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Le Rocche del Gatto

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Le Rocche del Gatto
Località Ruato 4 - Frazione Salea - Albenga Albenga (SV)
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Telefono Telefono: 348.26.27.094 
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Indirizzo web Web: www.lerocchedelgatto.it
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Indirizzo Email E-mail: info@lerocchedelgatto.it
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La cantina Rocche del Gatto è oggi una delle realtà vitivinicole protagoniste della Liguria, ed in particolare della zona di Savona, che punta tutto sull’interpretazione tradizionale dei vini, attenta a garantire la più autentica espressione di profumi e gusti del territorio. Fondata da Fausto De Andreis nel 1982, la cantina ha esordito ufficialmente nel mondo del vino con la vendemmia del 2002 e vede la collaborazione di Luigi Crosa di Vergagni e sua figlia Clara. 
I 4,5 ettari di vigneto di Rocche del Gatto sono distribuiti tra pianura e bassa collina, ad un’altitudine che va dai 30 ai 40 metri sopra il livello del mare, e sono impiantati a Pigato e Vermentino, vitigni tipici della Riviera Ligure di Ponente. Le viti sono allevate ad alberello e a cordone speronato e affondano le loro radici in terreni caratterizzati da terra rossa, ricchi di ferro e minerali.  
Fausto De Andreis ha cominciato da ragazzino, negli anni ‘50, ad appassionarsi al mondo del vino grazie agli insegnamenti di suo padre e nel corso degli anni ha acquisito le tecniche di vinificazione sviluppando un proprio stile inconfondibile e fuori dagli schemi, tanto da essere definito affettuosamente “l’anarchico del Pigato”. La filosofia produttiva di Rocche del Gatto vede un rapporto equilibrato tra tradizione secolare e modernità tecnologica, in modo da recuperare saperi e sapori di una terra aspra e coltivata con fatica e passione. Per questo viene adottata una cura meticolosa del vigneto, le fermentazioni vengono attivate spontaneamente grazie all’utilizzo esclusivo di lieviti indigeni e sono praticate lunghe macerazioni sulle bucce, che consentono di estrarre quelle sostanze aromatiche, minerali e tanniche che caratterizzano i vitigni e che esprimono genuinamente il territorio della Riviera Ligure di Ponente.
A differenza della maggioranza dei produttori, Fausto fa degustare i suoi vini partendo dalle vasche in acciaio, dove Vermentino e Pigato sono ancora torbidi e in movimento: in questa fase non ci sono bugie o mezze verità e si può già capire quale sarà la qualità del vino.  
I vini di Rocche del Gatto mostrano un carattere autentico e una personalità forte e sorprendono tutti per la loro complessità. Belle ed espressive le metafore musicali con cui lo stesso produttore li descrive: il Vermentino è “un bravo solista”, il più complesso Pigato è “un’orchestra” e lo Spigau è definito “l’orchestra sinfonica”. Sono vini da ascolto attento e paziente.

Considerazioni di TigullioVino:


Maggio 2009
Rocche del Gatto ci ha consentito la condizione privilegiata di effettuare una verticale su quattro annate dello stesso bianco; il vino, denominato Spigau, è un vino da tavola, pertanto non reca annata in etichetta; abbiamo fatto riferimento al numero di lotto. Durante l'assaggio ha dimostrato una costanza qualitativa, una capacità espressiva non comune soprattutto in riferimento alle evidenti potenzialità di affinamento che Spigau possiede. Un assaggio memorabile, nel quale le bottiglie più affinate hanno facilmente prevalso in ragione dell'entusiasmante complessità minerale conferita dal tempo.

Luglio 2012
Il Pigato è il vitigno/vino più rappresentativo dell’Albenganese. Più introverso del vermentino, da sempre dà il meglio di se, in questa zona dalle particolari condizioni pedo-climatiche. Oltre alle note floreali e fruttate, esprime note balsamiche d’erbe aromatiche e di conifere. L’autore di questo vino è Fausto De Andreis. Vigneron vinificatore fuori del coro e contro corrente. Da anni in lotta con chi fa vini omologati e convenzionali. Nota la sua crociata per il Spigau: un vino dalle caratteristiche decise e varietali, che anni fa subì una bocciatura dalla Commissione Doc di Savona. I suoi Pigato, hanno una buona capacità di affinamento. Da provare - se Fausto ve li concede - gli Spigau di 5 - 6 anni e oltre.

Dicembre 2019

I vini sono l'espressione del terroir e della caparbia genialità di Fausto.  Vini bianchi di insospettata longevità che dialogano con i cosidetti "grandi".  Vini, come chi li fa, fuori dal coro.
Oggi sulla cresta dell'onda.





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