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A Benevello per l'Alta Langa Doc Metodo Classico di Luigi Bellucci
La serata prevede un aperitivo con sette prodotti del territorio, una cena a buffet curata dallo chef Cesare Giaccone, un brindisi finale con le sette case storiche e per contorno artistico sette tanghi proposti da un quintetto di musicisti e tre coppie di ballerini ad alternarsi nell'accompagnamento delle musiche quale coreografia notturna. Il Relais è nuovissimo. È operativo dal Febbraio di quest'anno e dalla sua posizione offre una vista impagabile sulla Langa. ![]() Il cortile di Villa d'Amelia Il debutto dello spumante piemontese, voluto fortemente fin dal 1990, avviene nel cortile interno del Relais, proprio di fronte alla chiesina seicentesca dedicata a San Luigi e anch'essa appena rinfrescata di bianco. Sette grandi tavoli ospitano i sette produttori. A fianco di ciascun tavolo una proposta di abbinamento con un piatto particolare preparato dallo chef Cesare.
Ad accompagnare gli spumanti di casa Cocchi un delizioso spadellate di riso Carnaroli con funghi reali nostrani servito su una coppetta di sformato di spinaci, eccellente. Martini & Rossi offre il suo Alta Langa Metodo Classico Riserva Montelera millesimati, prodotto con uve Pinot nero e Chardonnay a vendemmia leggermente anticipata, abbinato a porcini di Chiusa Pesio e melanzane profumate all'Armagnac. ![]() Filippo Ronco (a sinistra) e Luigi Bellucci (a destra). Tosti presenta lo spumante Alta Langa Metodo Classico Atelié di Tosti, prodotto con uve Pinot nero in purezza e in abbinamento troviamo un delizioso coniglio di Rodello con peperoni di Cuneo su un letto di polenta calda di granoturco, servita direttamente dal paiolo di cottura. Infine Vigne Regali presenta lo spumante Alta Langa Cuvée Aurora, prodotto con Pinot nero (70%) e Chardonnay (30%), con fermentazione in bottiglia per 48 mesi, in abbinamento uno squisito tonno a pinna gialla del Mediterraneo, macerato in olio di olive taggiasche e adagiato su un letto di cipolle rosse di Tropea. ![]() I musicisti all'opera durante Alta Langa Nel corso della serata il Presidente del Consorzio di Tutela Alta Langa Metodo Classico, Giovanni Carlo Bussi racconta in sintesi la storia del Consorzio, di come dal 1990 l'idea di lanciare lo spumante piemontese si sia fatta strada con ricerche mirate sul territorio per individuare le zone più vocate come terreno, esposizione, altimetria, di come si sia scelta la fascia dell'Alta Langa, di come si siano riunite le sette case e una cinquantina di piccoli coltivatori che conferiscono anche le loro uve per arrivare a questa proposta che per il momento conta circa 350.000 bottiglie da un territorio di circa cinquanta ettari a vigneti di Pinot nero e Chardonnay. L'obiettivo è quello di produrre uno spumante di qualità che sia caratteristico della zona di provenienza, che rappresenti il meglio del territorio e faccia rivivere e proseguire quegli esperimenti che già a metà ottocento Carlo Gancia aveva voluto avviare nelle sue proprietà. ![]() I sette di Alta Langa Di strada da fare ce n'è ancora molta, però ci sono anche tutte le premesse per arrivare a produrre uno spumante Metodo Classico che rappresenti la tipicità del "terroir" piemontese da cui proviene e possa stare al livello dei migliori spumanti, italiani e non. Un ultimo accenno alla vendemmia 2006 per sottolineare che la primavera fredda ha un po' ritardato la fioritura in vigna, che tuttavia si è conclusa in modo uniforme. La temperatura calda di luglio ha consentito alla vite di vegetare e recuperare il ritardo di maturazione delle uve. Le precipitazioni regolari hanno evitato in generale problemi di siccità. La vendemmia ha offerto delle uve Pinot nero e Chardonnay sane e perfette e con un patrimonio aromatico complesso. Dalle uve si sono ricavate quantità di mosto sempre oltre il 60%, con colori appaganti. ![]() Le magnifiche sette La previsione è che l'annata 2006 sarà di grande soddisfazione e darà vini di carattere e spessore, con lungo affinamento in bottiglia, per ottenere splendide cuvées. Dopo il brindisi finale due passi fuori dal relais "a riveder le stelle" per riconciliare l'anima con il panorama aperto sulla valle e la vista del cielo stellato e riequilibrare con l'aria fresca della sera il calore del corpo dovuto ai vini e al cibo. Luigi Bellucci |