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          Esperto Marco Merotto
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Tutela Internazionale del Prosecco
di Marco Merotto

Finalmente dopo 10 anni di successo, discussioni, liti e persino l’apparizione di Paris Hilton, i produttori di Prosecco sono giunti ad una soluzione finale condivisa che difenda il proprio prodotto e l’unicità del territorio di produzione. Il Prosecco finora è conosciuto a tutti come nome di un vino proveniente dal vitigno Prosecco che trova in ConeglianoValdobbiadene la sua zona storica di produzione con 4915 ha, poi sull’onda del crescente successo sono sorti nuovi impianti nella pianura IGT del Piave che conta oggi 8000 ha, quindi sul Montello e Colli Asolani DOC 211 ha, Vicenza e Padova 74 ha e nella pianura friulana con 124 ha. L’origine del vitigno, che tutti qui a Valdobbiadene chiamano “di Prosecco”, dovrebbe essere di una località triestina localizzata tra il castello di Duino e Miramare chiamata appunto Prosecco.

A tale proposito il professor Dalmasso della Scuola Enologica di Conegliano, che aveva indagato sulla storia dei vitigni italiani, il 20 febbraio 1945 scrisse una lettera a Chino Ermacora parlando del Pucino, vino di eccelse virtù consumato dall’imperatrice romana Livia proveniente proprio dalla località triestina di Prosecco, che secondo Dalmasso si assogettava all’odierno Prosecco conservatosi a Valdobbiadene (il primo ad assogettare il Pucino al Prosecco era stato nel 1551 Volfango Lazio). Proprio da qui parte la tutela del Prosecco da vitigno a zona geografica. L’accordo tra i produttori prevede il passaggio a DOC delle 8 provincie in cui è autorizzata la coltivazione del vitigno Prosecco: TRIESTE, GORIZIA, UDINE, PORDENONE, TREVISO, BELLUNO, VICENZA e PADOVA. In sostanza il Prosecco avrà come zona di produzione le 8 provincie, sarà ottenuto da vitigno prosecco per almeno 85% e rientrerà nei trattati WTO che proteggono solo le denominazioni geografiche e non il vitigno.

Nei prossimi anni quindi, il vitigno prosecco coltivato fuori da questa zona ad esempio: Brasile, Romania e tutti gli altri paesi, non potrà più produrre vino chiamato Prosecco ma dovrà necessariamente essere chiamato in altro modo (ricordiamo come è finita la controversia tra la zona geografica Tokaij e il vitigno Tocai coltivato in Italia). La zona storica di produzione CONEGLIANOVALDOBBIADENE diventerà DOCG CONEGLIANOVALDOBBIADENE di Prosecco Superiore con la sola tipologia spumante e facoltativamente si potrà indicare in etichetta la frazione comunale di produzione, CARTIZZE rimarrà l’unica sottozona. Il decreto Ministeriale dovrebbe essere approvato entro la fini di marzo 2009, termine ultimo di proroga dell’OCM vino, ed essere in vigore per la vendemmia 2009. Infine è di questi giorni la visita a ConeglianoValdobbiadene dei funzionari dell’UNESCO per proteggere l’unicità di questo paesaggio collinare attraverso il riconoscimento a patrimonio dell’UNESCO, siamo certi che l’accordo tra i comuni interessati non tarderà certo ad arrivare.


Marco Merotto