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Luna storta, il nuovo passito Montelvini si presenta tra le opere di Antonio Canova

Dovetreviso

Quandoil 13 giugno 2013

di Studio Cru

 Una serata al Museo Canova per lanciare il nuovo vino da conversazione della casa di Venegazzù. Degustazione al lume delle lanterne tra le opere della gipsoteca

Luna Storta, il nuovo passito firmato Montelvini, è stato presentato con una serata speciale al Museo Canova di Possagno (Treviso). Un ristretto numero di ospiti, su invito della famiglia Serena, ha potuto visitare la gipsoteca alla fioca luce delle lanterne, ricreando così le medesime condizioni con le quali Antonio Canova amava ricevere gli amici nel suo studio.
I gessi, dai quali sono state modellate le sculture marmoree, hanno quindi fatto da sfondo alla scoperta di un'altra opera, della viticoltura più che dell'arte: il Luna Storta Montelvini.
“Luna Storta – ha spiegato Sarah Serena, responsabile amministrazione e marketing dell'azienda – richiama già nel nome atmosfere notturne e intime. Un vino da conversazione e incontro. Quale migliore condizione per fare la sua conoscenza della magia creata dalle straordinarie opere del Canova?”
Vino ricercato ed elegante, Luna Storta è ottenuto dall'appassimento di uve selezionate sulle colline del Montello. La sua freschezza bilancia la concentrazione zuccherina, rendendolo equilibrato, pieno, armonico.
I grappoli, una volta raccolti, vengono fatti riposare su dei graticci, come da tradizione, fino a gennaio. In questo lasso di tempo, per effetto dalla disidratazione, gli acini raggiungono un'elevata concentrazione zuccherina che può arrivare anche al 40%. In pratica da 100 chili di uva fresca, si ottiene non più di 60 chili di uva appassita con una resa in vino di circa 25-30 litri. Dopo la pigiatura, la fermentazione è molto lenta e lunga, data l’elevata concentrazione zuccherina del mosto ottenuto.
“Luna Storta – ha spiegato Alberto Serena, vicepresidente Montelvini – presenta un colore giallo dorato intenso. Il profumo spazia da note tipicamente esotiche che ricordano l’ananas, alla frutta secca fino ad arrivare al miele. Al palato risulta dolce, leggermente tannico, robusto, corposo e piacevolmente caldo”.
Si accompagna a pasticceria secca e dolci a base di burro. Ma è eccellente anche da solo, per un piacevole dopo cena passato a conversare. Il formato è di 0,5 litri.

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