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Il Timorasso, un grande bianco piemontese

di Luciano Rigo

MappaArticolo georeferenziato

Il Timorasso è un vitigno autoctono delle colline Tortonesi, e da poco può vantarsi della D.O.C Colli Tortonesi Timorasso. I vigneti sono coltivati lungo il corso del fiume Scrivia e dei suoi affluenti che idealmente collegano l'area vitivinicola del Monferrato con quella dell'Oltrepò Pavese, ma è nelle valli Curone, Grue, Ossona e nella vicina Val Borbera che ha origine e prospera, grazie alla prolungata esposizione al sole e alle caratteristiche del terreno: argilloso e compatto. Presente nel territorio fin da tempi immemorabili, sembra che il Timorasso fosse molto apprezzato da Leonardo da Vinci che per il matrimonio di Isabella di Aragona, omaggiò gli sposi con un antico formaggio della zona, il Montebore, accompagnato da un vino bianco, il Timuràs, conosciuto per la sua capacità di esaltare i sapori di quel formaggio.

Abbondantemente prodotto, in epoca prefilossera, era presente anche nella provincia di Genova, conosciuto come vitigno a duplice attitudine, buono sia per la tavola sia per produrre vino. Con l'arrivo della filossera, dell'esodo rurale e di eventi bellici, il Timorasso fù praticamente abbandonato.

Solo verso la metà degli anni 80, fù riscoperto da alcuni produttori, uno su tutti Walter Massa, definito anche " il papà del Timorasso "; con la collaborazione di alcuni colleghi amici decise di investire in questo vitigno, tempo , esperienza e denaro. Massa capì che questo vitigno aveva le potenzialità per diventare, se vinificato in purezza e con particolari cure in vigna e in cantina, il GRANDE BIANCO da invecchiamento che mancava nel panorama vinicolo piemontese.

Dall'inizio degli anni 90 in poi la coltura di quest'uva non conobbe più soste, e oggi i produttori che vinificano il Timorasso in purezza sono una ventina, con una superficie vitata di 40 ettari circa; la produzione abbastanza limitata lo colloca ancora nella categoria dei cosiddetti vini di nicchia, ma dai gourmet e da addetti ai lavori è considerato uno degli autoctoni più importanti d' Italia, e verticali di numerose annate, si trovano nelle carte dei vini di alcuni dei più blasonati ristoranti d'Europa. L'uva è facilmente riconoscibile, perché nello stesso grappolo si trovano acini grossi e acini piccoli, e va incontro a una buona percentuale di aborti floreali (piccoli rametti del grappolo privi di acino), circa il 20-25% con conseguente incidenza nel tenore zuccherino, abbastanza elevato. Gli acini si staccano con grande facilità dal pedicello, di forma oblunga, molto diseguali, la buccia è spessa e pruinosa, consistente e di colore verde giallastro, la polpa è densa e succosa, di sapore piacevole che ricorda la susina selvatica.

Dal punto di vista fenolico ha un germogliamento precoce: inizio aprile, una fioritura mediamente precoce: fine aprile, un periodo d'invaiatura tardivo: dopo la metà di agosto, una maturazione tardiva: fine settembre.
Il portamento della vegetazione è eretto, la vigoria della stessa è abbondante, la produzione per ceppo è di circa 5 kl/ceppo, con un peso medio del grappolo di 250 grammi. Richiede terreni argillosi chiari, buone esposizioni e ottima ventilazione, oculati diradamenti, in diversi periodi, luglio, agosto e settembre. Essendo molto sensibile ai marciumi, richiede molte attenzione durante gli ultimi periodi di maturazione, quando gli acini sono più sensibili a questo problema. Uva da sempre sensibile alle crittogame, va gestita con un' incisiva difesa passiva e con un controllo molto attento alle rese per ceppo. Presenta una scarsa adattabilità in condizioni pedoclimatiche diverse da quelle abituali.

Le caratteristiche principali del vino sono:
colore giallo paglierino più o meno intenso che con l'evoluzione vira sul dorato, profumi complessi che nei primi anni di affinamento in bottiglia ricordano i fiori di acacia e biancospino, pera e foglie di pomodoro, le note di miele si avvertono leggermente così come quelle minerali, ma è dopo 4-5 anni di affinamento che si evidenziano le potenzialità con un'evoluzione in note di pera matura, miele di fiori di campo molto percettibile, così come molto percettibili emergono le note minerali e di idrocarburi, che sono le caratteristiche di questo vitigno.

In bocca di sapore è asciutto, caldo e morbido, la notevole struttura sostiene l'alcolicità, e la decisa acidità rimane nel dar freschezza a questo vino anche dopo molti anni.
Il Timorasso che migliora con un lungo affinamento in bottiglia può offrire una vasta gamma di abbinamenti, e a seconda dello stadio evolutivo può essere sia un valido aperitivo,sia un ottimo compagno con antipasti come i peperoni ripieni con tonno e capperi,la carne cruda e alcuni salumi poco stagionati.
È ottimo con molti primi piatti, con carni bianche soprattutto se tra gli ingredienti sono presenti erbe aromatiche,con il pesce cotto in vari modi, con formaggi caprini freschi e naturalmente il Montebore, formaggio storico della zona. Stupendo con il tartufo bianco delle valli, semplicemente grattato sui tajerin al burro.
Da giovane servitelo ad una temperatura di 10-12°, mentre per bottiglie con 4/5 anni d'invecchiamento e oltre, 12-14°.

Ovviamente le origini Tortonesi mi sono state di grande aiuto nello sviluppare una discreta esperienza con il Timorasso, conoscere i produttori, i luoghi, mi ha permesso di partecipare ad alcune verticali di etichette ormai affermate, e degustare vini di quelli nati da poco, con una convinzione sempre più forte, che grazie alla esperienza e al lavoro di questi esperti viticoltori e di quelli che stanno arrivando, questo vino non scomparirà più, ma riserverà ancora piacevoli sorprese conquistando mercati sempre più grandi e importanti.
Invito tutti gli appassionati e non a scoprire la bellezza dei Colli Tortonesi, i prodotti del suo territorio e questo grande bianco piemontese, il Timorasso.


Produttori principali :


Vigneti Massa- azienda agricola Mutti Dino- Claudio Mariotto- La Colombera- Carlo Daniele Ricci- Maurizio Bruno- Boveri Luigi- Clemente Mogni- i F.lli MandiRola- Enio Ferretti- Enzo Canegallo- Roberto Semino- Stefano Daffonchio- L'azienda Morgassi Superiore di Gavi- la Cooperativa Valle Nostra- L'azienda Valli Unite Coop- L'azienda Cascina degli Ulivi- Cascina Montagnola.

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1 Commenti

Inserito da Paolo Carlo Ghislandi

il 06 febbraio 2010 alle 12:05
#1
Ciao Luciano,

E' sempre un piacere leggerti, questa volta ancora di più visto l'argomento trattato, il Timorasso, grande, grandissimo vitigno Tortonese !

Mi permetto di aggiungere che i produttori di timorasso hanno anche un loro sito "istituzionale" dove si presentano a chi volesse avere maggiori informazioni.

www.timorasso.it

A presto !
Paolo

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