Per quarantanni la famiglia Piermaria ha prodotto vino esclusivamente per il proprio consumo, ma dal 2003 ha dato vita ad un progetto che si è concretizzato con la vendemmia 2004 di questo vino. Adelio e i figli Milena, Romano, Mauro e Fabrizio sono tutti impegnati fra la vigna e la cantina che, date le contenute dimensioni, non può ancora imbottigliare in proprio. Le uve coltivate nei 3 ettari di proprietà sono il sangiovese in prevalenza, il montepulciano, il ciliegiolo, il trebbiano toscano, la malvasia e il procanico (grechetto). Il Poggio del Tufo è composto per l'80% da sangiovese e per il 20% da montepulciano, vinifica in acciaio per 3 mesi, poi matura in barrique francesi per almeno 6 mesi e, infine, affina in bottiglia circa 4 mesi. Dell'annata 2004 sono state imbottigliate 2200 bottiglie, mentre per la 2005 ne sono previste 3200. (Presentazione aziendale da
Lavinium.com)
Considerazioni di TigullioVino
Maggio 2006
E' la prima volta che assaggiamo i prodotti dell'azienda Piermaria Adelio Figli che, dalle indicazioni in bottiglia, sembra lasciare ancora l'imbottigliamento ad altra azienda. Certo, un campione unico non può rappresentare una base ampia su cui formare un preciso parere sull'azienda ma questo Poggio del Tufo ci sembra ben fatto. Un vino fruttato e piacevole contraddistinto da un utilizzo dei legni oculato. Forse è un vino fin troppo preciso, senza quella minima "screziatura" che ne renda più interessante il carattere. Tecnicamente un buon lavoro e la piacevolezza non manca. Con due, tre euro in meno a bottiglia avrebbe inoltre un ottimo rapporto qualità / prezzo.