Come si presenta l'azienda

Proprio nel cuore di Lison Pramaggiore, territorio altamente vocato per la viticoltura, si trova la Tenuta La Braghina, un toponimo la cui etimologia rimanda al gergo dantesco quot;bragoquot;, vale a dire fango.nbsp; Una tenuta di ben 90 ettari in un unico appezzamento, la cui bonifica e coltivazione hanno consentito attraverso i secoli di predisporre il terreno ideale per la vinificazione di vini D.O.C. celebri in tutto il mondo, quali il Tocai Classico di Lison Pramaggiore, il pinot Grigio, il pinot Bianco, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Cabernet, il Merlot e il Refosco.

I vini quot; La Braghinaquot; nascono e maturano all'interno della tenuta:il ciclo integrato di tutte le fasi della vinificazione offre l'indiscutibile vantaggio di poter orientare la produzione verso superiori traguardi qualitativi. Dai vigneti si egrave; scelto di ottenere una quantitagrave; contenuta di uve, inferiore da quanto stabilito dal disciplinare di produzione uve D.O.C. , poicheacute; egrave; noto che una vite meno sfruttata sia in grado di offrire un vino di qualitagrave; superiore. Solo al momento della commercializzazione i vini de la Braghina lasciano il terreno da cui hanno assorbito l'inconfondibile bouquet d'aromi.nbsp; Programmate fin d'ora un'escursione a Lison Pramaggiore, Tenuta la Braghina.
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Considerazioni di TigullioVino

Giugno 2003
Alle considerazioni finali sull'azienda, va premesso che la campionatura oggetto della presente degustazione egrave; stata vittima di un trafficato e caldo passaggio per corrieri e per giacenze. L'unico motivo per il quale abbiamo deciso di pubblicarne comunque i risultati egrave; dovuto al fatto che, nel complesso, i vini ci sono parsi ben eseguiti e degni di nota.
Un poco stanchi i bianchi 2002 ma sappiamo che l'annata non egrave; stata delle piugrave; favorevoli. Piugrave; interessante, fra i tre proposti, il Sauvignon che, sia pur valutato per le potenzialitagrave; della zona di provenienza, si distingue per eleganza ed equilibrio gustativo. Molto gradevoli i rossi, in particolare al naso. Un poco duro ancora il Refosco e piugrave; interessante, per equilibrio gustativo e piacevolezza di beva il Cabernet. Nel complesso un'azienda di discreto livello, buona mano tecnica sui vini ed ottima sensibilitagrave; nell'interpretazione dei vitigni: abbiamo effettivamente degustato e percepito 5 vini diversi e non egrave; poco. Buono il rapporto qualitagrave; prezzo per i rossi, da rivedere per il Pinot Grigio e per il Tocai.