Per favorire l'attività agricola in decadenza e frenare il continuo spopolarsi delle campagne gli olivicoltori del paese si sono uniti, e ne 1984 è nata la COOPERATIVA OLIVICOLA. Nel 1986 i soci, cominciano a raccogliere arnesi che erano, un tempo, usati per la coltivazione, la raccolta e la molitura delle olive dando vita al Museo dell'olivo e della civiltà contadina. Attualmente gli oggetti esposti sono più di 500. I visitatori possono ammirare anche un frantoio del 1796, ritrovato in una vecchia casa del paese e fedelmente ricostruito. Oggi, il Frantoio Cooperativo provvede alla macinazione delle olive degli oltre 190 Soci, e tutto ciò avviene con macine di pietra e lavorazione a freddo per ottenere un olio di Pignola extra, che successivamente viene confezionato in lattine e bottiglie, perché possa arrivare alla mensa del consumatore.