Dove siamo
Come si presenta l'azienda
Lrsquo;Azienda Castellucci nasce nel 1997, quando Elisabetta Castellucci e suo marito Lorenzo Diotti decidono di continuare la tradizione vitivinicola di famiglia iniziata tre generazioni fa con nonno Guido Diotti che fu maestro viticoltore.
Il progetto egrave; quello di valorizzare le grandi potenzialitagrave; dei vitigni autoctoni dellrsquo;Alto Monferrato: la Barbera drsquo;Asti, il Dolcetto drsquo;Acqui, l'Acqui Brachetto. Il Moscato d'Asti.
Lrsquo;amore per la campagna, il progressivo ampliamento viticolo, la progettazione della nostra piccola cantina, diventata in breve tempo un modello di pulizia, tecnica e sperimentazione, hanno permesso la costruzione di prodotti enologici organoletticamente unici nel loro genere.
La qualitagrave; egrave; una predisposizione dellrsquo;animo umano che richiede preparazione e sensibilitagrave;: la qualitagrave; delle uve egrave; la base fondamentale per produrre vini di eccellenza, il vino finito mostreragrave; sempre i segni piugrave; o meno forti della nobiltagrave; delle origini.
Cosigrave;, nella nostra azienda, in vigneto, vengono adottati tutti i principi fisiologici ed agronomici per una costante ricerca della qualitagrave;: dallrsquo;impianto dei vigneti solo nei terreni e nei versanti piugrave; idonei, all'rsquo;utilizzo dei sistemi di allevamento della vite piugrave; adatti, da una difesa fitosanitaria biologica senza utilizzo di diserbanti e pesticidi, al diradamento dei grappoli con bassissime rese per ettaro.
Lrsquo;Azienda Castellucci nasce nel 1997, quando Elisabetta Castellucci e suo marito Lorenzo Diotti decidono di continuare la tradizione vitivinicola di famiglia iniziata tre generazioni fa con nonno Guido Diotti che fu maestro viticoltore.
Il progetto egrave; quello di valorizzare le grandi potenzialitagrave; dei vitigni autoctoni dellrsquo;Alto Monferrato: la Barbera drsquo;Asti, il Dolcetto drsquo;Acqui, l'Acqui Brachetto. Il Moscato d'Asti.
Lrsquo;amore per la campagna, il progressivo ampliamento viticolo, la progettazione della nostra piccola cantina, diventata in breve tempo un modello di pulizia, tecnica e sperimentazione, hanno permesso la costruzione di prodotti enologici organoletticamente unici nel loro genere.
Considerazioni di TigullioVino
Dicembre 2001
nbsp;Il vino risultato migliore dalla degustazione egrave; senz'altro il Dolcetto d'Acqui che abbisogna di una minor estrazione di tannini. Mentre il Brachetto egrave; nettamente migliorabile ricercando una maggior freschezza. Per la Barbera d'Asti abbiamo riscontrato un leggero eccesso di barrique.