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Antico Castello

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Antico Castello
C/da Poppano, 11/bis San mango sul calore (AV)
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Telefono Telefono: 0825.610384
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Indirizzo web Web: www.anticocastello.com
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Indirizzo Email E-mail: info@anticocastello.com
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Francesco, giovane ingegnere, e la sorella Chiara, laureanda in economia, hanno scelto di restare e cogliere la sfida di far crescere l'azienda agricola familiare creando una realtà moderna e innovativa. L'impianto dei primi due ettari di vigneto risale alla fine degli anni 90 fino ad arrivare agli otto ettari odierni. Un impianto di tre ettari di ficheto specializzato nella produzione dei fioroni neri di S. Anna, riconosciuto prodotto tipico tradizionale, arricchisce la produzione dell'Antico Castello. L'azienda ha valorizzato il territorio del proprio paese anche con il recupero e la produzione di una castagna in via di estinzione: la rossa di S. Mango.

Nel 2006 la realizzazione della cantina e la trasformazione delle proprie uve nelle tre doc irpine: Fiano, Greco e Taurasi. La scelta del nome è legata al nostalgico ricordo di una costruzione feudale presente nella zona e crollata durante il sisma dell'80. Il difficile territorio Irpino con i suoi pendii a volte quasi impossibili, i suoi terreni argillosi e calcarei, gli inverni rigidi ed estati soleggiate fino a novembre con vendemmie tardive, rende ragione dell' eccellenza delle sue tre D.O.C.G. Taurasi, Greco di Tufo e Fiano. L' analisi di queste potenzialità, unite al supporto delle nuove conoscenze e alle tradizioni dei propri avi, hanno indotto la famiglia Romano a impiantare otto ettari di vigneti in S. Mango S/C, paese inserito nell' area delle D.O.C.G.
 
Le accorte lavorazioni dei terreni, le drastiche potature secca e verde con una resa/ha di 60 ql, la scelta della lotta integrata nella difesa fitosanitaria, la raccolta e scelta manuale dell' uva portano in cantina delle uve ottimali per la produzione di vini di qualità vinificati in purezza. La cantina, di recente realizzazione, è molto funzionale e bella. La vinificazione avviene in serbatoi di acciaio a temperatura controllata e per un grande rosso, come il Taurasi, la fermentazione è prolungata per circa un mese. Le uve bianche del Greco di Tufo e Fiano di Avellino vengono pressate in maniera soffice, con pressa a membrana, prima della fermentazione, a temperatura controllata, in acciaio ove completano anche la maturazione prima dell' affinamento in bottiglia.
 
Il vino Aglianico, punto di forza aziendale prosegue il suo viaggio in barriques di rovere francese per ammorbidire la sua naturale ruvidezza e regalarci dopo tre anni uno spendido Taurasi D.O.C.G equilibrato e morbido, ma dal carattere indomito. L' azienda, per privilegiare il carattere qualitativo che si è imposta, lascia maturare almeno due anni con buona permanenza in botti di rovere da 25 hl anche la tipologia Irpinia Campi Taurasini Aglianico D.O.C.

La produzione 2009 della cantina è di circa 40.000 bottiglie DOC e DOCG Greco di tufo D.O.C.G. 8.000 bottiglie circa Fiano di Avellino D.O.C.G. 7.000 bottiglie circa Taurasi D.O.C.G. 7.000 bottiglie circa Irpinia Campi Taurasini Aglianico D.O.C. 15.000 bottiglie circa Irpinia Rosato D.O.C. 3.000 bottiglie circa L' attività si arricchisce anche di prodotti tipici tradizionali quali il "Vino Cotto" che è un mosto concentrato di aglianico; "Amarenico" liquore a base di aglianico nonchè un prodotto innovativo e unico "Acquavite di Fichi" che è un distillato prodotto con i fichi della propria azienda. L' azienda ha privilegiato nel commercio mercati regionali e interregionali di qualità , ma il suo obiettivo è far conoscere i propri prodotti all' estero e ha già evaso gli adempimenti necessari per l'export.


Considerazioni di TigullioVino

Luglio 2010
Dagli assaggi effettuati emerge indubbiamente la volontà ed il serio impegno  di questi bravi produttori. Molto più centrati e territoriali i bianchi, ben definiti nella completezza espressiva e dei varietali dei vitigni, profumi ampi e intensi e grande equilibrio in bocca. Per quanto riguarda i rossi , a nostro giudizio occorrerebbe
concentrare gli sforzi e la propria filosofia verso una comunicazione più "sincera" e diretta delle affascinanti espressioni che ha l'Aglianico, magari attraverso un diverso utilizzo dei legni per l'affinamento, che andrebbe indubbiamente a scapito della morbidezza del vino in gioventù, ma che permetterebbe alle note varietali di questo affascinante vitigno di venir fuori lentamente in tutta la loro complessità e unicità, permettendo al territorio di esprimersi al meglio. I presupposti ci sono proprio tutti.
Avanti così e complimenti!
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