Irish Whiskey
di Vincenzo Danatiello
La storia dell’Irish Whiskey si fa risalire al 600 d.C., quando un gruppo di monaci missionari, di ritorno dal Mediterraneo, dove avevano appreso l’arte della distillazione, diede vita all’ uisge beatha (“acqua di vita” in gaelico), da tutti considerata come l’antenato del Whiskey. Nel XIII secolo l’acqua di vita cominciò ad essere esportata, raggiungendo la vicina Inghilterra, ma anche la Russia, dove entrò in competizione con la Vodka nelle preferenze dei consumatori. La prima distilleria autorizzata alla produzione fu la Old Bushmills Distillery nel 1608. Attualmente le maggiori distillerie si concentrano nelle città di Bushmills, Cork e Dublino e nel 1966 si sono unite nel consorzio Irish Distillers, il cui controllo è affidato alla Old Bushmills Distillery per l’Irlanda del Nord ed alla Midleton Distillery per la Repubblica d’Irlanda.
L’Irish Whiskey più caratteristico è sicuramente il Pure Pot Still. Per la sua produzione viene utilizzata una miscela di cereali, con prevalenza di orzo non maltato, che subisce una tripla distillazione in alambicchi discontinui (chiamati Pot Still). Gli Irish Whiskey possono vengono classificati in: Premium e Single Cereal (con indicazione del cereale utilizzato). Le peculiarità del processo di distillazione degli Irish Whiskey sono molte. Prima fra tutte l’essiccamento, che avviene in forni chiusi e non a fuoco diretto come per gli Scotch Whisky; poi le distillazioni di piccole parcelle di prodotto, che verranno ricombinate in seguito per caratterizzare il prodotto finale con aromi più complessi; in seguito l’affinamento in botti che abbiano già contenuto altro Irish Whiskey,Rum, Bourbon Whiskey o Sherry. Dopo l’affinamento, l’acquavite viene miscelata con dei whiskey di grano più leggeri e lasciata decantare per 15-20 giorni prima dell’imbottigliamento. La qualità di ogni Irish Whiskey è garantita dalla continuità di ogni singolo produttore, che custodisce la ricetta tradizionale e si attiene ad essa per ottenere sempre un’acquavite di alto standard qualitativo.
Vincenzo Donatiello
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