Dove siamo
Come si presenta l'azienda
Dal 1887 c'egrave; ad Incisa questa cantina, in origine di Giuseppe Lazzarino e dal 1950 della famiglia Brema, prima Carlo poi Ermanno. Un nome che ha accompagnato, quasi passo passo, la vita della Doc Barbera d'Asti. Quest'ultima arrivata nel 1970 e giagrave; sulle etichette Brema del 1971, anno in cui cambia la filosofia produttiva dell'azienda, rinucia progressivamente allo sfuso per puntare alla bottiglia, vince la Douja d'Or, diventa (e resta) per anni una delle poche etichette di Barbera d'Asti ammesse nei grandi ristoranti della provincia. Una storia che vede protagonista Ermanno Brema, titolare dell'azienda, sposato con Alessandra, padre di due bei bambini, consigliere comunale, ma soprattutto promotore di un'evoluzione che da quel fatidico 1971 non ha piugrave; avuto momenti di sosta.
Nel 1978 l'azienda ha ripreso a gestire in proprio i vigneti (tutti intorno ad Incisa) che prima erano a mezzadria, ha consolidato la scelta della qualitagrave;, ha cominciato a indicare in etichetta - prima in Italia, con 'regolare' denuncia della Repressione Frodi - il nome del laquo;cruraquo;, ha infine cominciato a mandare all'estero i propri prodotti.
E, poi, ha mantenuto con religiosa attenzione gli antichi vigneti di famiglia che oggi producono Dolcetti e Barbere di grande qualitagrave;, ma con rese d'anteguerra (45/50 quintali per ettaro) e che si bevono sotto l'etichetta della linea laquo;Le Cascineraquo;.
Considerazioni di TigullioVino
Marzo 2003
Siamo rimasti un po' perplessi dall'incidenza della barrique su alcuni rossi. In particolare il Dolcetto e le prime due Barbera risultavano particolarmente quot;invasequot; da una vaniglia prepotente che disturbava la piena riconoscibilitagrave; del vitigno. E' un peccato perchegrave; le uve di base ci sono tutte, e lo dimostra il Volpettona, che, con un uso piugrave; accorto dei piccoli legni o forse grazie ad un piugrave; lungo affinamento, risulta di beva di gran lunga piugrave; piacevole e merita senz'altro un punteggio piugrave; alto.
Azienda con ottimo prodotto base, capace di fare molto bene, ma che forse, facendo un piccolo passo indietro, magari in controtendenza, potrebbe ridurre l'utilizzo dei piccoli (amati-odiati) legni.