Vini e Notizie dal Centro-Sud
Vini e notizie dal centro sud è stata per lungo tempo
curata dall'amico e collega Fabio
Cimmino.
Per via dei numerosi impegni di lavoro e familiari che si sono accavallati
negli ultimi mesi, Fabio ha dovuto - credo a malincuore - passare
la mano lasciandoci comunque nell'archivio un grande patrimonio di
informazioni e sensazioni dal Centro Sud. Fortunatamente, anche grazie
a Fabio, siamo riusciti a trovare un valido sostituto che consentirà
la prosecuzione della rubrica, Ugo Baldassarre, grande conoscitore
di cose enogastronomiche del centro sud.
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Lazio che cresce alla IV Selezione Regionale dei Vini
di Ugo Baldassarre
All'insegna della qualità assoluta. Questa la chiave di lettura del
IV Concorso Enologico del Lazio, che ha avuto luogo nella prestigiosa
e suggestiva location capitolina di Palazzo Rospigliosi dal 19 al
21 giugno scorso. Il concorso, organizzato dall'Assessorato all'Agricoltura
della regione Lazio e dall'Agenzia Regionale ARSIAL, rappresenta anche
l'occasione ideale per fare il punto della situazione sulla produzione
vitivinicola del Lazio. Un comparto, quello enologico, in grande e
continua espansione, con numeri di tutto rilievo: 38mila ettari vitati
per una produzione che nella vendemmia 2007 ha superato i 2 milioni
di ettolitri, di cui oltre la metà a denominazione d'origine.
Si tratta di 24 milioni di bottiglie, di cui almeno otto destinati
ai mercati esteri, con un giro d'affari che si attesta sui 200 milioni
di euro annui e con un'occupazione di circa novemila addetti al settore.
Altri numeri sull'andamento della produzione, a carattere nazionale
stavolta, sono stati forniti da Giuseppe Martelli, direttore nazionale
di Assoenologi e arbitro impeccabile del concorso. Queste statistiche
dimostrano con chiarezza il processo di miglioramento del vino in
Italia, con l'ascesa della produzione verso gli stadi più alti della
qualità certificata: i vini da tavola son sempre più lontani da quel
50% che caratterizzava gli anni '90 e oggi non rappresentano più del
41%, mentre i VQPRD (doc e docg), attestati sul 32% del prodotto totale,
sopravanzano di gran lunga gli IGT, che rappresentano solo il 27%.
"Tuttavia - ammonisce Martelli - bisogna sapere interpretare questi
numeri perchè, a ben vedere, dei circa 36mila imbottigliatori registrati
solo il 15% esporta fuori dalla regione di produzione". Se a questo
dato aggiungiamo le nostre conoscenze, e cioè che l'Italia detiene
- alternandosi di volta in volta con la Francia - la maggior fetta
dei mercati stranieri, è di tutta evidenza che queste quote sono appannaggio
di poche e selezionate aziende. Come dire: per ogni grande azienda
esportatrice ci sono tante piccole-medio aziende che non esportano
neanche una bottiglia, e per conquistare i mercati ancora una volta
l'antidoto può essere individuato nella qualità della produzione e,
ovviamente, anche e soprattutto nella comunicazione e in una politica
efficace di sostegno e di divulgazione delle eccellenze enologiche
italiane.
E di qualità si è parlato diffusamente nel convegno di presentazione
del concorso. "Questa Selezione - ha dichiarato l'assessore regionale
all'Agricoltura Daniela Valentini - rappresenta una straordinaria
cartina al tornasole sulla qualità della produzione, cui hanno puntato
con decisione gli operatori del settore". "Anche l'incremento sensibile
del numero di partecipanti al concorso, del 25% circa - aggiunge Fabio
Massimo Pallottini, Commissario Straordinario di ARSIAL - ne rappresenta
un segnale evidente". Per la cronaca hanno preso parte a questa quarta
edizione del Concorso Enologico ben 107 aziende, per un totale di
446 etichette.
