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          Esperto Franco Massa


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LO SPUMANTE METODO CLASSICO - SECONDA PARTE

VITIGNI E TERRITORI


Continuiamo il nostro percorso sugli spumanti analizzando i vitigni, le uve più idonee, più vocate alla spumantizzazione sono il pinot nero, lo chardonnay, il pinot bianco ed il pinot meunier; non dimentichiamo, comunque, che ormai, in ogni zona, in ogni regione della penisola esistono uve che, se ben trattate offrono ottimi risultati.
L'alta qualità di uno spumante classico inizia, come per tutti gli altri vini dalla cura della vite, più questa è attenta e amorevole, più il risultato sarà soddisfacente.
Si parte allora dalle selezioni clonali per ottenere una utilissima omogeneità nei prodotti finiti, poi la vendemmia, le uve raccolte con la massima cura devono essere avviate alla cantina nella giornata e consegnate intere onde evitare inizi di fermentazioni non gradite o, peggio, attacchi da parte di microrganismi indesiderati.
Solo operando in questo modo e con tutta l'attenzione necessaria potremo ottenere un "vino base" perfetto, che si conservi bene per tutto il tempo che sarà necessario.
La pigiatura sarà quindi curata in modo particolare, sarà soffice per estrarre un vino fiore ricco di aromi primari senza forzature che darebbero origine sicuramente anche ad aromi meno gradevoli.
Le uve che ho prima citato forniscono caratteristiche diverse, vediamole in dettaglio:
Lo Chardonnay apporta un giusto equilibrio fra zuccheri e quell'acidità che è fondamentale per ottenere un prodotto fresco, di qualità, di eleganza e serbevolezza;
Il Pinot Bianco dà vigore, ha una buona carica zuccherina e sviluppa profumi fruttati, fragranza e leggerezza;
Il Pinot Nero è senza dubbio l'uva migliore per la spumantizzazione, conferisce, infatti, profumi delicati, buona acidità, ma anche struttura, corpo e solidità attenuando, a volte ed in certe annate, la possibile eccessiva aromaticità dello chardonnay, non dimentichiamo che è uva nera e perciò carica, anche se vinificata in bianco, di sostanze importantissime per il risultato finale;
Il Pinot Meunier, non ha un ruolo molto rilevante anche perché non sempre è utilizzato o contribuisce in piccole quantità, conferisce in ogni modo buon'acidità e struttura.
Le zone più conosciute per la produzione di spumanti classici e per l'uso dei vitigni trattati sono quelle felici "Isole delle Bollicine" che trovano le migliori espressioni nella Franciacorta, piccola zona in provincia di Brescia a ridosso del lago d'Iseo, il Trentino Alto Adige con risultati migliori forse nella provincia di Trento, anche se ultimamente anche in quella di Bolzano si sono fatti molti passi avanti, l'Oltrepò Pavese ed il Piemonte con la zona di S.Vittoria d'Alba e Canelli.
Poi ad esempio con il Cortese la zona di Gavi occupa un posto preminente nella spumantizzazione, ma anche la Val d'Aosta con le uve Blanc de Valdigne ricordo il Blanc de Blanc de la Salle. Non dimentichiamo in ogni caso il Verdicchio nelle Marche; Trebbiano, Sangiovese Canaiolo in Toscana; Pignoletto, Chardonnay e Pinot Bianco in Emilia-Romagna; Trebbiano di Lugana in Lombardia, Lumassina in Liguria, fino ad arrivare alla Sicilia con Verdello, Inzolia e Trebbiano, ma anche tutte le altre regioni ormai hanno un loro rappresentante fra gli spumanti italiani.
Per il momento mi fermo, alla prossima puntata affronteremo direttamente il metodo di spumantizzazione.


Franco Massa


Lo Spumante Metodo Classico - Prima Parte
Lo Spumante Metodo Classico - Seconda Parte
Lo Spumante Metodo Classico - Terza Parte
Lo Spumante Metodo Classico - Quarta Parte