Le Marche, una vicenda di colline e di valli tra l'Appennino e il mare. Attraversandole ci si perde nel reticolo dei paesi in cima ad ogni collina, o nella trama miniata dei terreni agricoli. Le Marche uniche e singolari, sono molto di più! Le colline recanatesi dell'Infinito, con i loro colori e i morbidi altipiani fanno da cornice all'azienda ACCATTOLI che nasce qui nel 1958. Una splendida valle congiunge l'azienda direttamente alla basilica di Loreto e al mare. Un'azienda che grazie al dinamismo imprenditoriale ed al feelgood generazionale, è riuscita a coniugare una realtà fatta di tanti viticoltori sparsi sul territorio con le esigenze di un mercato sempre più in evoluzione. Ogni piccolo vigneto è una grande risorsa per la cantina, che può così vinificare uve vocate della zona quali il Montepulciano, il Sangiovese, la Lacrima, il Maceratino ed il Trebbiano.

Alcuni viticoltori hanno però reimpiantato vitigni nuovi come lo Chardonnay, il Sauvignon, il Pinot Nero, il Cabernet Sauvignon, per dare la possibilità all'azienda di affermarsi anche in campo internazionale. Dal Verdicchio al Grechetto, dal frizzante alla grappa, la cantina cerca ogni anno di creare vini nuovi per essere presente in ogni momento e nelle occasioni più importanti. In ogni vendemmia, momento centrale attorno al quale ruota tutta la vita dell'Azienda, si rinnovano lo spirito e l'impeto degli inizi. L'entusiasmo e lo sguardo al futuro nascono e si rinnovano sempre, grazie al loro incontro fatto con un'affascinante realtà: IL VINO.


Considerazioni di TigullioVino

Aprile 2005
L'azienda Accattoli si è presentata con una campionatura molto ricca.
A nostro avviso converrebbe limitare un poco il numero di vini prodotti, concentrandosi ancora di più sugli autoctoni e curando in modo ancor più meticoloso, la selezione delle uve, già decisamente integre. Ciò aumenterebbe, probabilmente, la persistenza gustativa dei vini, unico reale percettibile carenza.
Tutti i vini non presentano alcun difetto tecnico ed anzi, sono abbastanza in linea dal punto di vista qualitativo. Su tutti, ci ha senz'altro convinto l'Antheo, vino molto equilibrato e piacevole, dal bel frutto integro. Non male anche il Rosso del Monte, di grande schiettezza e di piacevole approccio anche grazie all'intensità di frutto dei tre vitigni in uvaggio, molto ben assemblati ed il Verdicchio di Matelica, di grande sapidità e rispettoso delle caratteristiche del vitigno. Non abbiamo fatto cenno del Poggio Infinito che, al momento in cui lo abbiamo degustato, è risultato decisamente duro e slegato nelle varie componenti. Una nota sulle etichette. A nostro avviso l'azienda dovrebbe cercare maggior coordinamento d'immagine sulle molteplici etichette, così diverse le une dalle altre. In particolare, poi, suggeriamo di variare completamente alcuni accostamenti cromatici che in alcuni casi - come per esempio nel Turrito ma anche nell'Essensia - rendono quasi impossibile la lettura della controetichetta. Buon lavoro.