Numeri importanti dunque, per una regione in netta crescita. Una regione
che punta a farsi conoscere proprio per gli aspetti diversi e meno
conosciuti: quindi non solo per i vini bianchi, che comunque rappresentano
il 70% del prodotto totale, ma anche e soprattutto per i suoi rossi
da autoctono, con le tre doc del Cesanese in testa. Certo, tra le
27 denominazioni ben 6 sono dedicate interamente ai bianchi (Colonna,
Zagarolo, Capena, Est Est Est, Colli Lanuvini e Colli Albani) mentre,
per contro, se si eccettua l'Aleatico di Gradoli, non vi sono doc
di solo rosso. Ma è vero anche che la vitivinicoltura del Lazio oggi
fa grande affidamento sulle proprie specialità: sto pensando ad alcuni
autoctoni, come la Malvasia del Lazio, detta anche Malvasia Puntinata.
Sto pensando anche alla grande resa degli internazionali in questa
regione: in alcuni casi, come I Quattro Mori di Castel De Paolis,
grazie a sapienti e non facili assemblaggi, si può parlare non solo
di specialità ma di vere e proprie esclusive. E ancora: quando il
matrimonio tra autoctoni e internazionali sfiora la perfezione, come
nel caso del Torre Ercolana, dove l'uvaggio tra merlot, cabernet e
cesanese rappresenta un raro caso di simbiosi di vitigni. E come dimenticare,
tra i Frascati, quel gran connubio di mineralità e zucchero che è
il vino "cannellino", quello che prima della bonifica dell'Agro Pontino
si otteneva con la botrite spontanea - frequente nelle malsane paludi
di quei luoghi - che dava luogo spesso anche alla "romanella", leggermente
frizzante grazie alla rifermentazione dei primi tepori primaverili...Non
solo bianco secco, quindi, non solo "austerum", quel bianco che i
Romani guardavano con sospetto, ma proprio quello di matrice greca,
più dolce, a volte misturato con miele, il mulsum, a volte passito,
il passum.
Il concorso
Alcuni particolari dell'organizzazione, curata dall'infaticabile tandem
Maria Grazia D'Agata - Stefano Carboni con il sostegno tecnico di
Assoenologi e dell'AIS romana, fanno emergere chiaramente l'assoluta
garanzia di imparzialità per i partecipanti. I vini sono stati sottoposti
al vaglio di 8 commissioni, ciascuna composta di 5 commissari e dei
quali ben 4 provenienti da fuori regione. Ogni commissione, a sua
volta, è stata formata con due giornalisti del settore e 3 enologi,
per un totale di 16 giornalisti (da notare l'adesione di testate giapponesi
e americane) e 24 enologi. Lo strumento adottato è la scheda per concorsi
dell'Union Internationale des Oenologues, ed ogni campione, servito
come sempre in questi casi alla cieca, è stato sottoposto ad almeno
2 commissioni diverse. Ciò significa che il punteggio finale è stato
determinato dalla media aritmetica di ben 10 giudizi diversi (2 commissioni
di 5 membri ciascuna).
I risultati del Concorso, resi noti nel corso di una conferenza stampa
di venerdì 4 luglio, mostrano molti spunti di riflessione. Da notare
subito l'altissima numero di "promossi", quei vini che hanno ottenuto
più di 80 punti e, di conseguenza, la Gran Menzione della Selezione:
ben 275 vini, pari a circa il 60% del totale; anche questo è un dato
che la dice lunga sulla crescita generale della qualità. A riprova
di quanto dicevamo circa la capacità del Lazio di liberarsi dell'etichetta
di "regione bianchista", da notare che di questi 275 vini ben 143
sono rossi, mentre i bianchi sono 109, ben 19 i vini da meditazione
- è questo secondo me il settore più convincente - e 4 gli spumanti.
