La Tenuta Grimani sorge ai piedi dei monti Lessini nel paese di Roncà, su terreni un tempo appartenuti all’omonima famiglia nota per aver governato nel XVII secolo, in qualità di dogi, la repubblica di Venezia. Nei primi decenni del secolo scorso Pietro Dal Cero, nonno materno, ha acquistato questi storici terreni, ideali per la coltivazione delle uve a bacca bianca e continui investimenti hanno favorito il consolidamento dell’attuale azienda famigliare. Inizialmente la figlia Maria con il marito Dino e oggi, i rispettivi figli, Andrea e Laura, coltivano la passione, la cultura e l’amore per la produzione e la lavorazione delle uve tramandati da più generazioni.
Il terrorir che caratterizza i 13 ettari dove è insediata l’azienda, sin dai tempi più antichi, si contraddistingue per la presenza di un terreno di origine vulcanica, influenzato anche da sedimenti marini, da un particolare microclima, nonché da una cultura dell’uomo per l’attività vitivinicola. L’amore e la passione per la vigna e le tecnologie a disposizione si traducono in vini a denominazione di origine e a indicazione geografica. La zona dove sorge la tenuta sembra una baia, quando d'inverno, una leggera nebbia copre la parte bassa del territorio, ed infatti cosi era milioni di anni fa, quando il mare copriva gran parte delle terre circostanti. I giacimenti di conchiglie fossili e gli esemplari raccolti nel locale museo, testimoniano le antiche origini di queste fertili colline. Su questo terreno, sconvolto e bruciato dall'antico vulcano, ricco di sedimenti del mare lagunare, viene coltivata fin da epoche remote la vigna.
Considerazioni di TigullioVino
Maggio 2010
Due Soave da viti centenarie. Il sottosuolo vulcanico caratterizza – una parte ovviamente la da anche il garganega - questo vino che, se di buon’annata e ben fatto, regge alcuni anni. Come nel caso di questo buon 2007.