'assorbire o metabolizzare una determinata molecola e come dicevamo sopra ci sono anche test collegati al metabolismo dell'alcool etilico. Ho trovato per esempio il WineGEN™ test finalizzato proprio a evidenziare il polimorfismo degli enzimi che metabolizzano l'alcool etilico.

I test sono affidabili?
Si tratta di un campo di ricerca che al momento attuale richiede una grande cautela. Il problema è che sappiamo molto del genoma umano ma non abbastanza. Le interazioni tra nutrienti e geni possono essere molto piu' complesse di quanto immaginiamo. Altrettanto le implicazioni sulla salute. Sareste curiosi di sapere quali mutazioni ai due enzimi chiave del metabolismo dell’alcool possedete?
Numerosi sono anche i risvolti sul piano etico,ecco perchè sul sito dell' European-funded Network of Excellence:'The European Nutrigenomics Organisation (NUGO), sono state pubblicate le Linee guida di bioetica per la ricerca Nutrigenomica stilate al fine di sostenere gli scienziati e addetti ai lavori che conducono ricerche in materia di genomica nutrizionale sugli esseri umani.


Per saperne di piu':

- Alcohol Metabolism DNA Testing: WineGEN™

- Nutrigenomics Patents and Commercialization: Old Wine in a New Bottle? Timothy Caulfield, A Journal of Integrative Biology, 2009

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6 Commenti

Inserito da Luca Risso

il 15 gennaio 2010 alle 07:12
#1
Ciao,
Sai qualcosa in merito alle cinetiche? Ovvero la metabolizzazione dell'acetaldeide da parte del fegato può essere (per limitate quantità di alcol) abbastanza veloce da impedire che vada in circolo e raggiunga il cervello?
Luk

Inserito da Gianna Ferretti

il 16 gennaio 2010 alle 11:18
#2
Ciao Luca, quello che posso dirti è che anche l'enzima acetaldeide deidrogenasi si presenta in diverse forme e quindi la capacità di metabolizzare l'acetaldeide può essere diversa. E' un tema interessante,devo ancora studiare e cercare altri articoli.

Inserito da Birra Zen

il 16 gennaio 2010 alle 13:09
#3
E' sicuramente interessante da un punto di vista biologico, ma vedo la questione completamente superflua per il singolo soggetto, se non portare soldi a queste nuove "direct-to-consumer genetic companies", che poco hanno di medico. Sarebbe rischiosissimo poi pensare: bene, non ho il polimorfismo X, allora mi posso permettere di bere di più. Non c'è un livello d'alcool che si può definire completamente sicuro.

Inserito da Filippo Ronco

il 16 gennaio 2010 alle 13:50
#4
Non c'è nemmeno un livello d'alcol completamente insicuro allora secondo questo inappuntabile ragionamento che per altro condivido. Allora l'unica vera soluzione sarebbe il proibizionismo totale senza alcuna soglia di tolleranza che così come è impostata adesso, proprio per via del diverso impatto da essere umano ad essere umano è totalmente inutile. Per dire io a 1.2 sono completamente sobrio mia moglie probabilmente a 0,2 è completamente ubriaca.

Allora, molto più ragionevolmente, non trovereste che una prova test sul campo, come un semplice camminare lungo la riga bianca o altri micro-test analoghi potrebbe essere la soluzione più intelligente e veritiera ? Perchè punire pesantemente una persona sobria solo perchè il suo sangue contiene delle sostanze ritenute nocive? Verifichiamo come sono effettivamente i suoi riflessi attraverso un apposito esame pratico e veloce da fare sul posto - e a costo zero tra l'altro - e agiamo di conseguenza. Non so a me sembra che le cose semplici a volte le complichiamo volutamente.


Fil.

Inserito da Birra Zen

il 16 gennaio 2010 alle 14:14
#5
Per "sicuro" mi riferivo alla possibilità di sviluppare danni al fegato, non all'ubriachezza. Sui livelli di alcolemia tollerati credo sia più influente il fatto di essere un bevitore occasionale o abituale (e quindi all'induzione degli stessi), rispetto ai polimorfismi con cui nasciamo, non so se la Prof.sa Ferretti ha dati in merito.

Inserito da Fausto De Andreis

il 16 gennaio 2010 alle 19:22
#6
Bravo Fil. condivido pienamente il tuo intervento,e aggiungo che eventuali test sul campo atti a verificare lo stato spico fisico e la idoneita' alla guida di un soggetto al momento del controllo, sarebbero molto piu' seri , piu' accettati dai soggetti controllati,piu' efficaci in quanto individuerebbero anche i cosidetti "ciucchi a tasso zero"

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Docente di Biochimica nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, dal 2003 curo Trashfood, il...

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