E veniamo ai vincitori, ai 30 vini che hanno riportato il punteggio
più alto e che sono stati insigniti ex aequo del titolo di "Calix
Aureus". Considerato che la degustazione si è svolta alla cieca, non
mi è consentito riferire il mio personale giudizio su quei vini, tra
i vincitori, che ipoteticamente potrei aver degustato in qualità di
commissario, per cui mi limito ad elencarli di seguito. Certo su alcuni,
a me ben noti a prescindere dal concorso - come l'Est!Est!!Est!!!
di Falesco, il Cesanese Campo alle Rose di Volpetti o l'eccezionale
Muffa Nobile di Castel De Paolis - sarei stato pronto a scommettere...alla
cieca!
I vincitori della IV Selezione dei Vini del Lazio
- Atina doc Cabernet "Forgiato" 2006, La Ferriera
- Atina doc Cabernet Riserva 2004 "Duca Cantelmi", Cantine Paolmbo
- Castelli Romani doc Rosso "Ducato dell'Ariccia Calathus", Fontana
di Papa (anche premio della Provincia di Roma)
- Cesanese del Piglio doc "Campo alle Rose" 2005, Volpetti (anche
premio della Provincia di Roma)
- Cesanese del Piglio doc "Romanico" 2005, Az. Agricola Coletti Conti
- Circeo doc Rosso "Sogno" 2005, Cantina Sant'Andrea
- Est!Est!!Est!!! di Montefiascone doc "Poggio dei Gelsi" 2007, Falesco
- Frascati doc Superiore "Regillo Etichetta Nera" 2007, Tenuta di
Pietra Porzia (anche premio della Provincia di Roma)
- Frascati doc Superiore 2007, Villa Simone
- Frusinate Igt Bianco "Arcadia" 2007, Az. Agricola Coletti Conti
- Lazio Igt Bianco "Clemens" 2006, Casale Marchese (anche premio della
Provincia di Roma)
- Lazio Igt Bianco "Infiorata" 2007, Az. Agricola Cavalieri
- Lazio Igt Bianco "Lilium" 2006, Az. Agricola Gelso della Valchetta
- Lazio Igt Bianco "Ludum" 2005, Az Agricola Marco Carpineti
- Lazio Igt Bianco "Muffa Nobile" 2007, Castel De Paolis
- Lazio Igt Bianco "Pensiero" 2007, Antica Cantina Leonardi
- Lazio Igt Bianco Passito "Odos" 2006, Poggio Le Volpi
- Lazio Igt Bianco Vendemmia Tardiva "Aphrodisium" 2007, Casale del
Giglio
- Lazio Igt Cabernet "Veste Porpora" 2005, Tenuta Ronci di Nepi
- Lazio Igt Malvasia Passito "Stillato" 2006, Az. Principe Pallavicini
(anche premio della Provincia di Roma)
- Lazio Igt Malvasia Vendemmia Tardiva 2001, Cantine Volpetti
- Lazio Igt Rosso "Nero Buono" 2005, Coop. Co'incinnato
- Lazio Igt Rosso "Amadis" 2006, Isabella Mottura
- Lazio Igt Rosso "Ferro e Seta" 2005, Villa Simone
- Lazio Igt Rosso "Idea" 2007, Az. Trappolini
- Lazio Igt Rosso "Le Ripe - Etichetta Nera" 2005, Federici (anche
premio della Provincia di Roma)
- Lazio Igt Rosso "Lituo" 2007, Tenuta Tre Cancelli (anche premio
della Provincia di Roma)
- Lazio Igt Rosso "Montemoro" 2004, Puri Charlotte
- Moscato di Terracina doc Secco "Oppidum" 2007, Cantina Sant'Andrea
- Vignanello doc Rosso Riserva "Rulliano" 2003, Viticoltori dei Colli
Cimini
Un'ultima annotazione: il premio della Provincia di Roma per la categoria
Spumanti è andato allo Spumante Rosato Dolce "Virbio" di Cantine Silvestri.
Ugo Baldassarre
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