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Equì: integratore anti-alcool?, di Gianna Ferretti

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Molecole in fermento

Equì: integratore anti-alcool?

di Gianna Ferretti

Cosa penso del nuovo prodotto presentato come un aiuto per superare l'aumento di alcool dopo una assunzione elevata? Che deve essere dolcissimo,visto che ben cinque dei suoi ingredienti sono dolcificanti (Destrosio, Maltosio, Fruttosio, Sorbitolo, Mannitolo), si tratta di molecole note, molto comuni in bibite,succhi ecc. Poi ci sono i Polisaccaridi. Mi interrogo quali siano, amido di mais o di tapioca? O altra materia prima. Maltodestrine? Forse dei Frutto-oligosaccaridi?

Poi seguono acidi organici, ingredienti molto comuni nei drinks e succhi di frutta: Acido Ascorbico, Acido Citrico e il suo sale con il calcio: Citrato di Calcio. Troviamo anche l'Acido Piruvico. Questa molecola  è il prodotto finale della glicolisi. Che ruolo può avere in un drink? in passato ci sono state esperienze in cui un sale dell'acido piruvico è stato aggiunto a bevande come sostanza anti-fatica e brucia grassi. Tuttavia l'effetto è osservato solo a quantità molto alte.

Il prodotto contiene anche alcune  vitamine, oltre alle idrosolubili Vitamina B5 (acido pantotenico) e B9 (acido folico), c'è anche una liposolubile la Vitamina D. Le vitamine B5 e B9 servono a sintetizzare coenzimi che partecipano al metabolismo. Non ne conosciamo le quantità e quindi se possono contribuire ad accelerare il metabolismo epatico. Per la vitamina D,si tratta di una vitamina che partecipa all'omeostasi del calcio.

E ora due nomi di piante, usate come erbe medicinali e in fitoterapia: la Calendula e Echinacea Purpurea. Che si tratti di Calendula officinalis? Di lei sappiamo che vari estratti idroalcoolici sono risultati attivi contro alcuni batteri e virus e che ha un effetto anti infiammatorio. Simile effetto è descritto per gli estratti dell'altra pianta ma né per la Calendula né per l'Echinacea esistono indicazioni sulla loro efficacia nella riduzione dell'alcolemia. Si può ipotizzare che la presenza di questi estratti sia legata ad una possibile azione protettiva del fegato o di altri organi che partecipano alla digestione (stomaco, intestino) ma non ci sono studi specifici sull'effetto sugli enzimi che metabolizzano l'etanolo.

Su PUBMED la ricerca con le seguenti key words: Echinacea purpurea o Calendula, ethanol, metabolism, non ha permesso di trovare articoli scientifici specifici

Il ragionamento dell'ideatore potrebbe essere stato il seguente: il fegato è l'organo principale in cui viene metabolizzato l'alcool etilico e dove può instaurarsi uno stress ossidativo (causato anche dall'eccesso di alcool etilico). Se alcune sostanze permettono agli epatociti di lavorare piu' velocemente e smaltire l'etanolo assunto,questo può essere un effetto positivo. Questo in teoria ma non è detto che corrisponda alla pratica.

E' noto anche che diverse droghe vegetali (ma anche molti alimenti comuni e molti ingredienti alimentari) accelerano o rallentano l'azione dei sistemi microsomiali preposti allo smaltimento delle sostanze estranee al nostro metabolismo, ma riguardo all'alcool etilico mancano studi specifici.

Sul sito si legge che l'efficacia è stata verificata in studi clinici decennali, che però non sono disponibili. Uno studio serio e corretto da un punto di vista scientifico dovrebbe essere condotto in due gruppi di individui sottoposti ad un controllo rigoroso di alcuni parametri,ingestione di alcool, quantità, gradazione ecc.. Valutazione degli effetti sull'alcolemia in assenza o dopo assunzione del prodotto.

Occorrerebbero indagini indipendenti e monitorate con rigore, che attualmente sembrano latitare.

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1 Commenti

Inserito da Enzo Zappalà

il 26 dicembre 2009 alle 15:35
#1
non vorrei che, come spesso accade, gli unici beneficiari fossero le case farmaceutiche...

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Docente di Biochimica nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, dal 2003 curo Trashfood, il...

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