Dove siamo
Katia Sagrafena e Luca Tomassini. Appassionati della buona tavola, e consapevoli delle emozioni che solo il buon vino sa offrire, abbiamo deciso di rendere ripetibile e condivisibile la nostra passione, valorizzando il patrimonio della Tenuta di famiglia che, sin dal 1950, con il suo fondatore Michele Tomassini, è impegnata nella coltivazione di uva. Siamo riconoscenti all’enologo Maurilio Chioccia che ci ha permesso di realizzare questo sogno. Maurilio Chioccia, l'enologo, Nato in Umbria, a Lugnano in Teverina nel 1958, ha iniziato la sua attività nel 1981 presso l’azienda vinicola Vaselli, collaborando con l’enologo Riccardo Cotarella. Nel 1985, unitamente a Riccardo Cotarella, con cui collabora attivamente tuttora, approda alla Cantina Cardeto di Orvieto. Nel 1998, animato dall’amico e maestro Cotarella, intraprende l’attività di enologo consulente. Oltre alla Cantina Cardeto segue più di 20 aziende vitivinicole. In Umbria, oltre la Tomassini, è l’enologo per Carini, Todini, Terre de Trinci, Napolini, San Lorenzo, Le Crete, Freddano, Ponteggia, Vaglie e Perusia. Nel Lazio, è enologo di Poggio Le Volpi, Puri Charlotte, La Certosa. Segue inoltre Papa in Campania, Castello Fageto nelle Marche. Cura con dedizione progetti, in prevalenza in Umbria, legati all’attività di selezione ed implementazione di un sistema qualità del vino.
Considerazioni di TigullioVino
Febbraio 2005
L'azienda Tomassini ha presenato tre vini splendidamente confezionati, dalle etichette alle brochure, alla scelta dei tappi dove, pure, ritrovi il logo aziendale.
Non male il Vasaio anche se potrebbe essere un poco più lungo ed espressivo. E' equilibrato e fine, ma il sorso un poco breve. I due rossi fanno riflettere. Ci siamo infatti trovati di fronte a vini di buona mano tecnica e di cui percepisci l'ottima integrità del frutto di partenza. Buono l'equilibrio delle componenti e l'apporto di freschezza e non solo, una certa riconoscibilità dei vitigni in uvaggio e del territorio di provenienza. Il problema piuttosto - ma tale probabilmente è solo per noi - è l'eccessiva dolcezza dovuta al passaggio in piccoli fusti, una speziatura di vaniglia che va a coprire il frutto e alla lunga, comunque, appesantisce il quadro. Siamo certi che alleggerendo un poco l'ingerenza dei piccoli legni o variando la tipologia degli stessi, si potrebbero ottenere risultati di alto livello poiché la materia prima pare molto buona e il frutto c'è. Si tratta più di una filosofia da rivedere che di problemi tecnici che, anzi, non ci sono affatto.